Altro che elettrico. Per Diess (Volkswagen), la vera rivoluzione sarà la guida autonoma
Secondo il numero uno del gruppo tedesco, la vera rivoluzione del settore automobilistico non sarà l'elettrificazione, ma la guida autonoma
La riforma dell'elettrico che ha intrapreso il gruppo Volkswagen negli ultimi anni è in larga parte merito del suo amministratore delegato, Herbert Diess. Sotto il suo timone, il colosso tedesco ha avviato una lunga serie di interventi volti ad accelerare l'elettrificazione della gamma e del business in senso ampio, come il lancio di nuovi modelli a batteria e la prospettiva di costruire diversi impianti per la produzione di accumulatori in Europa. L'ultima delle imprese virtuose in tale direzione è l'(ennesimo) investimento a favore del produttore svedese di batterie Northvolt AB.
Nonostante ciò, il numero uno di Volkswagen ritiene che la vera rivoluzione copernicana del comparto automobilistico non sia l'elettrificazione, ma l'affermazione e la diffusione della guida autonoma. Si tratta, come dichiarato dallo stesso Diess nel corso di un'intervista al Qatar Economic Forum di Bloomberg, di un'innovazione in grado di trasformare l'industria in misura decisamente maggiore rispetto ai veicoli elettrici.
Sebbene le case automobilistiche siano in ritardo sulla tabella di marcia dello sviluppo di sistemi di guida autonoma, le aziende continuano a investire cifre importanti per dare impulso all'intero processo. Secondo la società di consulenza AlixPartners, la situazione potrebbe presto essere ribaltata: entro il 2030 il costo dei sistemi di guida altamente o completamente autonoma sarà inferiore di almeno il 60% e faciliterà una maggiore diffusione degli stessi.
Le automobili, molte delle quali sono già dotate di software avanzati, quando si sposteranno senza l'ausilio di un conducente diventeranno il "dispositivo internet più sofisticato che si possa immaginare", afferma Diess.
MISSIONE GUIDA AUTONOMA
Da qualche tempo, il colosso tedesco è già all'opera per portare la guida autonoma nei mercati chiave del Globo in tandem con altri produttori, come nel caso di Ford (un esempio è il progetto Argo AI su cui Volkswagen ha recentemente investito negli Stati Uniti).
Anche in Cina, il primo mercato del mondo, Volkswagen sta effettuando massicci investimenti con aziende locali per sviluppare automobili driverless, soprattutto in ambito privato. Ad ostacolare il processo sono, tuttavia, difficoltà prevalentemente normative: l'ultima mossa del Comitato del Commercio del Senato degli USA, che ha nuovamente respinto i tentativi di modifica delle normative che permettono alle case automobilistiche lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma, è un esempio significativo.
Diversa è la condizione dell'Europa, che secondo Diess risulta essere "leggermente migliorata". Proprio nel Vecchio Continente, Volkswagen lancerà una versione altamente automatizzata del futuro ID Buzz, la versione elettrica del furgoncino simbolo degli anni Sessanta e dell'era hippie, in arrivo sul mercato europeo nel 2022. Per la versione a guida autonoma, i cui test dovrebbero iniziare in Germania entro la fine dell'anno, ci sarà tuttavia da attendere fino al 2025.
Dal canto suo, il gruppo Volkswgen sta investendo 2,5 miliardi di euro all'anno per potenziare le sue abilità software. E Diess, consapevole che la strada da percorrere sia ancora lunga, rimane fiducioso.
"Siamo in una situazione abbastanza buona per rimanere un giocatore molto forte in questo futuro mondo automobilistico, in quella che noi chiamiamo l'era della nuova auto"
Di recente, parallelamente al software, il gruppo ha annunciato progetterà in casa i chip che equipaggeranno i suoi veicoli a guida autonoma.