BYD alla conquista dell'Europa: lancerà cinque nuovi modelli entro il 2025
BYD si prepara a lanciare sul mercato europeo cinque nuovi modelli entro il 2025. La conferma arriva da Alfredo Altavilla, consulente per l'Europa del marchio cinese che ha parlato anche di dazi e incentivi.
La presentazione della BYD Sealion 7 è stata l'occasione per fare il punto sulla situazione di BYD e sulle prospettive future del marchio cinese in Europa, dove si prepara un'offensiva di mercato che vedrà il lancio di cinque nuovi modelli entro il prossimo anno.
Le anticipazioni dei piani di BYD hanno visto protagonista Alfredo Altavilla, ex-manager di Fiat Chrysler e adesso consulente speciale per l'Europa del costruttore cinese. Altavilla ha parlato con la stampa italiana a margine dell'evento di presentazione della Sealion 7 avvenuto a Francoforte, confermando che BYD è sempre più intenzionato a puntare forte sul mercato europeo. Nella chiacchierata sono stati toccati inoltre temi molto interessanti come i dazi, gli incentivi e il futuro della filiera della componentistica.
Per quanto concerne i cinque nuovi modelli BYD che arriveranno entro la fine del 2025, la nuova Sealion 7 è uno di questi. Per la casa cinese si tratta di uno sforzo non indifferente che arriva in un contesto difficile per il mercato dell'auto europeo, con tutti i principali protagonisti del settore alle prese con una situazione che Altavilla ha così descritto:
Condizioni di mercato difficili: il 2025 rischia di diventare un anno estremamente complicato. La vicenda dei dazi, un errore, sta diventando un boomerang per l'industria europea. Per BYD è, però, un mal di testa passeggero perché da settembre dell'anno prossimo le sue auto saranno prodotte in Ungheria e Turchia. […] In questo contesto di enorme incertezza c'è un piano di lancio importante di 5 veicoli nuovi: difficile vedere tra i costruttori tradizionali 5 lanci in 12 mesi.
I DAZI UN ERRORE CHE DANNEGGIA ANCHE L’ITALIA
Pur ribadendo con decisione che i dazi imposti alle case cinesi dall'Unione Europea sono un errore, Alfredo Altavilla si dice sicuro che per BYD i danni saranno limitati in quanto il gruppo ha agito per tempo non facendosi trovare impreparato. Basta ricordare infatti che BYD inizierà a produrre Turchia e Ungheria dal settembre del prossimo anno, ovvero due paesi che consentono di esportare i veicoli in UE senza dazi:
BYD è impattato per il solo 17 per cento dai dazi, essendo stato collaborativo con la Commissione Europea. Tutti stanno facendo i conti sul fatto che un'eventuale ritorsione cinese rischia di fare più male. L'imposizione di dazi, però, ha fermato l'ingresso di costruttori cinesi in Europa. Tutti i costruttori cinesi stavano guardando all'Italia e il Governo aveva sviluppato un pacchetto di una competitività estrema. Abbiamo annunciato i dazi e chi doveva fare investimenti si è chiesto perché devo farlo? Ci siamo fatti male da soli.
Per il consulente di BYD l'imposizione dei dazi rischia quindi di danneggiare seriamente l'Italia mettendo a rischio i potenziali investimenti cinesi nel nostro Paese. La visione di Altavilla sulle misure europee ha assunto una panoramica a 360 gradi quando ha dichiarato:
Un mercato in crisi non aiuta nessuno e non lo vuole nessuno. Chi ci arriva vivo al 2035 se questo sistema delle multe non viene modificato? Mi auguro che prima o poi ci sia presa di coscienza. Bisogna inoltre lasciare al consumatore la possibilità di scelta su cosa comprare.
Il discorso ha toccato poi i produttori italiani di componenti per auto, che dopo anni in cui hanno delocalizzato le loro attività all'estero potrebbero valutare un'eventuale riapertura alle produzioni in Italia:
Molti componentisti italiani sono già in Turchia e nell'Est Europa. C'erano andati al seguito di loro clienti europei, alcuni di questi hanno avuto volumi in discesa, quindi credo ci sia spazio per controbilanciare… Ognuno di loro dovrà valutare se c'è spazio anche per produzioni in Italia, dove il savoir-faire della componentistica è enorme.
GLI INCENTIVI SONO UN’INUTILE DROGA
Idee chiare anche per questo riguarda gli incentivi, che per Altavilla sono:
Una droga di cui il mercato non ha bisogno.
L'ex-dirigente di FCA non boccia però del tutto gli aiuti statali, affermando che sarebbero più utili se fossero messi a vantaggio della filiera produttiva.
In questo contesto Altavilla auspica una maggiore competitività, suggerendo che BYD sarebbe interessato a prendere in considerazioni eventuali opportunità che dovessero presentarsi nel settore.