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Tesla è davvero la regina delle elettriche: la prova di Model S e Model X | Video

Tutta la tecnologia elettrica di Tesla Model S e Model X, consumi, ricarica, Supercharger e altro nella nostra recensione.

Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 26 gen 2019

Tesla regina delle auto elettriche? Avrete capito dal titolo che la mia risposta a questa domanda è un chiaro sì e nei paragrafi successivi vi spiegherò il perché dopo la prova di Tesla Model S 100d e Tesla Model X 100d.

Parto però da un'introduzione necessaria: il 2018 mi ha portato a provare (provare davvero, non qualche giorno e senza ricaricarle neanche) quasi tutte le auto elettriche disponibili in Italia, abbracciando il settore "economico" con Volkswagen e-Up! e Smart EQ ForTwo, crescendo di segmento con e-Golf, Nissan Leaf, Hyundai Ioniq e Kona Electric e arrivando al lusso con Jaguar I-Pace. A differenza delle recensioni tradizionali, l'obiettivo delle prove era capire a fondo la mobilità elettrica e le sue sfide quotidiane, e ce ne sono state tante. 

Alcune auto mi hanno costretto a fare più affidamento sullo smartphone e sulle app dedicate alle postazioni di ricarica piuttosto che fornirmi una soluzione comoda e affidabile già nello schermo dell'infotainment. Altre avevano limiti nella velocità, figli del tipo di caricatore installato a bordo. Tanti piccoli (o grandi, dipende dal vostro punto di vista) ostacoli che sono stato costretto ad affrontare e che Tesla, semplicemente, risolve perché ha già approcciato la mobilità elettrica con l'occhio giusto, quello dell'usabilità in condizioni reali.

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SUPERCHARGER: LA RETE DI RICARICA INTELLIGENTE

Potevo titolare "la rete di ricarica più estesa" perché effettivamente i Supercharger di Tesla hanno già una buona estensione e sono pensati in origine per far viaggiare. Questo significa anche fare attenzione al posizionamento, creando "rotte" che seppur vincolate vi consentono comunque di affrontare lunghe distanze con un'auto elettrica, e non è da tutti. 

Ci arriveremo anche con Ionity e la filosofia sarà la stessa, quella di costellare la mappa di punti di ricarica in posizioni tattiche affinché viaggiare con un'elettrica sia effettivamente possibile. Tesla, però, lo fa già oggi, e la rete vedra un'ennesima, forte, accelerata nel corso del 2019.

Ho scelto però di parlare di rete di ricarica intelligente perché, ancora una volta, Tesla ha anticipato e spianato la strada a quello che sarà il futuro di tutte le reti e tutte le auto elettriche: auto e rete devono comunicare tra di loro in previsione di un incremento delle elettriche, e questo significa anche distribuire i carichi con del senno: se allo stesso Supercharger arrivano una Model X al 70% e una al 5%, è chiaro – per chiunque dotato di un minimo di buon senso – che l'auto al 5% è la più bisognosa di energia. La prima potrebbe continuare tranquillamente il viaggio e fermarsi alla prossima postazione ad esempio.

Bene, è qui che arriva l'intelligenza nella gestione delle potenze in ballo, intelligenza automatica che valuta anche l'erogazione in base allo stato di carica, partendo "a razzo", rallentando in base ai carichi fino all'ulteriore rallentamento fisiologico dovuto alla ricarica della parte finale della batteria dopo l'80/90%, valori che si consiglia comunque di non superare a meno di necessità vera.

Supercharger è poi intelligente perché non serve la tessera: l'auto ha già un identificativo associato al nostro account e la ricarica è semplice come prendere un cavo, puntarlo al "bocchettone", assistere ad una delle piccole e banali magie tecnologiche da effetto wow (lo sportello che si apre automaticamente) e collegarsi all'auto.

Lo smartphone non serve, non devo aprire l'app, rischiare il suo crash, riavviare tutto e inserire dati (fortunatamente le app di oggi hanno l'id biometrico quindi la situazione non è così tragica). In questo Tesla supera le auto con motore a combustione perché rende più semplice pagare la "benzina": tutto è automatico e non vi servono app, contanti, carte di credito o cammelli.

SUPERCHARGER: COME MASSIMIZZARE LA POTENZA DI RICARICA

Le paline nei Supercharger sono indicate da un numero seguito da una lettera. Per massimizzare la potenza di ricarica, quando possibile, selezionate un posto con un numero non occupato. Se c'è una sola auto parcheggiata al posto 1A, scegliete qualsiasi altro posto ad eccezione dell'1B. In caso contrario il Superchargere condividerà la potenza disponibile tra la postazione xA e la xB

Se non ci dovessero essere numeri unici liberi, scegliete di parcheggiare di fianco all'auto con la percentuale maggiore di carica così che il Supercharger massimizzerà la potenza condivisa in favore della vostra più scarica.

THERE’S AN APP FOR THAT…E CHE APP!

Avete iniziato la ricarica, è tempo del famoso panino. Perché se siete dei viaggiatori elettrici avrete già programmato la sosta di ricarica in concomitanza con la pausa pranzo. Panino in una mano, smartphone nell'altra, decidete di lasciare da parte per un momento Instagram e Facebook per vedere a che punto è la ricarica. 

Qui scoprite l'app di Tesla, ancora una volta una delle migliori (se non LA migliore) in circolazione perché risponde a tutti i vostri bisogni elettrici. In ogni istante sarete informati sullo stato della ricarica con tanto di notifiche, utili per evitare la sovratassa in caso di stallo occupato oltre il necessario…eh già, Tesla ha anche pensato a come "punire" chi occupa la postazione più del dovuto.

Se poi siete in trasferta e prestate l'auto a vostro padre, che non ha avuto tempo di studiarsela, potrete aprire per lui in remoto lo sportello di ricarica ad esempio. La pre-climatizzazione si rivela particolarmente utile nel caso delle auto elettriche perché ci fa risparmiare sui consumi e su Tesla lo sbrinamento del parabrezza è automatico e intelligente. Oppure ci sono le possibilità di gestire l'apertura delle porte dei due vani bagagli, avviare l'auto senza chiave, clacson, localizazzione in tempo reale, limite massimo di velocità e il Summon. 

Summon che può sembrare inutile in principio ma che diventerà sempre più fondamentale in futuro. Un esempio? Guardate i box di una casa di 30 anni fa e guardate quelli di oggi: io lo noto con casa dei miei e casa mia, lo spazio in larghezza è sempre più risicato per poter massimizzare il numero di parcheggi e con Jaguar I-Pace ho dovuto fare i salti mortali per uscire dall'auto. Con il Summon questo non succede, così come non succede nei parcheggi all'aperto. 

INFOTAINMENT: I 17 POLLICI PASSANO IN SECONDO PIANO

Sarà anche grosso ma non è certo stupido. L'infotainment di Tesla non stupisce infatti per le dimensioni, comode per la gestione di più finestre in un'interfaccia furba che consente anche di ridimensionare le varie applicazioni a nostro piacimento.  Stupisce invece per l'intelligenza, la fluidità e le capacità.

Innanzitutto è connesso, e questo ci permette di avere ad esempio le mappe in tempo reale con la visualizzazione satellitare, il traffico ma, sopratutto, molte più informazioni aggiornate sui punti di ricarica della rete, dalla potenza massima ai servizi, ai numeri di telefono nel caso dei Destination Charger (le colonnine degli esercizi commerciali), il costo dell'elettricità, il costo della sosta a carica terminata o il numero di stalli disponibili su quelli totali.

Ottima la gestione delle app e l'integrazione con lo smartphone: il collegamento Bluetooth è uno dei più rapidi mai visti su un infotainment ad esempio e non sbaglia un colpo in riconnessione (minuto 10.31 del video).

La schermata relativa ai consumi è completa con lo storico, autonomia prevista, i dati relativi all'ultimo viaggio e le medie. Qui va segnalato un difetto perché Model S e Model X non sono precisissime nel calcolare il consumo degli altri carichi (utilizzatori come il climatizzatore) e ci possono essere discostamenti.  La stessa semplicità di utilizzo caratterizza la parte di gesione della ricarica: uno slider per impostare la percentuale massima per salvaguardare la batteria, un selettore per scegliere la corrente di carica massima dai 24 A in giù e uno per programmare l'orario.

Un'altra interessante caratteristica dell'infotainment di Tesla è la proposta delle informazioni contestuali e la ridondanza. Molte funzioni possono essere gestite dallo schermo dell'auto così come dal telecomando o dai tasti fisici (ad esempio quelli delle Falcon Wings su Model X), o ancora da infotainment, telecomando e app (i portelloni del bagagliaio e quello di ricarica). In più la finestra delle portiere compare automaticamente all'arresto della vettura ad esempio, insomma tante piccole ottimizzazioni figlie della possibilità del sistema di aggiornarsi via OTA, non solo per l'infotainment ma anche per la gestione della batteria.

In questo Tesla ha anticipato i trend che oggi diventano sempre più realtà e che trasformano gli infotainment in veri e propri computer, pensati con un hardware che già oggi supporterà le richieste computazionali del futuro (Byton in questo ha seguito la stessa filosofia degli americani) e le nuove funzioni.

Altro esempio di intelligenza di Tesla? L'altezza da terra può essere georeferenziata: al primo ingresso nella via di casa, che per chi non mi conosce è una strada non asfaltata piena di buche, ho salvato il setup più alto per le sospensioni. In questo modo, ad ogni accesso successivo, l'auto sapeva già che doveva alzarsi da terra e il discorso vale per rampe, dossi particolari e via dicendo.

Ottima la pianificazione dei viaggi: il sistema inserisce automaticamente le soste di ricarica consigliate come fanno anche altre auto elettriche, ma è più completo di molte perché segnala anche il tempo necessario per la ricarica sfruttando le informazioni della potenza dei Supercharger e la percentuale di carica prevista all'arrivo ad ogni tappa, terminando con il tempo totale di viaggio. Da notare che l'auto è anche in grado di sovrascrivere il limite di carica impostato in caso di destinazione impostata sul navigatore. Il limite di percentuale massima della batteria viene alzato per consentire di raggiungere il prossimo supercharger.

La connettività consente di tenere in considerazione tanti fattori, traffico incluso, e l'aggiornamento Tesla 9 ha semplificato ulteriormente la pianificazione: vi basta ricevere un indirizzo sullo smartphone (in chat o dal calendario ad esempio) o selezionarlo su Google Maps e, in un paio di click, lo potete mandare direttamente all'auto.

AUTOPILOT: LA GUIDA AUTONOMA

Tesla Autopilot è al top del segmento. In pochi riescono ad eguagliarlo e per farlo bisogna chiamare in causa i marchi premium del settore, come Mercedes o Audi. Jaguar stessa su I-Pace non è riuscita ad offrire il top della tecnologia limitandosi ad un Livello 2 molto meno completo ad esempio (qui il video), mentre Tesla riesce davvero a guidare da sola in autostrada, gestisce il cambio di corsia automatico mettendo la freccia (oggi lo fa anche Mercedes e anche sulle compatte come Classe B, per il funzionamento guardate invece il video della A35 AMG) e se la cava anche in extra-urbano.

Se non fosse per le limitazioni di legge, dove Tesla ancora una volta si dimostra un passo avanti disattivando completamente Autopilot se si accorge di un abuso dopo ripetuti avvisi, il sistema sarebbe potenzialmente in grado di gestire da solo la guida autostradale da rampa a rampa, cosa che arriverà in futuro con Navigate on Autopilot.

Tesla 9 ha portato aggiornamenti anche in questo settore, mostrandoci nella strumentazione le icone dei veicoli nelle nostre vicinanze utilizzando i dati del sistema anti-collisione con frenata automatica, caratteristica questa presente di serie anche per chi non acquista il pacchetto Autopilot.

HA ANCHE DEI DIFETTI

Tralasciando il discorso su Tesla in quanto azienda, con le problematiche industriali dovute alla poca esperienza nel mondo automotive che hanno portato anche a banali difetti di assemblaggio in passato, vediamo i difetti tecnologici delle auto Tesla che riguardano sia la berlina che il SUV. Grandissimi assenti sono Apple CarPlay e Android Auto.  Ovviamente sono quindi escluse diverse possibilità anche se, ad essere onesto, le mappe di Google Earth, l'app di Spotify già a bordo dell'auto e l'integrazione con il calendario non mi hanno fatto sentire particolarmente la mancanza di Android Auto.

La ricarica wireless ad induzione per gli smartphone è l'altra grande assenza, oggi presente anche sui segmenti più economici e qui non prevista neanche fra gli optional.

La retrocamera, per quanto con una risoluzione nella media, è purtroppo una semplicissima retrocamera, priva di qualsiasi sistema a 360 gradi come accade su diversi modelli della concorrenza. Il suo lavoro lo fa, intendiamoci, ma il confronto con e-tron è ad esempio impietoso e il sistema virtuale a 360 gradi fa impallidire quello di Tesla in visualizzazioni. Cambia la vita in parcheggio? Un po', ma non troppo, il concetto è che su un'auto da "wow" come la Model X, un particolare "povero" come questo stona.

A livello dinamico un sistema di quattro ruote sterzanti, poi, avrebbe contribuito non poco a rendere diversa la sensazione di guida e l'agilità nelle curve.

TESLA: AUTONOMIA BATTERIA, CONSUMI E TEMPI DI RICARICA

L'argomento è stato trattato approfonditamente nella guida alla ricarica di Tesla Model S e Model X, dove trovate informazioni sui connettori, sulla ricarica in corrente alternata e continua e sulla batteria. 

Per questo riassumerò in breve qui i punti principali: Tesla Model S e Model X in Italia sono vendute nelle versioni con batteria da 100 kWh (98 kWh utilizzabili, 4 kWh di cuscinetto protettivo in basso). 

I consumi variano come sempre ma per semplificare considerate (i dati seguenti sono "ogni 100 chilometri" nel combinato) 23 kWh per Model S e 25 kWh per Model X nella stagione calda fino a 25 kWh per Model S e 28 kWh per Model X in quella fredda. In autostradada si raggiungono a velocità da codice i 27/31 kWh nella stagione fredda rispettivamente per Model S e Model X.

L'autonomia reale di Tesla Model S e Model X potete calcolarla in base ai dati sui consumi. In generale l'autonomia di Tesla Model S nel combinato è di 400/500 km rispettivamente nelle condizioni peggiori e in quelle ideali (600 km con pilota particolarmente abile nel risparmio). L'autonomia di Tesla Model X passa invece da 350 a 450 km.

La scelta tra i due modelli sta a voi: capacità di carico/posti e altezza da terra del SUV, senza considerare le Falcon Wings (non chiamatele ali di gabbiano o Tesla si incazza), o autonomia maggiore con Model S.

Tesla Model S, al volante, offre poi più soddisfazioni perché si distacca dalla guida da SUV. In particolare su Model X il peso si avverte nei trasferimenti di carico e l'agilità non è certo paragonabile a quella della berlina, anche nel feeling dello sterzo e del posteriore. Per entrambe, però, va ricordato che il passo lungo non la rende l'ideale per il misto stretto.

TESLA: PREZZO

Tesla Model S è disponibile al prezzo di 114.480€ per la 100D Dual Motor a trazione integrale. La P100D parte invece da 152.330€, è più potente, scatta da 0 a 100 in 2.7 secondi ma perde qualcosa in termini di autonomia.

Il prezzo di Tesla Model X è di 118.980€ per la 100D e di 161.730€ per P100D. In questo caso l'accelerazione da 0 a 100 km/h sale a 3.1 secondi. La configurazione a 6 posti costa 6.400€, quella a 7 posti 3.200€.

Sia su Tesla Model S che su Tesla Model X, Autopilot costa 5.700€ se acquistato in fase di ordine ma è disponibile anche successivamente come aggiornamento.

Aggiornamento 1 marzo 2019

Tesla ha cambiato i listini per l'Italia, introducendo Model S "standard range" e abbassando i prezzi delle versioni che ora di chiamano Long Range e Ludicrous Performance. La forbice si riduce dagli 81.000€ della Model S a 102.700€ della Model X più costosa:

VIDEO

https://youtu.be/DYxGj-JtxbM

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