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Stellantis ha rescisso tre contratti per la fornitura di materie prime per la produzione delle batterie

Annullati gli accordi con Novonix, Westwater e Alliance Nickel.

Stellantis ha rescisso tre contratti per la fornitura di materie prime per la produzione delle batterie
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 11 nov 2025

L’approvvigionamento delle materie prime è oggi una delle priorità strategiche per l’industria automotive. In questo scenario, Stellantis ha scelto di annullare tre contratti per la fornitura di materiali destinati alla produzione delle batterie. Una scelta che determina una revisione al ribasso dei piani sull’elettrificazione. La cancellazione degli accordi riflette il rallentamento della strategia globale del gruppo verso la mobilità elettrica, inizialmente annunciata con grande ambizione ma oggi ridimensionata di fronte a un contesto internazionale profondamente diverso e caratterizzato dall’incertezza.

Le scelte nei confronti di Novonix, Westwater e Alliance Nickel

Le intese interrotte riguardano fornitori strategici di materiali chiave per le celle, come la grafite anodica, il nichel e il cobalto. Tra le aziende coinvolte ci sono Novonix, Westwater Resources e Alliance Nickel, tre realtà che stavano lavorando per dare a Stellantis un approvvigionamento stabile e a lungo termine a partire dal 2026. Il gruppo ha però comunicato la disdetta dei contratti nel giro di pochi giorni, tra il 3 e il 7 novembre, mettendo in difficoltà i piani industriali delle controparti.

Nel caso di Novonix, la risoluzione è stata comunicata con effetto immediato e ha riguardato un accordo firmato poco più di un anno fa per la fornitura di oltre 100.000 tonnellate di grafite anodica. Secondo l’azienda statunitense, la decisione è arrivata a causa del mancato accordo su specifiche tecniche e scadenze legate alla qualifica per la produzione di massa. Novonix ha espresso delusione per la scelta del gruppo automobilistico, ma ha ribadito la volontà di proseguire le proprie forniture verso altri clienti strategici, come Panasonic e PowerCo, la società specializzata di Volkswagen.

Anche Westwater Resources ha confermato la risoluzione del proprio contratto con Stellantis, definendola inaspettata. L’azienda americana, che avrebbe dovuto fornire grafite, dovrà ridimensionare la strategia dell’impianto sugli ordini ancora validi, come quelli già siglati con SK On e Hiller Carbon.

Situazione diversa per Alliance Nickel, azienda australiana precedentemente nota come GME Resources. In questo caso la risoluzione del contratto non è stata attribuita a una scelta unilaterale di Stellantis, ma al mancato rispetto di alcune scadenze contrattuali, reso difficile da condizioni di mercato complesse e da problemi legati al finanziamento del progetto NiWest. Alliance ha comunque fatto sapere che Stellantis resta interessata al potenziale del progetto e che le due parti potrebbero rinegoziare un nuovo accordo più in linea con i tempi di sviluppo attuali e l’andamento dei prezzi sul mercato.

Come cambia la strategia di Stellantis

Stellantis sta pianificando una produzione di veicoli elettrici inferiore rispetto a quanto annunciato negli anni scorsi. Alcuni degli obiettivi più ambiziosi sulla transizione energetica, tra cui la progressiva eliminazione dei motori termici in favore di un’offerta interamente elettrica, sono stati ridimensionati o rimandati. I modelli a combustione interna e le versioni ibride continueranno a far parte del portafoglio dei marchi del gruppo ancora per diversi anni, soprattutto nei mercati dove la domanda per l’elettrico non ha raggiunto i livelli previsti.

Uno degli esempi più significativi è rappresentato dagli Stati Uniti. Dopo un periodo iniziale favorevole alla mobilità a zero emissioni, sostenuto da incentivi pubblici e piani federali per il rafforzamento delle filiere nazionali, la politica americana ha cambiato direzione. L’elezione di Donald Trump ha comportato il blocco di numerosi progetti di sussidio, incidendo direttamente sulle strategie di molte case automobilistiche, inclusa Stellantis.

Ripercussioni pesanti per l’intero settore

Le decisioni di Stellantis hanno, ovviamente, un impatto enorme sulle realtà direttamente coinvolte. Molte di queste aziende, infatti, avevano basato i propri piani di crescita su contratti pluriennali con grandi gruppi dell’automotive. La cancellazione degli accordi, oltretutto firmati da poco, non solo mette in discussione la sostenibilità finanziaria di alcuni progetti, ma potrebbe rallentare l’intera filiera delle batterie, generando effetti a catena sugli investitori, sugli impianti in costruzione e sulle strategie industriali già avviate.

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