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Emissioni CO2: Honda e Suzuki nel pool di Tesla per evitare le multe UE

Honda e Suzuki si uniscono al pool di Tesla per ridurre le rispettive emissioni medie di CO2 ed evitare le multe imposte dall'Unione Europea ai costruttori che superano i limiti.

Emissioni CO2: Honda e Suzuki nel pool di Tesla per evitare le multe UE
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 18 mar 2025

Honda e Suzuki hanno scelto di aderire al pool di Tesla per rientrare all'interno dei limiti massimi di emissioni di CO2 previsto dell'Unione Europea. Un tetto che, se superato, comporterà pesanti multe ai costruttori meno virtuosi sotto l'aspetto ambientale. Honda e Suzuki hanno ufficializzato la loro scelta mediante l'invio di un'apposita comunicazione agli uffici della Commissione Europa. I due costruttore giapponesi si uniscono così ad altri gruppi dell'automotive mondiale che già in precedenza hanno scelto di mettere le emissioni di CO2 della propria gamma in comune con quelle di Tesla.

Prima di Honda e Suzuki la casa americana aveva attirato il favore di Stellantis, Ford, Toyota, Mazda, arrivando adesso a raggruppare un totale di venti aziende del settore. Tesla, la cui gamma è completamente elettrica e vanta quindi zero emissioni, è a capo di questo tool che potrebbe catturare nuovi aderenti nei prossimi mesi, in quanto il gruppo rimarrà aperto e sarà valido per tutto il 2025.

COS’È E COME FUNZIONA IL POOLING

Il pool di Tesla si basa sul meccanismo del pooling, uno strumento legittimo previsto dalle stesse normative europee ma criticato da alcuni costruttori come Renault, che temono il rischio di un indebolimento dell'industria europea dell'automobile a vantaggio dei concorrenti cinesi e americani. Il pooling consente alle case automobilistiche di acquistare crediti di carbonio dalle case, come Tesla in questo caso, che hanno un livello di emissioni medie inferiore al tetto fissato dall'UE.

La condivisione delle emissioni da parte dei marchi che sforano i limiti con altri costruttori più virtuosi consente loro di abbassare la propria media e di rientrare nei parametri imposti dalle autorità europee, evitando così di dover pagare le multe previste dai regolamenti che possono arrivare anche ad alcuni miliardi di euro. Oltre al pool di Tesla il mercato ha visto nascere un altro fronte capeggiato da Polestar, il marchio di auto elettriche controllato da Geely che ha raggruppato finora la "sorella" VolvoMercedes e Smart.

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