
Auto 30 Apr
Mentre dietro le quinte Renault riflette su come tutelare i circa 2 miliardi di euro investiti finora nelle proprie attività in Russia, Luca de Meo ha detto di ritenere il business delle auto elettriche "un altro sport" rispetto alle convenzionali a combustione interna. È emerso nel corso del Future of the Car 2022 del Financial Times, dove il CEO ha anche confessato cosa significhino i due "sport" per il gruppo francese.
Quello delle auto elettriche è per noi un business in crescita, mentre quello legato ai motori a combustione interna (anche detti ICE, ndr) rappresenta una fonte stabile di guadagni.
Da questa considerazione deriva l'idea che il management potrebbe risolvere la questione separando le attività anche a livello di brand, di marchio: Renault farebbe quel che ha sempre fatto, cioè auto a combustione interna sia pure con un grado di elettrificazione sempre maggiore come previsto dalle normative, mentre un altro brand (e in passato le indiscrezioni avevano già ventilato l'ipotesi) si occuperebbe delle elettriche pure.
Poco dopo è stato lo stesso manager italiano a confermare lo scenario. "Da un punto di vista industriale potrebbe aver senso creare "due squadre" così da competere in modo più efficace in due "discipline" diverse", ha detto. A quel punto ci sarà però da convincere gli investitori, così da attrarre capitali - un po' come fatto da Tesla - nella speranza di innestare una spirale evolutiva che consenta di approcciare il business con maggiore incisività. Nemmeno troppo tempo fa, Volvo ha fatto un'operazione simile disaccoppiando la produzione tradizionale da quella elettrica con il marchio Polestar.
Serve quindi un piano ben strutturato, credibile. De Meo ne è cosciente:
[Ci lanceremo] quando capiremo di esser pronti a dimostrare ai mercati finanziari e agli investitori che l'operazione ha senso.
Del resto per i motori a combustione interna c'è ancora tempo, grazie all'elettrificazione. Il numero uno della Casa francese aveva già detto che nel 2030 la porzione maggiore delle vendite riguarderà auto con motori a benzina o a gasolio ibridi.
Pensiamo che gli ICE (internal combustion engine, ndr) abbiano ancora potenziale. Servono però delle sinergie, delle collaborazioni con altri player, e separando le attività si può ottenere un vantaggio in termini di costi così da investire parte dei guadagni nelle nuove tecnologie. [...] Non si tratta di dividere l'azienda in due, ma di isolare due attività completamente diverse.
Il CEO italiano ha aggiunto che nel nuovo brand potrebbero confluire circa 10.000 dipendenti su una forza lavoro complessiva del gruppo Renault che conta circa 160.000 impiegati.
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Commenti
Zap!
NaVolt
SconVolt
manco io, ma non vedo altri marchi, a meno che non se non inventino uno nuovo
TraVolt
Stravolt
:-(
Mah alpine non me la vedo full electric
che è/era di Peugeot
c'è già
StaVolt
Avanti un altro.
vorranno provare a cavalcare la bolla dei brand elettrici stile Rivian/Tesla ?
Per Rivian sembra non essere finita benissimo
Renault è già morta. Le vendite sono a picco nei pochi mercati in cui è presente, sostenute solo da Clio e Captur (che comunque vendono meno delle meglio riuscite 208/2008). La nuova Austral, pur piacendomi dal punto di vista estetico, venderà poco vista la assenza di motori a gasolio che le concorrenti offrono (3008 in primis). Nissan e Mitsubishi in Europa sono scomparse: di nuove Micra e Qashqai ne vedo sempre meno. Le Mitsubishi ormai sono, purtroppo, più uniche che rare da trovare sulle nostre strade. Dacia è l'unico marchio che è in attivo visto che ha prezzi più che onesti per le fasce di prezzo.
Talvolt
Quando non si produrranno più endotermiche o riuniranno i 2 brand sotto quello col nome più forte o li terranno separati ma per fasce differenti (tipo Lexus e Toyota o Seat e Cupra)
ReVolt
Talbot?
è solo una manovra fiscale giusto?
No, ma per i primi anni possono mettere le perdite in una scatola diversa, poi si vedrà.
Quindi il marchio Renault con gli anni andrà a morire.....