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Dazi auto elettriche cinesi, ancora piccoli ritocchi. Tariffa del 9% per Tesla

Piccoli aggiustamenti ma la più grande novità è la decisione di imporre una tariffa doganale del 9% alle Tesla prodotte in Cina

Dazi auto elettriche cinesi, ancora piccoli ritocchi. Tariffa del 9% per Tesla
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 21 ago 2024

I dazi sulle auto elettriche cinesi cambiano ancora e ci sono novità anche per Tesla, cioè per le vetture dell'azienda di Elon Musk prodotte presso la Gigafactory di Shanghai ed esportate in Europa. La Commissione Europea ha infatti divulgato alle parti interessate la bozza con le conclusioni definitive sulle nuove tariffe doganali aggiuntive per le auto a batteria prodotte in Cina, un passaggio che fa parte dell'iter dell'indagine anti-dumping di cui abbiamo parlato diverse volte.

La divulgazione di questa bozza darà alle parti interessate l'opportunità di commentare il contenuto come avevano già potuto fare in precedenza. Una volta che la Commissione avrà analizzato tutti i commenti delle parti interessate e gli Stati membri avranno espresso il loro parere, la decisione finale sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea .

PICCOLE MODIFICHE AI DAZI

Dunque, quali sono le novità? La Commissione Europea ha rivisto leggermente i valori delle nuove tariffe doganali che già erano stati ritoccati all'inizio di luglio (che vanno ad aggiungersi al 10% già esistente).

  • BYD: 17,0% (17,4% in precedenza)
  • Geely: 19,3% (19,9% in precedenza)
  • SAIC: 36,3% (37,6% in precedenza)

Tariffa del 21,3% per le aziende che hanno collaborato all'indagine (come Dongfeng e NIO) e del 36,3% per quelle che non hanno collaborato. Inoltre, la Commissione Europea ha stabilito la possibilità per diversi esportatori cinesi e alcune joint venture realizzate con costruttori dell’UE (che nel periodo dell'inchiesta non esportavano ancora) di beneficiare dell'aliquota sui dazi più bassa.

Per esempio, BMW ha affermato che la sua joint venture in Cina, che produce la Mini elettrica, ora può beneficiare di una tariffa più bassa del 21,3%.

C'è anche un'altra novità interessante e cioè la decisione di non riscuotere retroattivamente i dazi compensativi.

DAZI AL 9% PER TESLA

Come accennato all'inizio, c'è pure una novità che riguarda Tesla che, come sappiamo, produce le sue vetture anche in Cina. Le Tesla Model 3 prodotte nella fabbrica di Shanghai vengono poi esportate anche in Europea. Stando a quanto racconta la Commissione, per Tesla è stata istituita un'aliquota doganale individuale del 9%, almeno in questa fase (a luglio si parlava del 20,8%).

Secondo quanto riferisce Automotive News Europe, Tesla aveva richiesto un ricalcolo della sua tariffa, sulla base dei sussidi specifici che l'azienda aveva ricevuto. La Commissione ha affermato di aver verificato che Tesla aveva ottenuto meno sussidi dal Governo cinese rispetto ai produttori di veicoli elettrici del Paese che Bruxelles aveva indagato.

A quanto pare, la maggior parte dei benefici ricevuti da Tesla riguardava la fornitura di batterie a un valore inferiore a quello di mercato. A tutto questo si aggiungono ulteriori agevolazioni tra cui la riduzione dell'imposta sul reddito e un sussidio nazionale che tutti i produttori esportatori hanno ricevuto.

ANCORA SPAZIO PER LE ‘TRATTATIVE’

C'è comunque ancora spazio per ulteriori aggiustamenti, almeno in teoria, visto che la Commissione ha sottolineato che le parti interessate possono presentare le loro osservazioni entro 10 giorni. Dopodiché, tenendo conto delle osservazioni, la Commissione presenterà il testo finale agli Stati membri, che lo voteranno.

Le misure definitive dovranno essere imposte entro e non oltre 4 mesi dall'istituzione dei dazi provvisori e cioè dal 5 luglio.

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