
14 Marzo 2023
Il progetto della joint venture tra il Gruppo cinese FAW e l’americana Silk EV di realizzare una fabbrica per costruire auto elettriche e Plug-in premium nella Motor Valley italiana aveva fatto molto discutere. Lo stabilimento si sarebbe dovuto realizzare a Reggio Emilia e, nello specifico, nella frazione di Gavassa. Qui sarebbe stata prodotta la Hongqi S9 che è stata svelata lo scorso anno. Per l'intero progetto era previsto un investimento di un miliardo di euro.
Non ci sono buone notizie. La produzione doveva iniziare all'inizio del 2023, ma il piano non ha ancora compiuto progressi significativi. Infatti, la società non ha ancora acquistato i terreni dove costruire il suo impianto. Secondo quanto riporta Reuters, la Regione Emilia-Romagna parlerà il 14 luglio con i dirigenti di Silk-FAW per avere chiarimenti sul piano e per capire se la società ha i fondi necessari per portare avanti il suo progetto. L'assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Vincenzo Colla, ha commentato:
Dovranno dirci se il progetto va avanti... e, se è così, significa necessariamente che le risorse finanziarie ci sono. Se il progetto è morto, devono solo dircelo. Siamo chiaramente preoccupati. Ad oggi i flussi finanziari non sono stati all'altezza delle esigenze. Ci aspettiamo di vedere una tabella di marcia finanziaria per rendere sostenibile questo investimento.
Dal canto suo, Silk-FAW, attraverso il Managing Director Katia Bassi, ha fatto sapere che la prossima settimana forniranno chiarimenti su di un'ampia gamma di questioni, comprese quelle finanziarie. Katia Bassi ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli, aggiungendo solo che, nonostante un ritardo nell'acquisto del terreno, l'azienda ha continuato a sviluppare i due modelli che vuole produrre in Italia e cioè l'hypercar ibrida S9 e l'auto sportiva elettrica S7.
Inoltre, Silk-FAW sta lavorando per raccogliere la somma di oltre 1 miliardo di euro per il piano. L'obiettivo rimane sempre quello di arrivare a produrre auto in Italia. Dunque, non rimane che attendere per capire l'evoluzione di questo progetto che dovrebbe dare lavoro, alla fine, a più di 1.000 persone.
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Commenti
Questi tizi hanno lo stesso livello di affidabilità di quel truffatore inglese che voleva costruire la Gigafactory. Vanno eliminati immediatamente tutti questi immorali incentivi pubblici.
Se lo stato vuole investire lo faccia direttamente, senza regalare soldi a ladri e scrocconi.