Cerca

Stop alle endotermiche dal 2035, il Ministro Giorgetti chiede più tempo

Ancora dubbi del Governo italiano sullo stop alla vendite delle endotermiche dal 2035.

Stop alle endotermiche dal 2035, il Ministro Giorgetti chiede più tempo
Vai ai commenti
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 24 giu 2022

In Italia si torna a parlare ancora una volta della proposta della Commissione Europea allo stop alla vendita delle auto endotermiche dal 2035 che nelle settimane scorse ha avuto il via libera dal Parlamento Europeo. Nella giornata di ieri si è riunito nuovamente il tavolo Automotive per fare il punto sul percorso da seguire in vista dell'appuntamento europeo del 28 giugno sull'ambiente. Tra i presenti insieme con il ministro Giancarlo Giorgetti e il viceministro Gilberto Pichetto, anche i ministri Roberto Cingolani (Mite), Daniele Franco (Mef), Enrico Giovannini (Mims) e Andrea Orlando (Lavoro).

Al dibattito che è durato circa tre ore, hanno partecipato anche i sindacati e le maggiori aziende del settore.

SERVE RESPONSABILITÀ

Nel corso dell'incontro sono stati sollevati diversi dubbi sulla proposta europea. Dubbi che non sono solamente italiani.

A livello europeo si sta allargando il fronte dei paesi che chiedono un passaggio più graduale verso il green. Anche in altri Paesi, come la Germania, le forze politiche si stanno confrontando sul tema in maniera pragmatica ascoltando le richieste e le esigenze anche del settore industriale.

Inoltre, il Ministro Giorgetti ha ribadito ancora una volta l’importanza del sostegno governativo alla ricerca in nome della neutralità tecnologica.

Obiettivi che il Mise conta di raggiungere anche grazie ai contratti di sviluppo e agli accordi di innovazione senza trascurare tutte le opportunità offerte quindi dal Pnrr.

Per il ministro serve responsabilità, aggiungendo che sempre più Paesi si stanno domandando se non sia il caso di ripensare tempi e modi del percorso della transizione ecologica.

Come Mise siamo stati i primi, e lo ricordo con orgoglio a non firmare per il Cop 26 di Glasgow seguiti dalla Germania e ora anche altri iniziano a chiedersi seriamente se non sia necessario un ripensamento sui tempi e modi della transizione ecologica che pongano al centro la responsabilità sociale ed economica insieme con la sacrosanta battaglia ambientale.

Insomma, per il ministro Giorgetti bisogna cambiare rotta ed è fondamentale impegnarsi per gestire questa fase molto delicata della transizione.

L’istinto primordiale è premere sull’acceleratore. Tutti accelerano ma qui vedo una curva pericolosa e una strada bagnata. Chi fa politica deve saper dosare acceleratore, freno e leva del cambio. So che è molto meno affascinante saper frenare e l’arte della politica è usare la leva del cambio. Ringrazio il ministro Cingolani perché mi sta dando una grandissima mano su una posizione che abbiamo espresso come Mise al Cop26 dove abbiamo rotto il muro dell’omertà in nome della neutralità tecnologica e non abbiamo firmato quel documento perché basato su presupposti scientifici sbagliati. Ora c’è da impegnarsi moltissimo in una fase molto delicata per gestire questa transizione.

Infine, il ministro ricorda anche che è stato costituito un fondo di 8,7 miliardi di euro a sostegno del settore automotive italiano che rappresenta "un quadro chiaro di risorse che agisce in un orizzonte pluriennale di azione per dare certezza e possibilità di programmazione agli operatori".

Su questo tema, è pure arrivata la notizia che l'Italia ha preparato proposta per far slittare lo stop ai motori endotermici dal 2035 al 2040 e per abbassare dal 100% al 90% la riduzione delle emissioni per "salvare" le motorizzazioni endotermiche. Documento appoggiato anche da Portogallo, Bulgaria, Slovacchia e Romania.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento