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Stellantis, cassa integrazione a Mirafiori per tutto il mese di marzo

Preoccupa il futuro dell'impianto di Mirafiori

Stellantis, cassa integrazione a Mirafiori per tutto il mese di marzo
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 6 feb 2024

Mentre continua il botta e risposta tra il Governo e il CEO di Stellantis Carlo Tavares, con John Elkann che va a smentire le voci sulla possibile fusione tra Stellantis e Renault, il Gruppo automobilistico ha comunicato ai sindacati la volontà di utilizzare lo strumento della cassa integrazione per la fabbrica di Mirafiori, per il mese di marzo.

In particolare, dal 4 al 30 marzo, la produzione all'interno dello stabilimento subirà una forte riduzione. Complessivamente, saranno interessati 2.260 lavoratori: 1.251 sulla linea della 500 elettrica e 1.009 sulla linea dedicata alla Maserati. Da 300 a 350 i lavoratori interessati del reparto Carrozzeria. La produzione dei modelli Maserati e della 500 elettrica andrà comunque avanti in questo periodo ma su di un solo turno.

Purtroppo, le attività di questo stabilimento stanno vivendo un momento molto difficile. Infatti, Stellantis aveva già annunciato la cassa integrazione per il periodo 12 febbraio – 3 marzo. Questo significa che per oltre un mese e mezzo, le attività di Mirafiori andranno avanti a regime ridotto.

A pesare, soprattutto il calo della domanda della 500 elettrica. Del resto, Tavares aveva avvertito dei rischi sul futuro di questo impianto se il Governo non avesse supportato l'acquisto di modelli BEV.

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LE REAZIONI DEI SINDACATI

Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati che hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per il futuro di Mirafiori. Per Luigi Paone (segretario generale Uilm Torino) e Gianluca Rindone (coordinatore delle Carrozzerie per Uilm) serve un nuovo modello per garantire la sostenibilità dell'impianto produttivo.

Continueremo a monitorare l’andamento produttivo, ma resta la preoccupazione per uno stabilimento al quale, è ogni giorno più evidente, serve un nuovo modello per garantire la propria sostenibilità economica e produttiva.

Invece, per Rocco Cutrì, segretario torinese della Fim, il caso Mirafiori deve essere di rilevanza nazionale, con lo stabilimento che deve essere messo nelle condizioni di poter operare.

Il nodo è arrivato al pettine. Il caso Mirafiori deve essere di rilevanza nazionale, lo stabilimento deve essere messo nelle condizioni di avere prospettive.

Forte preoccupazione anche da parte di Sara Rinaudo, segretario torinese della Fismic Confsal che chiede pure un intervento del Governo.

La notizia è il segnale che continua il periodo di sofferenza dello stabilimento. Siamo consapevoli del piano strategico di Stellantis, che ha sempre affermato di puntare su Mirafiori, ma constatiamo con dispiacere il periodo di difficoltà che sta affrontando Mirafiori, in particolare la Carrozzeria. Auspichiamo un intervento del governo, con il nuovo piano incentivi, per aiutare la ripresa del mercato.

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