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Skoda: con l'attuale normativa Euro 7, a rischio 3 mila posti di lavoro

A causa delle nuove normative sulla riduzione delle emissioni, il costruttore potrebbe dover tagliare 3.000 posti di lavoro

Skoda: con l'attuale normativa Euro 7, a rischio 3 mila posti di lavoro
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 20 mar 2023

Non c'è solo il tema dello stop alle endotermiche dal 2035 a tenere banco nelle ultime settimane. Anche la nuova normativa Euro 7 sta facendo molto discutere non solo il mondo politico ma pure le case automobilistiche. A lanciare un nuovo allarme sulle conseguenze dell'entrata in vigore della nuova e più stringente normativa sulle emissioni inquinanti per il settore automotive, ci ha pensato Martin Jahn, membro del consiglio di amministrazione di Skoda, all'interno di un dibattito televisivo.

Come riferisce Reuters, il manager ha raccontato che nel caso la normativa venisse approvata definitivamente con l'attuale struttura, Skoda potrebbe essere costretta a dover chiudere uno stabilimento perché dovrebbe smettere di produrre modelli come Fabia, Scala e Kamiq. Il tutto si tradurrebbe in una perdita di ben 3.000 posti di lavoro. Martin Jahn aggiunge che, includendo tutto l'indotto, nella Repubblica Ceca i posti di lavoro a rischio a causa di Euro 7 sarebbero circa 10.000.

I RISCHI DI EURO 7

Non è la prima volta che un esponente di una casa automobilistica lancia un allarme sulle conseguenze di Euro 7. Già in passato diversi costruttori avevano messo in guardia che i costi per adeguare le vetture al nuovo standard sarebbero elevatissimi. Investimenti che porterebbero via risorse preziose al processo di elettrificazione e che risulterebbero inutili visto l'obiettivo dell'Unione Europea di mettere la parola fine alla vendita delle auto endotermiche dal 2035.

Come abbiamo visto di recente, alcuni Paesi UE che hanno dimostrato scetticismo su Euro 7, tra cui l'Italia, si sono riuniti per arrivare a formulare proposte di modifica alla normativa. Per questi Paesi, la nuova normativa sulle emissioni potrebbe portare anche ad un aumento dei prezzi delle auto, rallentando il rinnovamento del parco circolante.

Dal canto suo, l'Unione Europea aveva fatto sapere che la proposta su Euro 7 è ambiziosa ma non irrealizzabile. La normativa Euro 6 risale al 2012 e da allora le case automobilistiche hanno fatto diversi passi avanti e le auto sono già vicine ai livelli della nuova normativa Euro 7.

Su questo dibattito era intervenuto in passato anche Luca de Meo, nelle vesti di numero uno di ACEA, l'associazione dei produttori auto europei, che aveva ribadito pure lui i rischi dell'aumento dei prezzi delle vetture a causa di Euro 7. Aumenti che avrebbero scoraggiato le persone all'acquisto di nuovi modelli, rallentando il ricambio del parco circolante.

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