21 Agosto 2019
"Il metano ti dà una mano", recitava una celebre campagna tra la fine degli anni '80 e gli anni '90 che incentivava i comuni italiani ad adottare il gas naturale come principale fonte energetica. E in effetti, negli anni immediatamente successivi, ci fu un boom per quanto riguarda le richieste di trasformazione delle auto a benzina in vetture a metano. Tante le offerte da parte dei costruttori (in particolare Fiat), ma anche tanti compromessi in quanto a prestazioni, affidabilità e manutenzione.
Oggi, l'auto a metano soffre. In un’Italia in cui le vendite delle auto ibride hanno superato quelle delle vetture a metano, c’è chi crede che l’auto a gas naturale sia una delle migliori soluzioni per combattere, nell'immediato, inquinamento, costi di gestione e blocchi del traffico. Tra i costruttori che credono nel metano c’è Volkswagen che, insieme alla strategia per la mobilità elettrica (che prevede l'introduzione di 30 nuovi veicoli elettrici per un milione di unità all'anno entro il 2025), porta avanti questo impegno per rendere fin da subito realtà l'idea di una mobilità più sostenibile ed economicamente vantaggiosa.
Per scoprire come va su strada la nuova Polo TGI, destinata a costituire una fetta importante delle vendite di Polo nel nostro paese, Volkswagen ci ha invitato a Verona al suo centro MobilityLab, dedicato a tutto ciò che rappresenta l'innovazione del gruppo tedesco nei confronti della mobilità. Da qui siamo poi partiti alla volta di Este (PD), dove abbiamo avuto modo di scoprire una delle tante eccellenze italiane specializzate nell'estrazione del biometano da rifiuti FORSU e scarti agricoli.
Alla SESA (Società Estense Servizi Ambientali) hanno fatto propria l'idea di "economia circolare": dalla raccolta differenziata all'energia pulita. In questo moderno stabilimento il biometano, prodotto dalla fermentazione dei rifiuti dell’umido e da scarti agricoli, viene utilizzato per far funzionare gli stessi mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti, oltre a costituire il carburante distribuito nelle zone limitrofe. Non è tutto: l'anidride carbonica generata dai processi di estrazione del gas viene poi riutilizzata utilizzata nelle serre circostanti, gli scarti diventano compost e fertilizzante e parte dell'energia viene utilizzata per riscaldare abitazioni ed edifici. Il biogas, tra l'altro, può trasformarsi in energia pulita: basti pensare che, per percorrere 100 km, è sufficiente trasformare 70 kg di rifiuti organici in biogas, mentre sono necessari 150 kg degli stessi rifiuti per ottenere l'energia elettrica.
Quello di SESA è solo uno dei 326 impianti di trattamento per la trasformazione del rifiuto organico attivi in Italia. SESA è una delle 130 aziende (tra produttori e gestori di impianti di compostaggio e digestione anaerobica, associazioni di categoria, aziende che si occupano di rifiuti organici, fabbricanti di fertilizzanti organici, costruttori di macchine ed attrezzature, laboratori, enti pubblici e di ricerca) a far parte del CIC - Consorzio Italiano Compostatori.
L’utilizzo del biometano rappresenta un modo per abbattere ulteriormente le emissioni di CO2 rispetto ad un’auto a metano fossile: se utilizziamo una miscela che all’80% di metano aggiunge il 20% di biometano, è possibile ridurre le emissioni di gas serra dal del 36% rispetto ad un’auto a benzina e dell’80% se teniamo conto dell’intero ciclo di vita del combustibile. La stessa percentuale di emissioni viene risparmiata se si utilizza solamente biometano. Niente male se consideriamo che l’utilizzo di un’auto a metano rispetto ad una a benzina consente di ridurre le emissioni di ossidi di azoto dell’85% e del 25% quelle di anidride carbonica.
Per questo, guidare un'auto a metano rappresenta la soluzione oggi più economica per inquinare meno: secondo i dati diffusi da Volkswagen, le vetture del marchio alimentate a metano (Eco up!, Polo TGI e Golf TGI) emettono localmente meno CO2 rispetto a modelli ibridi di pari segmento. Ed è un paradosso che alcune zone a traffico limitato (come per esempio l'Area C a Milano) permettano di accedere gratuitamente alle auto ibride e non a quelle a metano.
Questo non vuol dire che acquistare un'auto alimentata a gas naturale non offra vantaggi e agevolazioni ai proprietari. Di questo parleremo alla fine dell'articolo. Intanto, scopriamo com'è e come va su strada la nuova Polo TGI. Le prestazioni, rispetto alla variante a benzina di derivazione, in assoluto non cambierebbero se non fosse per l’aggravio di peso dovuto alla presenza delle bombole. Si parla di una massa in ordine di marcia di 1.260 kg (contro i 1.145 della 1.0 TSI da 95 CV), che si aggiungono ai 5 CV e ai 15 Nm di coppia in meno (160 Nm in totale).
Per questo motivo, la Polo TGI perde circa 1 secondo nello 0-100, per un totale di 11,9 secondi rispetto alla variante benzina corrispondente. Numeri impercettibili su strada grazie alla presenza del turbo, che rende sempre pronta e fluida la marcia di questa Polo. Anzi, se possibile, la presenza del serbatoio nel pianale ha contribuito ad abbassare ulteriormente il baricentro di questa Polo, rendendo ancora più piacevole da guidare questa segmento B che, in quanto a comfort di marcia potrebbe dare del filo da torcere anche a qualche segmento C.
Peccato solo per la mancanza della sesta marcia, e ancor di più per l'assenza del cambio DSG, apprezzatissimo sulla Golf TGI che abbiamo avuto modo di provare per un breve tratto: il doppia frizione di VW si conferma come uno dei migliori cambi in circolazione, in grado di sfruttare fino all'ultimo Nm la coppia del propulsore.
Invariato è anche l'allestimento l’allestimento interno, con un disegno del cruscotto semplice e lineare che privilegia l’ergonomia di utilizzo: lo schermo dell'infotainment e la strumentazione sono sullo stesso piano e tutti i comandi sono dove ce li si aspetta. Comune con la Polo classica è anche la presenza di plastiche morbide solo sulla plancia e non sui pannelli porta, ma gli assemblaggi sono sempre ottimi e la sensazione è quella di un'auto robusta, pensata per durare nel tempo.
L’unica differenza all'interno della Polo TGI sta nella perdita di qualche litro di capienza nel bagagliaio, che dal valore record di 351 litri arriva a 251. In sostanza, si perde il doppio fondo, mentre è invariata l’abitabilità interna, che si conferma ottima in particolar modo per i passeggeri posteriori, anche per chi, come me, è alto 1,95. Apprezzabili per chi ha una stazza fuori dalla media anche i sedili, con fianchetti larghi ma ben profilati e un'imbottitura mediamente rigida.
L’integrazione benzina-metano non si presta ad alcuna critica: il tappo per il rifornimento è celato dietro il classico sportello della benzina. Nella strumentazione, disponibile sulla TGI solo in versione analogica (peccato veniale), è presente il doppio indicatore, da una parte quello del metano, dall’altra quello della benzina. Nel display centrale è possibile tenere sott’occhio il consumo medio e istantaneo per entrambe le modalità e non c’è un tasto per permetterci di commutare tra benzina e metano: fa tutto l’elettronica. Un serbatoio da 40 litri, quello della benzina, che userete solo per l’accensione quando fuori fa freddo, oppure quando finirete il metano.
L’autonomia dichiarata da Volkswagen è di 390 km con un pieno di metano. Una buona percorrenza considerando i 12 kg di capienza massima del serbatoio. In condizioni reali, dunque, preventivate circa 350 km, con una spesa di circa 3,5/4 euro per percorrere 100 km (consumi di 3,8/4,2 kg/100 km) e di meno di 12 euro per un pieno. Sommando l’autonomia data dai due serbatoi, è possibile percorrere fino a 1.300 km. L'autonomia a metano è più che sufficiente, a patto che viviate vicino ad un distributore e che non facciate spesso lunghi viaggi: in tal caso, dovrete moltiplicare le soste dal distributore.
A livello economico, invece, la Polo a metano conviene se fate tanta strada (dai 15.000 km all’anno in su), perché la differenza di prezzo sul listino, a parità di allestimento, è di 1.400 euro rispetto alla versione 1.0 TSI a benzina. Rispetto al diesel, invece, non ci sono bassi consumi che tengano: il metano costa 1.000 euro in meno rispetto al 1.6 TDI da 95 CV e 350 euro in meno rispetto a quello da 80 CV, a fronte di vantaggi su emissioni, limitazioni sul traffico in alcune città e silenziosità di marcia.
Niente paura per la manutenzione: sono miti ormai sfatati quelli secondo cui bisogna cambiare più spesso le candele o i filtri. Un’auto a metano necessita della stessa cura di un’auto a benzina, con la differenza che prima di ogni revisione occorre verificare la tenuta del sistema a metano e ogni quattro anni bisogna affidarsi ad un meccanico per controllare le condizioni dei serbatoi. La pulizia del serbatoio del metano va fatta dagli operatori quando si deve sostituire la bombola (operazione che gli utenti pagano in un'accisa nel carburante).
La nuova Polo TGI da 90 CV parte da 16.600 euro per l’allestimento Trendline, che offre già di serie importanti dotazioni sulla sicurezza come il Front Assist con riconoscimento dei pedoni, e il rilevatore di stanchezza, ma non il climatizzatore. Per 18.500 euro c’è l’allestimento più equilibrato, il Comfortline, che aggiunge clima, infotainment con display da 8 pollici, ricarica wireless per smartphone, volante multifunzione e cerchi in lega da 15. Per il top di gamma Highline, a cui occorre aggiungere sempre il pacchetto connectivity con CarPlay e Android Auto e i sistemi di sicurezza più evoluti come il cruise control adattivo e il blind spot monitor, si sfiorano i 20.000 euro.
A nostra disposizione per i test drive, come anticipato, c'era anche la Golf TGI con il 1.4 turbobenzina da 110 CV e 200 Nm di coppia. Rispetto alla Polo vanta una bombola in materiale composito, più leggera ma anche più ingombrante, e il cambio è un manuale a sei rapporti. Impossibile, però, rinunciare al DSG a sette rapporti, la trasmissione perfetta per sfruttare al massimo ogni cavallo e Nm di coppia di questo brillante benzina che, a dispetto dei 110 CV, si comporta piuttosto bene nella guida fluida e rilassata, pur non mancando di spunto quando serve.
La Golf TGI è particolarmente interessante in questo momento, dato che in Volkswagen hanno deciso di promuoverla allo stesso prezzo della versione 1.0 TSI a benzina da 110 CV: per 17.900 euro, la Golf TGI Trendline offre già una dotazione completa: Tech&Sound Pack (Infotainment Composition Media con schermo da 8 pollici, cruise control, volante multifunzione in pelle, App-Connect e bracciolo centrale anteriore), Front Assist con frenata di emergenza, Fatigue Detection e fari posteriori a LED. La Golf TGI garantisce un'autonomia di circa 420 km con un pieno di metano e 1.270 km con entrambi i serbatoi.
Infine, la gamma a metano di Volkswagen si completa con la citycar Eco up!, presente con un motore 1.0 MPi aspirato da 68 CV. Con la piccola di casa è possibile percorrere 380 km con un pieno di metano, più altri 220 km di autonomia dati dal piccolo serbatoio a benzina. In questo caso, i prezzi partono da 13.750 euro.
Commenti
ma quelle in composito non dovrebbero essere smontate, il controllo è solo visivo a quanto ho letto.. sei andato officina ufficiale WV?
Si ho visto qualche immagine, si sono molto strane a vedersi
240€ hanno smontato le bombole, un ispettore esterno ha fatto il controllo visivo e tenuta valvole e le hanno rimontate, l'auto è stato in officina 2 gg.
Mi hanno fatto vedere un pacco bombole tagliato a metà e trasformato ad uso portaombrelli, sembra carbonio misto resina.
Come è andata per i costi?
dipende dove sei, quanta benzina hai nel serbatoio, e di solito si gira quasi in riserva con la benzina, almeno ... molti di quelli che ho sentito anche perchè usano talmente poca benzina che "invecchia".
"Se non trovi il metanaro sono acidi" eh???
Doveva prender il diesel merdo...?! Io diesel neanche a gratis lo vorrei ora...
Ai vedovi del diesel dico... Non mi stupirei che fra qualche governo italiano o europeo che sia, mettano nuove tasse o blocchi per indurre a non comprare diesel... Con il metano a parte lo sprint c'è solo da guadagnarci certo che se uno fà 10000 km all'anno allora no...
serbatoio di benzina da 40 litri? la mia ha un serbatoio da 11 litri di benzina,, mah,...
bravo, lo sto dicendo ma la gente non capisce,
metano si risparmia ma la macchina deve andare bene, tipo la mia multipla del 2000 :-) ma visto che mi attesto sui 10 kkm anno la prossima sarà una fiat tipo 1.3 mjet, con pressoché zero manutenzione
prossima volta impari ;-)
Dopo più di 20 anni e 4 auto a metano sono tornato al diesel. Il metano conveniva prima, quando costava 65cent e c'era davvero un risparmio. In fin dei conti un 1.3 mtj ha consumi poco superiori a fronte di molti vantaggi rispetto al metano, come affidabilità, piacere di guida , l'autonomia maggiore.
La nuova golf parte a metano, la nuova polo no. Dipende da come è impostato il sistema.
Anche a Padova e provincia siamo pieni
?? Non è che parti apposta da casa per fare metano.. Quando torni fai una piccola deviazione e fai rifornimento
solo al sud. Al nord trovi un distributore ogni 15 KM. Il problema il self service
Per un Grande Punto NP la revisione delle bombole costa 80€
paghi meno di bollo
Non vorre dire cavolate, ma mi pare meno di 20l... Se nom trovi il metanaro sono acidi
Penso che diminuire quello a benzina sia un vantaggio, a condizione di aumentare quello di gpl/metano
mi piacerebbe prendere un auto elettrica, purtroppo ad oggi in italia non è cosi semplice per la ricarica..inoltre la golf elettrica parte da 40000€
a questo punto preferirei anche io gpl o metano, ma credo che ad oggi la scelta migliore sia ancora il diesel
Fortuna che lavoro di fronte a uno di questi. Se per questo Genova è messa male anche per il gpl. Costa molto di più e i distributori sono pochi ed in posizioni scomode. Pure i carburanti tradizionali ho notato costare mediamente di più. Gran brutta sorpresa quando mi ci sono trasferito.
Anche lo soglionamento di non poter parcheggiare in un posto interrato con il gpl non è certo poco. In centro città semplicemente non parcheggi.
Con il metano parcheggi dove vuoi.
No. I motori TGI sono a iniezione diretta di benzina e indiretta di metano, perché gli iniettori del metano sono nel collettore di aspirazione, come puoi vedere da questo video a circa 4:20 https://www .you tube. com/watch?v=lEE-JGrekvg&t=589s
Il mito nasce dal fatto che per un motore a iniezione indiretta di benzina il carburante funge anche da lubrificante delle valvole, quindi convertendo quell'auto a metano ovviamente perdi parte della lubrificazione. In un motore che nasce con iniezione diretta questo problema non esiste perché già in origine non era prevista la lubrificazione con benzina.
Mazda ha un fatturato di 30 miliardi di dollari. Volkswagen da sola ha un fatturato di 100 miliardi, mentre il gruppo fa più di 200 miliardi. Come fai a pensare che Mazda possa investire nello sviluppo di un motore tanti soldi quanti ne investa VW, considerando che i suoi sono condivisi su tutto il gruppo (il 1.0 tsi viene venduto su VW, Skoda, Audi, Seat)?
Inoltre la potenza sarà SEMPRE massima ad un regime elevato, semplicemente perché potenza = coppia * velocità di rotazione dell'albero motore, quindi per quanto in un turbo moderno tu possa avere una curva di coppia piatta già da 1300 giri, avrai sempre e comunque la massima potenza in alto. E' fisica, non ci si può far nulla.
Indubbiamente lo skyactiv è un favoloso motore aspirato, ma torno a ripetere che mazda è un piccolo attore nel mondo automobilistico, non ha certo i fondi dei colossi mondiali e non può spalmare i costi su tanti modelli diversi come fa VW o BMW o GM. Un plauso a loro, ma ti fa riflettere su quanto poco impegno ci sia dietro ad una polo o una ibiza, perché un'altra azienda con molte meno risorse fa decisamente meglio.
Non ho interesse ad insistere, se sei convinto te ok
*220 BAR.
Tu ridi... Ma io sono serio.
Se ci fanno gli avtobus a metano, che sono dei benzina 9000cc non vedo per quale motivo non dovrebbero usarlo anche su auto e suv con motori grandi.
e allora mi spiace, ho ragione io sin dall'inizio. Il tizio del centro collaudi non aveva alcun interesse a raccontarmi una balla, dal 2014 (anno delle prime golf con bombole in composito) ad oggi son passati esattamente 4 anni ed i primi collaudi son già avvenuti, i prezzi ed i test eseguiti son come hanno detto a me, anche altre persone sotto, nei commenti lo dicono ;)
Si sente che è un 3 cilindri, secondo me sono motori presa per i fondelli, per avere un po di spunto bisogna pestare, quindi alla fine della fiera consuma come un 4 cilindri, sempre se non si guida sempre e cmq come un nonno.
Il protocollo parla di controllo visivo, immagino che testeranno la pressione di tenuta, per ora non mi pongo il problema, nel 2020 vedrò cosa fanno.
Beh certo è un altro motore 110cv e 200Nm di coppia. Se la confronti con una concorrente di un po' di anni fa, come la punto Natural Power, è un fulmine a confronto. Ma anche con un benzina della precedente generazione e molto più sfruttabile nella guida di tutti i giorni. Poi se uno guarda lo zero cento la differenza è meno marcata, ma almeno personalmente non arrivo a 5000 giri in accelerazione tutti i giorni dove avrei piu coppia con un aspirato
Bella prova e bella locaischion, Mi piace! Voto diesci!
e come le ispezionano? I controlli di tenuta della bombola stessa, aldilà della valvola ecc?
rispetto alla golf tgi che ho per me è piantata
Le bombole in composito non si possono smontare
Per le auto equipaggiate con bombole a norma europea (R110 ECE/ONU) di tipo IV (in composito), la prima revisione avviene al 4° anno e successivamente ogni 2 anni e in corrispondenza delle revisioni del veicolo.
La mia auto è del 2016 quindi nel 2020 al quarto anno come la revisione 'classica' poi ogni 2
La Mazda, non mi sembra abbia un normale aspirato, hanno scelto l'aspirato investendo moltissimo per avere risultati degni di altri motori turbo, quindi non è di certo la media degli aspirati. Poi dipende a quanto la da la potenza, perché se la da in alto, non è proprio il regime tipico del traffico cittadino, senza contare che questa ha il peso delle bombole. Prendi un normalissimo Fire o il vecchio aspirato della Polo precedente, insomma il classico aspirato, e provali tutti insieme e poi vediamo. Ma di certo i nuovi Sky Active di Mazda non rappresentano in normalissimo aspirato ma un caso unico e innovativo nel campo dei motori non turbocompressi
La mazda 2 nuova, un'utilitaria, fa 9,4 secondi sullo 0-100 con il motore da 90 cv e 8,7 con quello da 115 cv. Entrambi 4 cilindri 1.5 aspirati benzina, non certo dei 2.0 tdi.
"Genio".
Le bombole in composito vanno revisionte ogni 2 anni, non 4. La revisione è sempre e solo un controllo visivo delle bombole, e in caso di sostituzione il costo è zero perché è incluso in un'addizionale che si paga nel costo del metano al rifornimento. Il costo della revisione dipende da quanto sia semplice estrarre le bombole per fare il controllo, perché paghi le ore di lavoro.
Per il resto la manutenzione è identica a quella di un motore a benzina, non cambia nulla. Considera che consuma un terzo di un benzina, se anche dovessi pagare 250 euro in 4 anni sei comunque ampiamente in guadagno.
Confermo, mais pronto da raccogliere e usare per l'alimentazione tritato e buttato dentro i digestori visto con i miei occhi. I grandi fanno questi impianti e si arricchiscono e il piccolo agricoltore che fa cibo sano e km0 a fine anno ha un guadagno che gli conviene fare le elemosina davanti al supermercato che come rapporto fatica/reddito e molto migliore
A me sembra di essere stato chiaro nel commento in rapporto a cosa, proprio specificando per evitare che arrivi il "genio", ma forse leggere e comprendere prima di commentare e una richiesta troppo esosa.
Fa 12 secondi sullo 0-100: se dici che "tira parecchio" probabilmente hai provato 2 auto in tutta la tua vita. Io sto per comprarne una, ma so bene che sarà un'auto piantata, però non mi interessa.
Alla SESA utilizzano regolarmente RAM 1500 e Ford F-150 per gli spostamenti interni :D
Purtroppo è un articolo basato sull'ignoranza di non vivere sulla propria pelle certe realta', il biogas è una manna per chi NON vive in campagna, speculatori di ogni sorta per accaparrarsi gli incentivi statali sul biogas stanno letteralmente sfruttando fino al midollo le campagne, con 4 raccolti continuativi all'anno, sversando ogni sorta di liquame tra una semina e l'altra, carovane di trattori con rimorchi da 400 quintali sfrecciano a piu non posso creando disagi e incidenti che non vi dico, le genti dalle campagne stanno letteralmente scappando via, l'ambiente è ormai insalubre per i tassi assurdi di ammoniaca e azoto in terre e acque e le colture, una volta 100% per produzione umana e animale ora sono buttati nei silos per il biogas per il 100% e vi meravigliate se compriamo roba transgenica e poco controllata dall'est o dall'oriente, per non parlare dell'invasione di insetti nocivi che proliferano e invadono campagne e caseggiati, non essendo piu necessaria alcuna manutenzione\trattamento (vedasi la cimice orientale che ha devastato i frutteti e vigneti di veneto e friuli ad esempio). Per farvi capire, se il disciplinare del biogas prevedesse di dar fuoco alle colture in campo, tre quarti di pianura padana sarebbero un enorme falò, l'importante sono i soldi.
Gia', bella cosa il biogas, voglio sentirvelo dire quando i terreni saranno completamente esausti e vi ritroverete a mangiare cavallette, perchè rimarrano solo quelle, se vi va di kulo.
Auguri.
Facendo così il fermo è di mezza-una giornata. Altrimenti 7-10 giorni (per noi è stato così)
In Germania una Golf su tre venduta è a metano...
qui si va avanti da anni e anni con le 'presunte' limitazioni (capoluogo di provincia, /nota) eppure i controlli :prendo-il-bincolo: non badar ai governanti ;)
gusti diversi. Io ce l'ho sulla panda aziendale e va bene. Sulla mia (1.8T) benza pura....
Ok, diciamo anche che i mancati incentivi possono essere giustificati dalla volontà di spingere l'ibrido e non il metano. Ma per limitare la circolazione di un auto deve esserci un motivo
Bah... Fosse per me lo metterei anche sui 5000.