Autovelox, via libera al censimento: approvato l'emendamento della Lega
Operazione necessaria per evitare incertezze sui dispositivi autovelox

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini aveva chiesto un’operazione trasparenza sugli autovelox che si dovrebbe tradurre con un censimento degli autovelox presenti sul territorio italiano. Secondo il Ministro, si tratterebbe di un passo necessario per arrivare a risolvere il problema di omologazione dei dispositivi di rilevamento di velocità. Per tale motivo, la Lega aveva presentato un emendamento al decreto Infrastrutture. Emendamento che, adesso, è stato approvato.
VIA LIBERA ALLA RICOGNIZIONE DEGLI AUTOVELOX
Obiettivo di questo “censimento” è accertare il numero dei dispositivi effettivamente utilizzati, verificare i dispositivi non conformi alle regole di approvazione e, con i dati raccolti, capire l’impatto delle nuove regole di omologazione ai fini della sicurezza dei cittadini. Dunque, con l’approvazione dell’emendamento, viene dato il via libera alla ricognizione degli strumenti utilizzati per l’accertamento della violazioni dei limiti di velocità.
Nello specifico, è stata inserita una previsione finalizzata a risolvere le criticità relative all’uso dei dispositivi impiegati per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, come previsto dall’articolo 142 del Codice della Strada. L’obiettivo è creare un quadro univoco – su scala nazionale, regionale e locale – circa i dispositivi in uso, specificando numero e tipologia degli strumenti, il loro legittimo utilizzo e la necessaria verifica dei requisiti tecnici per la relativa approvazione o omologazione.
Come spiega in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, questo intervento risulta necessario, urgente e indifferibile per il riordino delle regole di settore e per definire norme chiare sugli standard e sulle procedure di approvazione ed omologazione dei dispositivi. Ciò al fine di prevenire situazioni di incertezza sulla perdurante regolarità nel tempo del regime approvativo (o di omologazione) dei singoli dispositivi, assicurando che gli stessi siano utilizzati esclusivamente in chiave di prevenzione e deterrenza all’interno di un quadro normativo certo, con un sistema sanzionatorio adeguato che garantisca sempre il diritto alla difesa ai cittadini.
CONDACONS: GRAVE LA MANCANZA DI UN CENSIMENTO DEGLI AUTOVELOX IN ITALIA
A seguito dell’approvazione dell’emendamento non si sono fatti attende i primi commenti tra cui quello del Codacons che giudica gravissimo che in Italia non esista un censimento degli autovelox installati lungo le strade.
Il ritardo delle amministrazioni locali nella comunicazione dei dati al Mit sta portando a conseguenze pesanti, perché il Ministero in assenza di numeri ufficiali ha dovuto ritirare e rimandare il famoso decreto sull’omologazione degli autovelox, col risultato che le multe stradali elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati vengono sistematicamente annullate da prefetti e giudici di pace. Ci chiediamo se i Comuni non sappiano effettivamente quanti autovelox siano installati sul territorio, o se i ritardi nella comunicazione dei dati siano in qualche modo legati al tesoretto garantito dagli autovelox e messo a rischio dall’atteso decreto del Mit, soldi a cui le amministrazioni dovrebbero rinunciare in caso di misure che bloccano alla radice l’utilizzo di apparecchi non a norma. Il 59,4% di dispositivi fissi installati lungo le strade italiane risulta infatti validato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, mentre per quelli mobili la percentuale sale al 67,2%.