NIO vs Tesla: all'alba del NIO Day la sfida USA contro Cina si fa... elettrizzante
Nio sfida Tesla al NIO Day del 9 gennaio: berlina ET7, battery swap 2.0 e guida autonoma con LIDAR

Nel mondo delle elettriche NIO non è certo il brand a cui si pensa per primo quando si parla del mondo EV. Tesla è oggi il sinonimo di auto elettrica così come PlayStation è il termine utilizzato genericamente per intendere una console di videogiochi. Forse però, almeno in Cina, le cose potrebbero cambiare…
LA BATTERIA SOSTITUIBILE:
L'obiezione principale che tutti portano contro NIO è l'eccessivo affidamento che l'azienda cinese fa sul battery swap, la tecnologia che debutterà con la nuova generazione il 9 gennaio, la stessa data in cui vedremo la prima berlina del marchio con uno stile più europeo e le novità sulla guida autonoma.
Tesla aveva presentato un prototipo del cambio batterie già diverse ere fa: parliamo del 2013 ma nel mondo della tecnologia si tratta di un'epoca completamente diversa da quella attuale. Elon Musk ha poi scartato la tecnologia che egli stesso aveva presentato sul palco con una Model S perfettamente in grado di ottenere una nuova batteria nel giro di pochissimi minuti, il tempo di un pieno di benzina.
I motivi dell'abbandono del progetto? Difficile stabilirli con certezza: Elon disse che i suoi clienti preferivano l'idea di una ricarica rapida tramite Supercharger piuttosto che portarsi dietro la batteria di qualcun altro. D'altronde i Supercharger sono partiti subito con un'ottima potenza e sono riusciti ad evolvere in fretta, sia abbracciando il connettore CCS Combo che aumentando ulteriormente i kW erogati grazie alla nuova generazione.
Va detto, però, che ogni mercato ha le sue regole, ogni popolo manifesta gusti e preferenze diverse ed è compito di chi opera in quel settore riuscire ad interpretarli al meglio. Proprio per questo il battery swap in Cina potrebbe avere un destino più favorevole: la stazione 2.0 costerà meno e conterrà più batterie. Ad oggi più di 4 clienti su 10 hanno scelto il piano battery as a service (batteria come servizio).
NIO ha dimostrato che la tecnologia piace ai cinesi: in questo è già alla proverbiale metà dell'opera. L'altra metà del lavoro necessario l'ha fatta il governo, "ufficializzando" la tecnologia e spingendo altri produttori ad abbracciarla grazie al sistema di incentivi: battery swap per tutti così da renderlo uno standard.
Terzo elemento fondamentale è quello dei costi e proprio in questa direzione andranno le novità che NIO intende presentare il 9 gennaio, una riduzione dei costi della tecnologia così da aumentarne la copertura. Ne avevamo già parlato qui e le anticipazioni sul NIO Day non sono altro che una conferma della direzione intrapresa.
LA BERLINA: LA PRIMA DOPO TRE SUV
NIO era partita con i SUV, quelli più facili da vendere visto che si tratta della carrozzeria predominante nel mercato, non solo quello europeo. Con l'arrivo della berlina elettrica cinese, però, il marchio lancia l'ennesima sfida Cina vs America.
Gli ingredienti? I soliti, niente di rivoluzionario ma piuttosto un modello all'insegna dell'evoluzione: piattaforma di seconda generazione, guida semi-autonoma probabilmente aggiornabile verso i livelli superiori della classificazione e una batteria che potrebbe essere sia la nuova NMC da 150 kWh, sia il modello da 100 kWh presentato di recente. Oppure entrambe a seconda della versione scelta.
La chiave di volta sarà però la densità energetica di questo accumulatore: se NIO riuscirà a contenere il peso aumentandone la densità, allora ci sarà innovazione. In caso contrario, comunque, scegliere la 150 kWh potrebbe essere una mossa di marketing per pubblicizzare un numerone affianco alla voce autonomia. Il valore assoluto fa bene al marketing ma, in un futuro dove la conoscenza (e la concorrenza) verso le auto elettriche crescerà, gli acquirenti inizieranno ad esigere un rapporto kWh/autonomia su massa migliore piuttosto che avere sì mille chilometri ma al costo di un'auto dal peso di un carro armato.
Le voci di corridoio cinesi parlano di un rivestimento del pacco batterie in fibra di carbonio al posto dell'alluminio, 258 Wh/kg (la 100 kWh è da 180 Wh/kg) e l'ipotesi è di 900 chilometri di autonomia con una carica nel ciclo NEDC (molto diverso dal WLTP).
Curiosità sul nome: la nuova berlina dovrebbe chiamarsi NIO ET7, confermando la supposizione che vede ai SUV l'associazione di un numero pari e alla gamma delle berline i numeri dispari. Più grande il numero, più grande l'auto: ET7 dovrebbe essere quindi l'equivalente a ruota bassa di ES8. L'auto dovrebbe entrare in produzione nel quarto trimestre del 2021 con uscita prevista nel 2022.
LA GUIDA AUTONOMA: LIDAR AL CENTRO DI TUTTO
Le immagini del brevetto cinese della nuova ET7
Elon Musk è stato sempre il bastian contrario della guida autonoma. Mentre tedeschi, giapponesi e altri americani guardavano ad un incremento nel numero e nel tipo di sensori, Tesla sosteneva che puntare sull'intelligenza artificiale tramite la "computer vision" sarebbe stato più che sufficiente per avere ottime prestazioni nei livelli più bassi e poter evolvere anche verso il Full Self Driving.
NIO lancerà la sfida a Musk con una nuova versione del sistema di guida autonoma (NIO NT2.0), la piattaforma che traghetterà l'azienda nel futuro e che partirà con funzionalità di sicurezza evoluta in termini di ADAS per poi evolversi con possibili aggiornamenti.
La tecnologia LIDAR, però, resta la chiave hardware da affiancare al software e va specificato che si tratta di linee di codice sviluppate dall'azienda, segno che il produttore cinese sta creando tecnologie da trasformare in assets che incrementeranno il valore di NIO, anche in borsa.
Strada spianata? Assolutamente no, i dubbi restano, la concorrenza è agguerrita (in casa e fuori) e solo il tempo aiuterà a vederci più chiaro, diradando la nebbia e facendo emergere i vincitori della mobilità elettrica.
Innanzitutto bisognerà capire meglio i piani per l'Europa e che programmi ha l'azienda per far uscire il battery swap da un ambiente "protetto" come quello della Cina. Il noleggio "tradizionale" delle batterie (senza lo swap e altri servizi) non ha funzionato benissimo nella parte occidentale del Vecchio Continente, i francesi ne sanno qualcosa…
Inoltre resta il problema della capacità produttiva: NIO non ha un impianto di proprietà ma esternalizza la produzione; questo limita la capacità massima con ripercussioni sul ritmo della crescita e sulla possibilità di soddisfare una domanda pronta ad esplodere. Lo sviluppo di tecnologie come la guida autonoma e il BaaS rappresenta sicuramente una carta vincente ma l'accelerazione deve essere maggiore e il NIO Day del 9 gennaio 2021 potrebbe aiutarci a fare chiarezza; lo scopriremo fra qualche ora.