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Stellantis, la produzione in Italia continua a crollare: allarme Fim-Cisl

Tutti gli stabilimenti auto e veicoli commerciali in negativo. I dazi aggraveranno ulteriormente la situazione

Stellantis, la produzione in Italia continua a crollare: allarme Fim-Cisl
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 9 apr 2025

La produzione italiana di Stellantis continua a ridursi sempre di più e i sindacati lanciano un nuovo allarme sulle conseguenze per l'industria automotive del nostro Paese.

I dati della produzione nei primi tre mesi del 2025, evidenziano un peggioramento dell’anno nero riscontrato nel 2024 (un dato così basso solo nel 1956).

Così si esprime FIM-CISL sulla situazione del comparto automotive italiano. C'è infatti grande preoccupazione nonostante le rassicurazioni di Stellantis sul futuro dei suoi impianti nel nostro Paese. Entriamo nei dettagli.

CROLLA LA PRODUZIONE NEL PRIMO TRIMESTRE 2025

La produzione di Stellantis in Italia (auto + furgoni) si è attestata a quota 109.900 veicoli (- 35,5%) nel primo trimestre del 2025. A raffronto, nel primo trimestre 2024 la produzione totale era stata di 170.415 unità. In particolare, la produzione di autovetture segna un -42,5%, pari a 60.533 unità, quello relativo ai veicoli commerciali segna un peggioramento del -24,2%, pari a 49.367 unità. In tutti gli stabilimenti in cui si producono auto è stata rilevata una situazione particolarmente negativa. I sindacati aggiungono che viste le rassicurazione di Stellantis non si attendevano particolari miglioramenti ma nemmeno uno scenario così negativo.

Viste le dichiarazioni dei vertici di Stellantis negli ultimi incontri istituzionali, non ci aspettavamo un miglioramento ma nemmeno un dato così negativo. Il responsabile Europa Enlarged Philipe Imparato e il presidente John Elkan avevano dichiarato che la situazione in termini di volumi non avrebbe subito delle significative modifiche nel corso del 2025, in quanto i nuovi lanci produttivi nel corso del corrente anno di Melfi, Mirafiori e quello successivo di Cassino, avrebbero impattato nel 2026.

C'è poi forte preoccupazione per l'industria automotive in generale colpita adesso dai dazi imposti da Trump.

Il crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale a cui ora si aggiungono i dazi sulle auto europee, prima minacciati e poi introdotti dagli Usa, rappresentano una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante.

Critiche anche al Piano d'Azione dell'Unione Europea giudicato insufficiente.

LA PRODUZIONE DEGLI STABILIMENTI ITALIANI

MIRAFIORI

La produzione si è attesta a quota 9.860 unità (-22,2%). La quasi totalità dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 9.790, sono rappresentati dalla 500 elettrica, il restante è rappresentato dalle produzioni Maserati con 70 unità, praticamente prossima all’azzeramento. Fiducia comunque nel futuro con l'arrivo della nuova 500 ibrida e con la rinnovata 500 elettrica che disporrà di una nuova batteria che migliorerà l'autonomia.

MODENA

La produzione continua a subire una significativa flessione negativa, anche nel 1° trimestre 2025 ha segnato il -71,4% con la produzione di solo 30 unità. Come già sappiamo, è stata sospesa l’implementazione della piattaforma full-electric Folgore su MC20 e MC20 Cielo.

CASSINO

La produzione nel I° trimestre è di 4.655 unità, che rappresentano una flessione negativa del -45,5% rispetto al 2024. Un dato trimestrale così negativo non è mai stato raggiunto nella storia dello stabilimento di Cassino. L’attuale produzione è rappresentata per il 26% da Alfa Romeo Giulia, il 53% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 20% dalla Maserati Grecale, quest’ultima viene prodotta anche nella versione elettrica. Qui arriveranno i nuovi modelli basati sulla piattaforma STLA Large. Preoccupazioni, comunque, per i ritardi dei lanci delle nuove Alfa Romeo. Come abbiamo scritto, la nuova Stelvio sarà in vendita solo nel corso del 2026.

POMIGLIANO

Lo stabilimento di Pomigliano pur rappresentando il 61% della produzione totale di auto, per effetto del calo dei volumi negli altri stabilimenti, rispetto al trimestre dell’anno procedente si attesta su una produzione complessiva di 37.097 unità subendo una forte riduzione del – 36,9%.

La Panda che raggiunge nel 1°trimestre del 2025 30.725 unità, pur rappresentando da sola circa il 50% della produzione nazionale di auto, subisce una flessione del – 30% rispetto al 2024. In continuità invece la flessione produttiva dell'Alfa Romeo Tonale e della Dodge Hornet, la prima vettura con 5.016 unità subisce una riduzione del -30%, la seconda con 1.356 unità attesta un -80%. Questa situazione sta avendo ripercussioni negative anche sull’indotto.

MELFI

Produzione di 8.890 unità, pari ad un calo del 64,6%. E’ lo stabilimento che in termini di volumi, insieme a Pomigliano, che perde la maggiore quantità di auto, con 16.210 unità in meno rispetto al 1° trimestre 2024. Dopo lo stop produttivo della 500x, attualmente vengono prodotte Jeep Compass e Jeep Renegade con 8.675 unità ed è iniziata la produzione della DS8 con le prime duecento auto.

Il cronoprogramma comunicato negli incontri ufficiali per l’avvio delle nuove produzioni e l’intreccio con le attuali prevede nello specifico, a partire dai primi mesi del 2025, la produzione della prima DS8 elettrica, seguirà a giugno dello stesso anno, l’avvio della Compass elettrica, entro la fine del 2025 partiranno le preserie della Compass ibrida, con l’avvio della produzione ufficiale nel primo semestre del 2026, insieme alla DS7, disponibile sia in versione elettrica che ibrida. Nel secondo semestre del 2026 inizierà invece la produzione della nuova Lancia Gamma, anch’essa prevista nelle versioni elettrica e ibrida.

ATESSA

La produzione nei veicoli commerciali nel I° trimestre del 2025 raggiunge la quota di 49.367 unità, con un risultato negativo rispetto al 2024 del -24,2%.

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