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Ufficiale, dall'Unione Europea dazi fino al 38,1% per le auto elettriche cinesi

Arrivata la stangata per le auto elettriche prodotte in Cina

Ufficiale, dall'Unione Europea dazi fino al 38,1% per le auto elettriche cinesi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 12 giu 2024

La Commissione Europea ha ufficializzato i dazi sulle auto elettriche cinesi. All'inizio di ottobre 2023, la Commissione UE aveva annunciato l'avvio di un'indagine anti-dumping sulle BEV prodotte in Cina. Ne abbiamo parlato moltissime volte e questo tema ha suscitato forti dibattiti sia all'interno dell'industria automotive e sia nel mondo politico.

Dunque, dopo un'indagine durata circa 9 mesi, la Commissione Europea ha preso atto della concorrenza sleale sul mercato europeo da parte dei produttori cinesi di auto elettriche e ha quindi deciso di imporre dazi fino al 38,1%.

Nell’ambito dell’indagine in corso, la Commissione ha provvisoriamente concluso che la catena del valore dei veicoli elettrici a batteria (BEV) in Cina beneficia di sovvenzioni ingiuste, che stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori europei di BEV. L’indagine ha inoltre esaminato le probabili conseguenze e l’impatto delle misure su importatori, utenti e consumatori di BEV nell’UE. Di conseguenza, la Commissione ha contattato le autorità cinesi per discutere questi risultati ed esplorare possibili modi per risolvere le questioni individuate in modo compatibile con l’OMC.

Rispetto a quanto fatto dagli Stati Uniti, l'Unione Europea si muoverà in maniera differente in quanto i dazi saranno più mirati. Questo significa che non ci sarà un'aliquota unica per tutte le case automobilistiche cinesi.

I NUOVI DAZI

Entriamo più nel dettaglio. Quali sono i valori dei nuovi dazi? Le vetture di BYD saranno gravate da un dazio pari al 17,4%. Si sale al 20% per Geely e al 38,1% per SAIC.

Per quanto riguarda, invece, gli altri produttori di auto elettriche cinesi che hanno collaborato all’inchiesta ma non sono stati inclusi nel campione (delle indagini), saranno soggetti all'applicazione di un dazio del 21%. Infine, tutti i costruttori cinesi di modelli BEV che, invece, non hanno collaborato alle indagini saranno soggetti di una tariffa doganale al 38,1%.

I dazi, attenzione, sono ancora provvisori. Come scritto in precedenza, la Commissione ha contattato le autorità cinesi per discutere dei risultati dell'indagine e per trovare un modo di risolvere la situazione nel rispetto dei regolamenti dell'Organizzazione mondiale del Commercio.

Se le discussioni non porteranno ad un risultato positivo, "questi dazi compensativi provvisori saranno introdotti a partire dal 4 luglio mediante una garanzia (nella forma che sarà decisa dalle dogane di ciascuno Stato membro)". Dazi che saranno poi riscossi quando diventeranno definitivi.

I nuovi dazi doganali dovranno essere approvati dagli Stati membri entro quattro mesi dalla loro istituzione in via provvisoria, cioè entro il 2 novembre. Se saranno approvati, avranno una validità di 5 anni.

TESLA

Il comunicato della Commissione Europea menziona anche Tesla che, ricordiamo, produce le sue auto anche presso la Gigafactory di Shanghai. La casa automobilistica, a seguito di una richiesta motivata, potrà pagare un’aliquota calcolata individualmente nella fase definitiva. La Commissione poi aggiunge:

Qualsiasi altra società che produce in Cina non selezionata nel campione finale e che desidera che la sua situazione particolare venga indagata può chiedere un riesame accelerato, in linea con il regolamento anti-dumping, subito dopo l'istituzione delle misure definitive (ossia 13 mesi dopo l'apertura delle indagini). Il termine per concludere tale revisione è di 9 mesi.

La Commissione fa sapere che le "società incluse nel campione hanno ricevuto individualmente informazioni sui propri calcoli e hanno la possibilità di commentare la loro accuratezza". Se tali società forniranno prove tali da controbilanciare l'attuale decisione, la Commissione potrà rivedere il suo calcolo in conformità con il diritto dell’UE.

Insomma, alla case automobilistiche viene data la possibilità di presentare prove per poter ottenere una revisione della decisione della Commissione.

LE REAZIONI

Nel giro di poco tempo sono arrivate le prime reazioni alle decisione della Commissione Europea. ACEA, per esempio, prende atto che la Commissione Europea ha deciso di imporre dazi compensativi provvisori sulle importazioni di auto elettriche prodotte in Cina, sulla base dei primi risultati di un’indagine antisovvenzioni avviata lo scorso anno.

ACEA ha costantemente affermato che il commercio libero ed equo è essenziale per creare un’industria automobilistica europea competitiva a livello globale, mentre una sana concorrenza guida l’innovazione e la scelta per i consumatori. Un commercio libero ed equo significa garantire condizioni di parità per tutti i concorrenti, ma è solo una parte importante del puzzle della competitività globale. Ciò di cui il settore automobilistico europeo ha bisogno soprattutto per essere competitivo a livello globale è una solida strategia industriale per l’elettromobilità.

Pechino, ovviamente, è già pronto a varare contromisure come già preannunciato dal ministro degli esteri Lin Jian quando i nuovi dazi erano stati anticipati da un rapporto del Financial Times.

Pechino adotterà tutte le misure per difendere con fermezza i suoi diritti e interessi legittimi. Esortiamo l'Ue a rispettare il suo impegno a sostenere il libero scambio, a opporsi al protezionismo e a collaborare con la Cina per salvaguardare la cooperazione economica e commerciale complessiva bilaterale.

La Camera di commercio cinese presso l'UE è stata ancora più dura, dopo l'ufficializzazione dei nuovi dazi, esprimendo "shock, grave delusione e profonda insoddisfazione".

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