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L'Europa vuole solo auto elettriche: i piani dei produttori e le date dell'addio

La strada è tracciato e l'Europa dirà addio a benzina, diesel e ibride. Ecco quando non potrete più comprare un'auto nuova non a batterie

L'Europa vuole solo auto elettriche: i piani dei produttori e le date dell'addio
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 15 lug 2021

L'estate si è già riscaldata per le auto elettriche e l'affollamento di annunci delle ultime settimane è stato un preludio silenzioso alla decisione della Commissione Europea di proporre lo stop alle vendite delle auto benzina e diesel per il 2035. 

L'annuncio si inserisce in un contesto turbolento, dove i produttori automobilistici hanno fatto proclami contrastanti e dovranno ora fare i conti con Fit for 55, un pacchetto di misure inserito nel contesto del Green Deal. La Commissione Europea ha lanciato una direzione chiara, utile anche per le aziende che potranno utilizzare la traccia dell'UE per pianificare gli investimenti nei prossimi anni. La palla non è ancora in rete, Parlamento e Consiglio europeo dovranno approvare, ma tutto sembra far propendere per questa rivoluzione.

Non sarà però facile: oggi il 73% delle vendite di auto elettriche in Europa riguarda solo quattro Paesi e, di conseguenza, anche l'infrastruttura di ricarica è sviluppata in modo fortemente asimmetrico tra gli Stati del Vecchio Continente. 

Il Canada, invece, ha deciso per il 2035 anticipando di 5 anni rispetto al piano precedente. Lo stesso vale per il Regno Unito: dirà addio alle endotermiche dal 2030.

DOVRÒ ROTTAMARE LA MIA AUTO A BENZINA?

Il blocco della circolazione delle auto non elettriche è una questione più complessa perché dipenderà dalle scelte dei singoli Stati, delle Regioni, dei Comuni. In Italia, ad esempio, Milano e Roma si sono già parzialmente schierate ma, in generale, tutte le decisioni più recenti hanno dimostrato come ci sia flessibilità e un congruo anticipo di almeno una decina d'anni, tempo maggiore della vita media di una vettura secondo le statistiche del vecchio continente. 

Le auto a benzina e diesel continueranno ad esistere e potrebbero avere anche diversi anni di vita utile nel mondo dell'usato: l'annuncio della Commissione Europea riguarda infatti i nuovi modelli in vendita, non quelli già esistenti e già in circolazione. 

Questo significa che continueremo ad utilizzare veicoli con motore a combustione ben più a lungo del 2035: ancora una volta, si tratta di una transizione progressiva che non deve spaventare chi vuole attendere per passare alle auto a batterie. 

TESLA: DA SEMPRE ELETTRICA

Gli americani di Tesla sono stati i primi a credere nella mobilità elettrica e il loro successo ha, in qualche modo, forzato la mano a tutti gli altri produttori. Difficile capire se la mossa di Tesla sia stata la scintilla che ha spostato gli equilibri o se Musk e soci abbiano semplicemente anticipato i tempi con una visione lungimirante. 

Quel che è certo è che la tecnologia degli americani si è dimostrata, sulla carta e sul campo, come la migliore oggi. Tesla ha fatto da punto di riferimento a cui gli altri produttori si sono ispirati, spesso riprendendo pari-pari alcune delle soluzioni tecniche. 

Un esempio? La maggior importanza data al software che, tramite aggiornamenti OTA, va ad influire su tutta la vettura e non solo sull'infotainment. Lo ha capito bene Volkswagen e Renault ha creato Software Republic, divisione dedicata.

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Diverso l'approccio alle batterie. Musk è rimasto con le celle cilindriche anche per la nuova generazione 4680, gli altri produttori hanno sviluppato invece celle prismatiche o celle pouch ("a sacchetto") dedicate. 

GRUPPO BMW (MINI, ROLLS ROYCE)

BMW ha le elettriche in mente: entro il 2030 punta a raggiungere il 50% delle vendite di modelli completamente elettrici. Mini sarà tutta elettrica entro i primi anni del 2030. Non si parla quindi di un traguardo fisso ma di un periodo generico che potrebbe abbracciare i primi anni trenta del millennio. 

Rolls-Royce avrà anche una versione a batteria, ma se ne parla nel prossimo decennio e non ci sono, al momento, annunci su una conversione totale.

Il gruppo ha infine comunicato gli obiettivi sulla riduzione di CO2 a tutti i livelli: -80% in produzione, -40% nell'utilizzo dell'auto e -20% nella catena di approvvigionamento rispetto al 2019. Curiosa poi la strategia per il 2025, anno a partire dal quale la progettazione dei nuovi veicoli prenderà il via con la versione elettrica e solo successivamente saranno proposte le altre varianti (diesel, benzina, plug-in e mild-hybrid), a differenza di quanto fatto finora. Obiettivo di vendite? 2 milioni di EV entro il 2025, 10 milioni entro il 2030.

Pur essendo presente con le auto a batterie, BMW ha recentemente dichiarato che puntare tutto sulle elettriche è rischioso, Ci saranno zone a zero emissioni, magari anche metropoli di dimensioni importanti, ma il marchio è presente in 140 Paesi e vuole mantenere l'offerta per quei mercati che resteranno indietro.

GRUPPO DAIMLER (MERCEDES, SMART)

Daimler, con i marchi Mercedes-Benz e Smart, ha avviato la transizione scegliendo un piano innovativo sì, ma anche conservativo. L'ultima generazione di motori termici, specie i diesel Euro 6D, è frutto di investimenti enormi per mantenere le prestazioni e azzerare le emissioni. È chiaro quindi che i tedeschi cercheranno di capitalizzare il più possibile queste unità. 

Il piano si chiama Mission EQ e prevede di raggiungere la neutralità delle emissioni anche in produzione, potenziare l'infrastruttura di ricarica, influire attivamente sull'intera catena di approvvigionamento (i fornitori, per spingerli ad essere CO2 neutral), sviluppare il software e creare una produzione di batterie globale. 

Le piattaforme sono tre:

  • pianale flessibile: EQA, EQB ed EQC sono oggi realizzate su un pianale che consente di adattare facilmente la produzione, passando da benzina e diesel alle elettriche a batterie;
  • EVA: sarà la piattaforma di Mercedes EQS, EQE e dei SUV basati su questi modelli. Si tratta di una piattaforma elettrica dedicata;
  • MMA: acronimo di Mercedes Modular Architecture, sarà utilizzata per i modelli di gamma media e sarà modulare. Pensata per l'elettrico ma comunque in grado di accogliere motori tradizionali.

Smart è già solo elettrica: a breve sarà presentata la nuova generazione che dovrebbe migliorare notevolmente le prestazioni dell'attuale Smart EQ, rimasta indietro a livello di tecnologia delle batterie. E c'è tanta attesa per il SUV elettrico compatto realizzato sulla piattaforma SEA creata con Geely. Presto ci potrebbero essere anche ulteriori novità visto che che il costruttore tedesco annuncerà un'accelerazione del suo progetto di elettrificazione.

GRUPPO VOLKSWAGEN

In quanto gruppo automobilistico principale europeo, VAG è stato quello che ha anticipato i tempi dell'annuncio del 14 luglio 2021, comunicando già a giugno che venderà solo auto elettriche dal 2035. Chiaramente non si tratterà di un processo binario che vedrà la sparizione dei modelli benzina e diesel da un giorno all'altro: la strategia è quella di aumentare il numero di vetture a batteria in gamma fino a far sparire, pian piano, quelle a combustibili fossili. 

Bisogna poi tenere presente che ci saranno due velocità nella transizione alle auto elettriche: la prima è quella dell'Europa, dove gli anni immediatamente precedenti al 2035 vedranno una gamma completamente alimentata ad elettroni. La seconda è quella degli altri mercati, Stati Uniti e Cina in primis, dove la transizione sarà molto più lenta e l'obiettivo è quello del 2050.

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Inoltre ci saranno differenze, all'interno del gruppo Volkswagen, nella strategia per i singoli marchi. Audi è stata quella più aggressiva con i tempi e produrrà solamente auto elettriche già dal 2026. Questa frase necessità però di un asterisco: saranno esclusivamente elettrici solo i nuovi modelli, questo significa che quelli già esistenti (aggiornamenti annuali, restyling basati sulla stessa generazione) continueranno ad esistere fino al 2033, data in cui i benzina e diesel spariranno completamente dalla gamma. 

Vale lo stesso ragionamento che differenzia i mercati: anche Audi è un produttore mondiale e la politica non ha raggiunto un'uniformità di visione a livello globale. Biden si è aperto maggiormente al tema ambientale rispetto al suo predecessore, ma Cina e India potrebbero continuare a richiedere motori a combustione più a lungo.

Da qui al 2030 ci sarà un'evoluzione nelle piattaforme, passando alla piattaforma modulare unica che sarà la base condivisa da tutto al gruppo: da 85 a 850 kW di potenza e utilizzata dai marchi Cupra, Seat, Skoda, Volkswagen e Porsche, sostituendo le attuali MEB e PPE ad esempio. Non possiamo poi dimenticarci di Bentley che dal 2030 diventerà un marchio solamente elettrico. Lamborghini, invece, ha già fatto sapere che dal 2023 inizierà il suo processo di elettrificazione, con il primo modello elettrico che arriverà nella seconda metà del decennio.

GRUPPO STELLANTIS (FCA, PSA)

Stellantis è il gruppo che unisce FCA e PSA ed è l'altro pilastro automotive dell'Europa, specie dopo l'acquisizione. Rispetto al gruppo Volkswagen, gli italo-francesi devono progredire maggiormente a livello tecnologico, specialmente nei settori di batteria, gestione termica, motori elettrici e software. 

Impianti come quello di Termoli, la gigafactory italiana, saranno fondamentali per accelerare e recuperare il gap tecnologico. Sarà poi interessante scoprire se Stellantis riuscirà a rispettare il traguardo del 2026 per le batterie allo stato solido. 

La gamma odierna non rappresenta lo stato dell'arte nel mondo delle auto elettriche, ma i piani presentati nell'EV Day 2021 sono interessanti e promettono bene. Ci saranno quattro piattaforme, batterie da 500 a 800 km di autonomia WLTP, motori più efficienti e componenti condivise all'interno del gruppo. 

Riguardo ai costi, Tavares ha annunciato che Stellantis vuole pareggiare il prezzo delle elettriche con quello delle attuali auto a benzina entro il 2026.

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Scendendo nel dettaglio, Opel ha già anticipato che proporrà solo auto elettriche (in Europa) dal 2028. Entro il 2024, comunque, tutte le auto saranno elettrificate, trasformandosi quindi in Mild Hybrid, Hybrid o Plug-In Hybrid (scopri la differenza)

Nel 2024 debutterà poi la prima Alfa Romeo elettrica ed è stato presentato il logo "Alfa e-Romeo". Fiat e Abarth avranno un obiettivo ambizioso: quattro modelli elettrici entro il 2024 e la fine dei modelli a benzina tra il 2025 e il 2030. Osservata speciale è Fiat Centoventi che potrebbe tornare alla carica come Panda elettrica, rappresentando la tanto attesa "elettrica cittadina economica".

Anche Jeep avrà in gamma una versione elettrica per ogni modello entro il 2025 (resteranno comunque le ibride); stesso obiettivo per PeugeotDodge e Ram proporranno un modello a batterie nel 2024. 

GRUPPO RENAULT (DACIA, NISSAN, MITSUBISHI)

Luglio 2021 è stato il mese in cui Luca De Meo ha annunciato la strategia Renault Eways. Durante la presentazione, il CEO ha lanciato un appello all'Europa, conscio che il tema del blocco delle auto a combustibili fossili era già sul tavolo delle trattative. 

Secondo l'italiano a capo del gruppo francese, le ibride devono essere salvate perché serviranno ancora a lungo per abbattere le emissioni, assicurando che tutti possano permettersi di acquistare una nuova auto. Nel suo intervento, De Meo ha espresso una criticità fra tutte: non sappiamo se le auto a batteria potranno davvero costare come le equivalenti termiche e non sappiamo quanto tempo ci vorrà. 

Dacia Spring è la più economica oggi ma scende a compromessi importanti ed è solo cittadina: meno di 10.000€ sfruttando al massimo i bonus statali. Gli incentivi saranno ancora la chiave perché, a differenza di quanto si possa pensare, per ogni euro dedicato a questa forma di supporto, lo Stato recupera 1,2€ secondo uno studio commissionato dal gruppo.

Le piattaforme annunciate oggi sono due: CMF-EV sarà quella dedicata al segmento C e D per tutte le auto del gruppo, con autonomia fino a 580 km WLTP. CMF-BEV sarà invece quella per le auto più compatte di segmento B, andando quindi a rappresentare il futuro di modelli come Zoe e proponendo fino a 400 km WLTP. La prossima elettrica a debuttare sarà la Megane E-Tech 100% Electric che potremo vedere al Salone di Monaco a settembre.

GRUPPO HYUNDAI KIA

Hyundai e Kia hanno investito molto nella piattaforma E-GMP dedicata alle auto elettriche e i piani sono di lanciare diversi nuovi modelli di auto elettriche entro il 2025. Nel futuro dei coreani, però, c'è anche l'idrogeno con forti investimenti, tanto che Hyundai Nexo (lo abbiamo portato in Svizzera) è l'unico modello Fuel Cell commerciale insieme a Toyota Mirai.

Parlando solamente di Hyundai, il marchio prevede di lanciare 12 nuovi veicoli elettrici nei prossimi 4 anni (il primo è arrivato da poco e si tratta della IONIQ 5). Entro il 2025, Hyundai intende vendere 560.000 veicoli BEV all’anno in tutto il mondo. Per il 2024, invece, il costruttore punta ad elettrificare l'intera sua gamma di autovetture. Passando a Kia, invece, la casa automobilistica aveva fatto sapere di voler portare al debutto 7 nuove auto a batteria entro il 2025 (si è partiti con la Kia EV6).

GRUPPO JAGUAR LAND ROVER

JLR, il gruppo che unisce i marchi Jaguar e Land Rover, ha iniziato a gettare le basi per l'addio ai motori tradizionali. Jaguar avrà solo auto elettriche già a partire dal 2025, Land Rover ci metterà più tempo. 

Gli inglesi andranno dunque a due velocità ma l'annuncio è che entro il 2030 ci sarà una versione elettrica per ogni modello della gamma, inclusi quindi i SUV e fuoristrada di Land Rover. L'abbattimento completo delle emissioni, sia in produzione che nelle operazioni e nella fornitura, è previsto per il 2039.

Le piattaforme previste sono due. MLA (Modular Longitudinal Architecture) è quella di transizione che accoglierà sia le batterie, sia i motori tradizionali. EMA (Electric Modular Architecture) è sempre in grado di ospitare motori a combustibile ma è pensata con le batterie in mente già in origine. 

FORD

Gli americani di Ford hanno annunciato che venderanno solo auto elettriche in Europa dal 2030. Vale lo stesso discorso fatto per il gruppo VAG: Europa non significa Mondo e i mercati in cui Ford opera sono diversi, quindi esisteranno auto a combustione (più o meno elettrificate) che usciranno dagli impianti del produttore. 

Vista la stretta del Vecchio Continente, però, la transizione sarà più immediata ed è già iniziata. Mustang Mach-E è la capostipite di una famiglia che dovrà necessariamente accelerare la sua evoluzione per raggiungere il traguardo ambizioso: un'elettrica o una plug-in per ogni modello già entro il 2024.

SUZUKI

Suzuki ha una gamma completamente ibrida perché riesce a sfruttare il fatto che molte delle agevolazioni per le full hybrid sono disponibili anche per le mild hybrid. Di recente è arrivata la prima Plug-In, Suzuki Across, e si parla di un lancio di due modelli elettrici per l'Europa, una cittadina di segmento A per il 2023 con carrozzeria da piccolo crossover (simil Ignis) e un SUV compatto di segmento B nel 2024. 

Non ci sono, al momento, dichiarazioni sul passaggio alle sole auto elettriche.

TOYOTA

Toyota è tra i produttori più restii, quello che da un lato è stato pioniere e protagonista dell'ibrido, dall'altro ha  manifestato più dubbi sul passaggio ad auto esclusivamente a batteria. Ultimo tra i produttori a lanciare un'elettrica sul mercato, il produttore giapponese non è convinto sull'impatto dei mezzi elettrici nella riduzione delle emissioni di CO2 quando si guarda il ciclo di vita completo del prodotto. 

Esistono diversi studi e sono contraddittori perché, ad oggi, non è stato possibile calcolare un impatto reale che tenga in considerazione temi come il riciclo e il riutilizzo, tutti da sviluppare. Lo stesso vale per le vetture: le elettriche aggiornabili potrebbero vivere più a lungo rispetto ai modelli termici grazie agli aggiornamenti software e alla minor manutenzione necessaria. Sarà però davvero così? Il modello di business si sposterà su auto più longeve e su un flusso di cassa da servizi e abbonamenti? O resterà la spinta a produrre grandi numeri e incitare l'utente al cambio frequente?

Toyota ha scelto quindi una strategia diversa: nei prossimi 30 anni prevede di proporre auto a benzina, ibride, elettriche e fuel-cell a idrogeno, abbracciando l'intero spettro. Il suo primo SUV elettrico, comunque, si chiamerà bZ4X. Il concept è stato svelato da poco.

VOLVO

Volvo ha annunciato che venderà solo auto elettriche dal 2030. L'annuncio è recente e, pur essendo arrivati in ritardo, gli svedesi possono contare su diversi alleati all'interno di un gruppo spinto dai fondi cinesi. Northvolt si occuperà delle batterie, Google sarà fondamentale per l'infotainment e il sistema operativo di bordo e, con Aurora, si punterà alla guida autonoma.

XC40 elettrica è già disponibile, nel 2022 arriverà XC90 elettrica e proporrà il Lidar di serie per la sicurezza attiva. Concept Recharge (foto in apertura) è l'apripista della svolta perché realizzata su una piattaforma dedicata e non adattata. Questo consentirà anche di gestire diversamente spazi interni e dimensioni esterne. 

Il 2040 è invece l'anno dell'obiettivo di trasformare l'intera azienda a impatto zero sul clima. 

MAZDA

Mazda non ha comunicato alcuna data per lo stop alle vendite dei modelli benzina o diesel. Per rendere la sua flotta di vetture più green, il costruttore lavorerà in diverse direzioni. Per quanto riguarda il tema dell'elettrificazione, entro il 2025 la casa automobilistica lancerà sul mercato in Giappone, Europa, Stati Uniti, Cina e sud-est asiatico cinque modelli ibridi, cinque ibridi plug-in e tre elettrici.

Inoltre, Mazda sta lavorando ad una nuova piattaforma pensata esclusivamente per le vetture a batteria chiamata SKYACTIV EV Scalable Architecture sulla quale nasceranno modelli di varie dimensioni e tipologia di carrozzeria che saranno lanciati dal 2025 al 2030. Tutto questo impegno sarà necessario per arrivare al 2030 quando il marchio prevede che un quarto dei suoi prodotti sia totalmente elettrico mentre tutti gli altri saranno in qualche forma elettrificati.

HONDA

Honda ha fissato al 2040 la data di addio alle auto a benzina: venderà solo elettriche entro il 2040. Il piano procederà a piccoli passi: 40% delle vendite globali di elettriche e fuel-cell entro il 2030, 80% entro il 2035. L'azienda ha intenzione di raggiungere la neutralità delle emissioni, di tutte le attività e dei prodotti, entro il 2050.

Nel 2024 arriveranno due nuovi SUV elettrici con la piattaforma di General Motors e la strategia abbraccerà anche le due ruote, probabilmente con il debutto di una moto elettrica,

SUBARU

Subaru si sta muovendo molto lentamente verso la mobilità elettrica. L'annuncio più importante riguarda Solterra, il suo primo SUV elettrico che dovrebbe debuttare per la metà del 2022. Un modello nato in collaborazione con Toyota. Purtroppo non ci sono particolari dettagli se non il nome. Vale la pena di ricordare che lo scorso anno il costruttore aveva svelato un concept di un SUV a batteria. Possibile, dunque, che il futuro nuovo modello presenti linee simili.

GENERAL MOTORS

General Motors ha da poco annunciato che metterà sul piatto ben 35 miliardi di dollari sino al 2025 per l'elettrificazione e la guida autonoma. Pur essendo un produttore lontano dall'Europa, l'obiettivo è quello di diventare uno dei principali protagonisti nel mercato dei veicoli elettrici in Nord America e nel settore delle batterie grazie alla piattaforma Ultium. 

Prossimamente debutterà l'Hummer elettrico a cui seguirà il modello SUV. Successivamente, arriverà la Cadillac Lyriq e poi la Celestiq. All'inizio di gennaio, GM aveva detto di "aspirare" di arrivare ad offrire modelli solo elettrici dal 2035.

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