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Stellantis, Tavares: anticiperemo la nuova 500 ibrida. Servono gli incentivi

Duro confronto tra il mondo politico italiano e Tavares su Stellantis e la situazione del settore automotive italiano

Stellantis, Tavares: anticiperemo la nuova 500 ibrida. Servono gli incentivi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 12 ott 2024

Nella giornata di ieri Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha parlato davanti alle commissioni Attività Produttive della Camera e Industria del Senato. Si trattava di un appuntamento molto importante per discutere delle difficoltà del settore automotive italiano e del piano del Gruppo automobilistico per il nostro Paese. Come ben sappiamo, negli ultimi tempi non sono mancate polemiche e scambi di accuse tra l'azienda ed il Governo. Il confronto è stato molto duro tra i parlamentari e Tavares e i toni si sono fatti anche molto accesi quando si è parlato di cassa integrazione e della perdita di posti di lavoro negli ultimi anni.

Il numero uno di Stellantis ha comunque risposto punto per punto alle domande che gli sono state poste, ribadendo molti concetti espressi nel corso degli ultimi mesi sulla situazione del mercato automotive italiano ed europeo e su quello che dovrebbero fare le forze politiche per sostenere questo settore. Sono comunque emerse anche alcune novità.

ANTICIPATA LA NUOVA 500 IBRIDA

Sul piano industriale la novità più interessante riguarda la nuova FIAT 500 ibrida che avrebbe dovuto arrivare all'inizio del 2026. A quanto pare, i vertici dell'azienda hanno deciso di anticiparla e arriverà entro la fine del 2025. Questa scelta era stata anticipata prima dell'incontro con le forze politiche, ai sindacati. Ovviamente, questo nuovo modello, come già sappiamo, sarà prodotto a Mirafiori e permetterà di dare "respiro" a questo stabilimento sul cui futuro oggi c'è molta preoccupazione da parte dei sindacati.

Durante il dibattito, Tavares ha poi ribadito per l'ennesima volta che Maserati non si tocca. Insomma, la Casa del Tridente non sarà venduta. Un modo per mettere a tacere le voci che continuavano a girare su di una possibile cessione di questo marchio. Tavares conferma anche la Gigafactory di Termoli sebbene ribadisca la necessità di rimodulare i termini per avere una tecnologia performante e non obsoleta.

CONFERMATA LA STRATEGIA MA SERVONO INCENTIVI

Tavares conferma poi la strategia di Stellantis per il 2030 e tutti i principali obiettivi prefissati. Confermate anche le assegnazioni dei modelli per le fabbriche italiane. A Melfi sarà anticipata la produzione di modelli con motori ibridi a partire dal 2025 e ci sarà una maggiore autonomia di Maserati.

Il numero uno di Stellantis conferma anche l'obiettivo di raddoppiare la produzione di veicoli elettrici entro il 2025-2026, pur riconoscendo che in Europa c'è stato un raffreddamento della domanda con alcuni Paesi come Italia e Spagna in cui il market share delle BEV è ancora molto limitato.

Il manager portoghese si è poi detto contrario a posticipare le scadenze imposte dall’Europa per i tagli alle emissioni come già affermato più volte in passato. Stellantis è pronta e quindi Tavares ribadisce la richiesta che non vengano cambiate le regole. Ci sarebbe un problema legato all’impatto ambientale in generale e sul piano industriale si darebbe la possibilità ad altre case automobilistiche di recupere quando invece Stellantis è pronta.

L'elettrico però è molto costoso e Tavares ribadisce ancora una volta il differenziale di costo del 40% rispetto alle endotermiche. Contestualmente, evidenzia che invece i cinesi hanno un vantaggio del 30%. Si tratta quindi di una situazione molto complessa e difficile da gestire.

Per Tavares, quindi, i politici devono aiutare i consumatori. Come? Attraverso incentivi, anche considerevoli, per fare in modo che le nuove vetture possano essere accessibili anche alla classe media. Se la domanda cresce, può aumentare anche la produzione ed arrivare al traguardo del milione di auto prodotte in Italia. Ecco, perché, secondo Tavares, in questo momento bisogna sostenere la domanda con strumenti adeguati.

In Italia c'è poi il problema dei costi dell'energia necessaria per la produzione che sono quasi doppi rispetto a quelli, per esempio, della Spagna. Tavares poi ribadisce che non c'è alcuna intenzione di voler lasciare l'Italia, fondamentale per i piani di sviluppo del Gruppo Stellantis.

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