Twingo Electric: la mia prima esperienza con un'auto elettrica | Video

10 Aprile 2021 488

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Il mercato delle auto elettriche in Italia è in crescita: nonostante il 2020 abbia registrato un netto crollo del mercato dell'automotive, c'è stato un trend di crescita nelle vendite di automobili full-electric, ibride e plug-in, che sono aumentate rispettivamente del 204%, del 101,9% e del 322,6% anno su anno, mentre benzina (-38,7%) e diesel (-40,8%) sono crollate.

Ciò è dovuto sia agli incentivi statali (di cui qui trovate tutto ciò che c'è da sapere) sia alle proposte dei costruttori che stanno aumentando di numero. Dunque, è sempre più probabile che chi si trovi a considerare l'acquisto di un'auto valuti anche l'opzione elettrica.

E, dato che il parco auto circolante italiano è uno tra i più vecchi d'Europa - con oltre 11 milioni di autovetture pre-Euro 4, pari al 29,3% del totale, con un'età media di 11 anni, come denunciato dall'Unrae - è altresì probabile che molte persone si affacceranno al mondo della mobilità elettrica per la prima volta proprio in questi anni, con tutte le domande e i dubbi tipici di chi arriva da un'auto a motore termico.

Si dà il caso che io sia proprio una di queste, così ho messo a disposizione la mia naiveté in ambito elettrico per fare il grande passo: lasciata in garage la mia amata Yaris a benzina, per qualche tempo sono passata al full-electric offerto dalla nuova Twingo ZE a 5 porte, per capire cosa cambia rispetto a un'auto tradizionale, e quali elementi vanno tenuti in considerazione per chi ci sta facendo un pensierino. A seguire com'è andata; se invece vi interessa la recensione della Twingo, trovate qui il video.

ESPERIENZA DI GUIDA

L'esperienza di guida è molto confortevole, e si nota da subito: la Twingo ZE si è dimostrata silenziosa, con una buona gestione delle vibrazioni e uno sterzo con un angolo di 45° eccezionale per le manovre e i parcheggi in città.

Una delle prime differenze che si notano rispetto alle auto a motore termico è l'immediatezza della ripresa, che è molto brillante soprattutto da 0 a 50 km/h: è una caratteristica parecchio utile nelle city car, e che sulla Twingo si sente subito essendo un'auto abbastanza leggera; il motore è un R80 (50 kW max) da 82 cavalli con 160 newton per metro di coppia massima istantanea.

Altra differenza è la presenza della frenata rigenerativa, che serve a recuperare un po' di energia in occasione dei rallentamenti e delle fermate: quando si alza il piede dall'acceleratore, l'auto inizia a frenare autonomamente; sulla Twingo è possibile impostarla a tre livelli diversi di intensità, dal minore al maggior recupero energetico.

Tutte queste caratteristiche hanno fatto sì che modificassi progressivamente il mio stile di guida: arrivando da un'auto a motore termico e cambio manuale, mi sono accorta che a premiare in termini di durata della batteria è una guida il più costante possibile, così come lineare è l'erogazione del motore. Inoltre, l'auto rende di più in ambito urbano che extraurbano, probabilmente perché in città si sfrutta di più la frenata rigenerativa. Quindi, tutto sta nell'adattarsi al nuovo tipo di motore (e al cambio automatico, nel mio caso).

RICARICA

La Twingo è arrivata equipaggiata di due cavi, uno per la ricarica domestica e uno per la ricarica alle colonnine, offrendo così tutte le opzioni per la corrente alternata. Avendo a disposizione un garage nella casa dove vivo, ho potuto provare tutte le possibilità: poiché la batteria dell'auto è da 22 kWh, ricaricandola a casa guadagna una media del 10% ogni ora con i classici 2,3 kW tramite schuko; chi ha a disposizione un wallbox può arrivare a 7,4 kW.

Molto più rapida invece la ricarica alle colonnine, che infatti ho sfruttato spesso: in trifase a 11 kW o 22 kW (che sono poi le più diffuse nella mia zona) la batteria impiega rispettivamente 3h e 15 minuti o 1h e 30 minuti per passare dallo 0% al 100%; anche se ovviamente è una situazione ipotetica, visto che non conviene arrivare mai "a secco" fino alla colonnina.

E qui, a mio parere, sta una delle chiavi di volta nella comprensione della differenza rispetto alle auto a motore termico: l'altro approccio che cambia, oltre a quello con l'acceleratore, è infatti quello con il rifornimento.


Mi spiego: mentre con le auto a benzina, diesel o altri carburanti più "tradizionali" si aspetta spesso di arrivare in riserva per fare il pieno perché tanto il rifornimento è una questione di pochi minuti, le elettriche si avvicinano più al concetto di uno smartphone; con la differenza che, se si rimane a secco, non basta un powerbank per risolvere la situazione. È anche vero che da questo punto di vista Enel X ha ben pensato di arginare l'ansia da ricarica mettendo a disposizione dei furgoncini per la ricarica in strada "a chiamata".

Quindi: l'auto elettrica impiega più tempo per ricaricarsi e magari si fanno ricariche meno sostanziose - rispetto a "un pieno" - ma più frequenti, per recuperare quel 20% / 30% d'energia necessario a farci arrivare tranquilli dove dobbiamo andare. Questo mi ha portata a modificare le mie abitudini di rifornimento, organizzando la mia giornata in modo diverso: per esempio, ho iniziato a ottimizzare i tempi ricaricando l'auto alle colonnine del supermercato durante la spesa, o vicino al posto di lavoro. Il garage a casa mi ha fornito indubbiamente una sicurezza in più.

Le cose cambiano invece quando si intraprende un viaggio un po' più lungo, perché diventa imprescindibile controllare se ci siano colonnine di ricarica alla meta o lungo il tragitto (il che, avendo frequentato anche paesini montani, non è scontato) e se siano compatibili con il mezzo. Ad esempio, può essere che la società con cui si è abbonati per la propria zona non serva il luogo dove si vuole andare, o che le colonnine siano affidate a società di terze parti; in ogni caso si può sempre fare affidamento sulle app di ogni fornitore per ricaricare a consumo.


Un dato degno di nota è anche il costo della ricarica, che varia a seconda di dove si decide di farla, come spiegato estesamente qui. A grandi linee:

  • a casa il costo varia in base al contratto con la società che fornisce l'energia elettrica; in generale comunque basta cercare la voce costo medio al kWh e moltiplicarlo per la capacità della batteria in kWh per sapere quanto costerebbe "un pieno". Se ad esempio il costo fosse di 0,25 euro al kWh, il "pieno" della Twingo costerebbe circa 5,5 euro, anche se forse caricandola sempre a casa il costo medio diminuirebbe all'aumentare dei consumi (visto che i costi fissi si spalmerebbero su più kWh consumati).
  • alle colonnine dipende dal gestore, ma si può dire che il costo medio si aggiri su 0,40 euro a kWh.
  • ai supermercati, come ad esempio la LIDL, si trovano spesso colonnine di ricarica gratuita.
AUTONOMIA

Ho iniziato la mia prova elettrica pensando di fare un percorso da pendolare tra Milano e l'hinterland, ma mi sono resa conto che non è del tutto accurato: nel migliore dei casi percorro 40 km al giorno (20 km per tratta) per andare e tornare dall'ufficio, ma accade spesso che io debba sconfinare fuori provincia per esigenze famigliari, e in quel caso le tratte raddoppiano.

Se si considera che, in preda all'entusiasmo, il primo giorno mi sono lanciata anche in una gita fuoriporta in Valvarrone (180 km tra andata e ritorno), si capisce come sia arrivata a percorrere circa 700 km in una settimana con un utilizzo metà urbano e metà extraurbano.

In ottica di risparmio energetico ho viaggiato quasi sempre in modalità Eco, che limita l'accelerazione e la velocità massima a 106 km/h, ma soprattutto all'inizio non mi sono risparmiata con le prove anche per trovare il giusto bilanciamento tra prestazioni e consumi, e ho finito per ricaricarla, anche di poco, mediamente ogni due/tre giorni. Tirando le somme, ho fatto circa 170 km con un pieno.

CONCLUSIONI

Direi che la Twingo ZE si è rivelata un'ottima auto da città, in linea con la sua vocazione da city car e con le dimensioni contenute della batteria in rapporto al peso, che spazia da 1111 kg e 1168 kg a seconda degli allestimenti; per la cronaca, il mio era l'Intens, con climatizzatore automatico, sensori luci e pioggia, infotainment Easy Link da 7'' con navigatore, cerchi in lega da 15'', volante in pelle, sensori di parcheggio posteriori e retrocamera, cruise control, monitoraggio corsia e vetri oscurati.

È perfetta per chi vive in un centro urbano o per i pendolari che debbano percorrere fino a 40 km al giorno, mentre per chi ha delle esigenze diverse in termini di chilometraggio conviene considerare anche altre soluzioni. In generale, le elettriche hanno senz'altro dei pro, tra cui la bassa manutenzione, le zero emissioni e tutte le agevolazioni previste, dal bollo gratis (in alcune Regioni solo per i primi 5 anni dall'immatricolazione, mentre in altre per sempre) agli sconti sull'assicurazione, passando per i posteggi riservati e l'ingresso garantito nelle ZTL di molte città.

Di contro, bisogna adattarsi alla gestione dell'autonomia e ai tempi di ricarica, a seconda delle proprie esigenze e delle proprie possibilità. Per quanto mi riguarda è stata un'esperienza interessante, e devo dire che la Twingo mi ha conquistata; le uniche riserve riguardano piuttosto la rete delle colonnine di ricarica, che mi auguro si diffondano sempre più. E voi, ricordate la vostra prima volta a bordo di un'elettrica? E se non avete ancora provato, siete curiosi?

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Commenti

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Marco

domanda da ignorante in materia ... ma invece che ricaricare le batterie non sarebbe un procedimento più veloce ed efficiente sostituirle ... cioè quando è quasi scarica una batteria invece che ricaricarla alla colonnina , al distributore la sostituirebbe con una carica ... un po' come si fa con le bombole ?

Gios

Ma infatti come ho detto alla fine è insensato pensare di mettere X su un'auto (qualsiasi) e pensare di avere ancora un valore residuo lontano parente di X dopo anni di utilizzo del mezzo.

I soldi spesi sulle auto sono i soldi peggio spesi e meglio spesi.
Peggio perché sono soldi di fatto buttati via considerato che appena esci dal concessionario hai già perso almeno il 10/15% del valore.
Meglio perché se compri un'auto per il piacere di guida e le emozioni che ti trasmette sono impagabili.

(Se compri un'auto senza anima e pensi di fare un investimento........)

LucaS888

Come inciviltà hai dimenticato una fondamentale.
Quanti posteggeranno nei posti vicini ad una colonnina anche con un'auto a benzina solo perchè il posto era libero.

deepdark

Se la rubi non devi neppure dire grazie. Però gli incentivi esistono ma probabilmente te non li useresti.

Jack Daniels

L'elettrico è sicuramente il futuro, ma lo vedo ancora come futuro lontano, per diversi motivi:
1) I km percorsi con un "pieno" sono ancora troppo pochi. Quando saranno paragonabili alle auto a motore a scoppio allora sicuramente l'elettrico sarà molto più allettante.
2) La ricarica, anche alla colonnina, è ancora molto lenta rispetto al pieno tradizionale.
3) Se domani tutti noi dovessimo passare all'elettrico, molto probabilmente non ci sarebbe energia sufficiente per tutti. Sicuramente ci sarebbe instabilità sulla linea elettrica. Se si vuole puntare sulla mobilità elettrica bisogna investire sulle centrali elettriche. Bisogna cercare nuove fonti di energia, come il moto ondoso delle onde (siamo pur sempre una penisola) o le microonde che arrivano dallo spazio.

Detto questo, trovo assurdo che comuni come Milano vogliano bandire le auto diesel dal 2030 in poi, soprattutto visto che dopo il caso "dieselgate", ora i diesel in pratica inquinano meno dei benzina...

Apocalysse

I tuoi cavi "abbastanza piccoli" vanno bene per distanze abbastanza corte, 16A su 220V si usa di norma 2,5mmq ma tale valore è vero per distanze inferiori ai 15mt, se aumenti la distanza, aumenta l'effetto joule e devi aumentare la sezione dei cavi per sicurezza.
50mt di cavo a quella potenza saranno cavi da 6mmq per esempio per una sola colonnina che non pensa minimamente al futuro.
Quante colonnine pensi di mettere in una strada a Milano lunga circa 500m i cui parcheggi sono solo destinati ai residenti e sono sempre pieni per dare la possibilità a tutti di ricaricare la loro auto elettrica che sarà il futuro della mobilità e che infrastrutture pensi che servono ? 3 fili da 2,5mmq in un rozzo da 500mt con qualche colonnina ed hai risolto tutto ? Magari fai passare i fili dai condotti per i parchimetri come l'altro genio che non ha mai visto un quadro elettrico in vita sua?
Per voi è tutto così semplice, il vostro muratore lo fa meglio e con poca spesa, peccato che la realtà sia un'altra e che siano interventi costosi anche in virtù del fatto che quando uno li fa deve guardare avanti.

danycassio

no, ci sono tranquillamente tante colonnine che danno 3,6 kW, praticamente 220V x 16A che sono tollerati da un cavo abbastanza piccolo (16A é il massimo che porta anche una comune Schuco, per dire). Per il parcheggio notturno vanno benissimo perché carichi giá attorno ai 20 km ogni ora.
Se fai meno di 200 km al giorno, come la stragrande maggioranza della gente, non dovrai mai piú spendere 2 minuti del tuo tempo per "andare a fare il pieno".

danycassio

Sicuramente ci sono dei problemi da risolvere, ad esempio come fare per chi parcheggia solo in strada, ma direi che son tutti risolvibili volendo.
Il cavo tipo 2 si blocca in posizione sia lato macchina sia lato colonnina durante la ricarica. Quindi il cavo non dovrebbe comunque essere rubabile (anche se non é mai escudibile che trovino un metodo...si rubano cerchioni e marmitte catalitiche per esempio), e nessuno si puó attaccare al posto tuo mentre sei in ricarica. Atti vandalici sono sempre possibili come su qualunque tipo di auto o cosa. Basta un'assicurazione per quello.
A livello di account per diversi servizi penso migliorerá molto in futuro, spero con uno unico per tutti. Comunque giá adesso alla fine vedo che la mia routine mi porta sempre ad andare nei soliti 2 o 3 posti per caricare, quindi una volta che hai la app per quelli sei a posto.

Canvas

Faccio una domanda: se devo fare un impianto fotovoltaico con accumulo, valutando che magari possiedo un auto elettrica con batterie da 50kw, cosa consigliereste di accumulo dell'impianto fotovoltaico per sfruttarlo il più possibile anche per ricaricare l'auto? 15-20-25Kw, 30Kw o di più?

Giorgio

E vanti.....se te la regalo nn costa nulla

Creatore

No l'ascensore c'è ma è guasto.

Gio

Proprio se vai a cercare i dati ISTAT (Istituto Nazione di Statistica) vedi che i proprietari di casa sono il 78,8% della popolazione. Non esistono invece dati sui posti auto. Prima di commentare e offendere vai a documentarti.

FCava

si, lo so. Ma mi annoiavo...

R4gerino

Stai cercando di discutere obiettivamente con un fondamentalista.

R4gerino

Se vai a cercare i dati, ti rendi conto di aver detto una sciocchezza. Il 50% circa degli italiani ha il posto auto. Di quelli che abitano in città, si scende al 30% circa

deepdark

Una city elettrica con gli incentivi costa tanto quanto una a benzina.

R_mzz

La Twingo elettrica con rottamazione parte da €12.510.
(senza rottamazione €16.730)
Considerando che ora sono terminati gli incentivi nella fascia 61 - 135 g CO2/km, la Twingo elettrica costa meno della Twingo benzina.
Probabilmente la versione elettrica è più accessoriata.
Mantenere la Twingo elettrica costa molto meno.
Se si ha un posto dove ricaricare l’auto e non si ha l’esigenza di un auto adatta ai lunghi viaggi, mi sembra una scelta ragionevole preferire la Twingo elettrica alla Twingo benzina.

acitre

Quindi se io trovo un diesel del 2015 massacrato vuol dire che i diesel non durano neanche 6 anni?

derapage

Hai scritto: "se tenuta bene" quindi si presupone tagliandata ogni 25-30k e con i normali problemi del caso... pensi che una frizione faccia in media più di 250000km?!

Lucasthelegend

con una ibiza 12kg di metano li carichi in 3/4 minuti fai il pieno(dipende anche da dove lo fai..credo dipenda dalla "potenza" della pompa e dal fatto che sei l'unica auto o meno a rifornirti contemporaneamente). La rottura è il non poter far da se ma aspettare il tizio per attacco e stacco della pompa.. con meno di 12 euro cmq si fanno facili 300km(quando facevo il pendolare arrivavo a 360 con 50% autostrada, 30 extraurbano e 20 città.

Teomondo Scrofalo
Teomondo Scrofalo
Teomondo Scrofalo

https :// www .dmove.it/news/nissan-leaf-di-9-anni-in-anticipo-sui-tempi-ma-ora-come-sta-la-batteria

Mario Rossi

ovviamente sei al 7 e non hai nemmeno l'ascensore.

pinoc

Non fossi certo che non è lei, potrei dire che è la recensione fatta da mia moglie.
Abbiamo la Twingo electric da 12 giorni e la usa prevalentemente mia moglie, non abituata al cambio automatico. Tratta di circa 40 km al giorno extra urbana per 15 km e 5 km in città a/r.
Fa circa 160 km di autonomia con un pieno, mentre io ne ho fatti circa 195 nei due giorni di uso esclusivo.

Anche noi abbiamo un box con ricarica dedicata e lo credo quasi essenziale, anche se noi nel cortile riusciamo a collegarci ad una presa esterna per dare qualche colpetto nei giorni ad uso più intenso e quindi evitiamo le colonnine.

Tirando le somme, bella macchinina da città e poco più ma ci vorrebbe un minimo di autonomia in più, soprattutto per chi ha dei tratti extra urbani simili a tangenziali dove si raggiungono velocità da 110 km/h che drenano rapidamente la batteria.

Creatore

Non ho il box e vivo in un palazzo di 7 piani

Creatore

Ho sbagliato. 500 km con 23 litri. Per il gpl è corretto in euro. Hyundai i10 Pa con motore g4hg.

Felipo

NO! NO NO e NO!

acitre

Quello che sarà possibile fare, e con quali strumenti, tra 20 anni non lo sa nessuno. Oggi costa 30k euro cambiare un pacco batterie, tra vent'anni chi lo sa.

Moreno

Non sará possibile. sai cosa vuol dire avere le batterie integrate nel telaio della macchina oppure no?

_Marok_

Bo mi da che non ci siamo capiti xD

Giorgio

Costano in doppio o quasi, una citycar a benzina costa 12/14 Mila euro max non 25/27

FCava

tipo? adattare le sospensioni al cambio del peso? Ed i freni? A parte sulle ruote dove agisce il motore (tipo le ruote posteriori per la model 3 standard), devi dimensionare correttamente anche gli altri. Nell'esempio della model 3, inutile potenziare i freni posteriori (motore elettrico) se poi i freni anteriori con il nuovo motore risultano sottodimensionati ed il trasferimento di carico in frenata li mette in crisi

italba

Devi semplicemente mettere un cavo più grosso, una frazione infinitesima del costo dell'impianto: Scavo, impermeabilizzazione, posa, collegamenti, riasfaltatura...

P.s. Si dice "minimo sindacale", non "minimo sindacabile!"

Apocalysse

Si, devi rifare intere vie, ma non credo tu ci possa arrivare che se una singola macchina viene ricaricata al minimo sindacabile che sono 20KW/h, devi fare un'infrastruttura adatta non certo un cavo per 2 tassametri.

acitre

Quello che sarà o non sarà possibile fare tra 20 anni lo scopriremo solo vivendo. Per quanto ne sappiamo oggi magari si potrà cambiare il pacco batterie dal "meccanico 2.0" su un'auto vecchia con roba after market che costa la metà della roba ufficiale e avrà 5 volte l'autonomia del pacco batterie originale. Sono tutte illazioni ad oggi.

Poi se il problema sono le panda di 40 anni fà... Tocca avvertire le case di mezzo mondo che non bisogna elettrificare la mobilità urbana per salvaguardare i mezzi da lavoro (che verranno elettrificati chissà tra quanto tempo) e le panda del 1981.

sailand

Proprio in questi giorni mia madre anziana (una che non ha lo smartphone ma un cellulare per anziani) sta comprando una nuova utilitaria e proprio questo video è la conferma che l’elettrico è proibito per lei come per la gran parte degli utenti. Senza garage (ricarica notturna) e con tempi alle colonnine (a trovarle) da una a tre ore è proibitivo usarla.
Neanche prendo in considerazione il fatto che le colonnine sono ancora troppo poche. Anzi temo saranno sempre troppo poche per la maggioranza che parcheggia in strada la notte.
Dovremmo trasformare le città in selve di colonnine ad ogni posto auto ma è utopico, un delirio di cavi sui marciapiedi e sotto, un fabbisogno elettrico spropositato.
L’elettrico puro è per una nicchia di fortunati (neanche considero quanti pochi abbiano non solo un garage privato ma persino il fotovoltaico), allora le ibride plug in? Forse, ma a vedere il doversi portare il cavo, collegarlo, la necessità di carte di credito specifiche (che i recensori suppongo ricevano omaggio) mi è sorto questo pensiero pensando alla inciviltà e peggio che vedo per strada: ma se qualcuno lo stacca, lo ruba, si attacca al mio posto, fa atti vandalici?
Mmmh mi sa che per la gente comune solo l’ibrido normale è fattibile.
Senza contare che bisogna scordarsi il piacere di guida per viaggiare il più possibile ad acceleratore costante (peggio dei diesel di una volta), almeno se ne guadagna in confort acustico e rilassatezza.

Moreno

si perfetto vengono (e verranno) riciclate, ma il vero problema é che non sono sostituibili perché integrate nel telaio. se tenuta bene una macchina termica di 30/40 anni fa puó essere usata anche tutti i giorni (vedi le vecchie panda, i veicoli da lavoro, ecc...), ma una elettrica? non sará mai possibile una cosa del genere

gabrimazzo

se ricarichi di notte non perdi nemmeno quei 2 minuti, lei ha fotovoltaico e se fosse la sua macchina le basterebbe una wallbox per ricaricare al 100% in una notte.

Scoiattolazzo

che b a lle sto disqus

gabrimazzo

Interessante opinione, peraltro utilizzando una delle macchine con la batteria più piccola sul mercato..700 km a settimana sono tanti..eppure sei riuscita a gestirli senza troppi problemi, peccato solo per la mancanza di una ricarica veloce..prezzo alto.

Roberto Senzaquattrini

Eccomi, mai fatto acquisto migliore. Faccio 400km con 25€, pagata 9000€ quando c'era ancora la versione base, ha 9 anni e mai un problema. E' un motore Renault, il GPL mai problemi. E' la 15esima macchina più venduta attualmente davanti a Polo e Fiesta. :-)

derapage

il prezzo dipende da dove sei anche a GAS, ricordo quando giravo a GPL i 0.52E vicino a casa e 0.70E in autostrada... non raddoppia come l'elettricità delle colonnine ma se ne approfittano anche lì.

italba

Ovviamente verranno fuori cose nuove, ovviamente se proprio le vorrai dovrai cambiare auto (forse) ma altrettanto ovviamente nessuno ti obbligherà a farlo. La ricarica in casa si potrà continuare a fare come oggi, ci sono dei wallbox da 3, 6, 10 o 20 kW ma nessuno ti obbliga a metterne uno più grosso se cambi batteria. Per ammodernare un'auto a benzina non c'è il solo motore, ma tantissimi altri particolari da sistemare che alla fine rendono la cosa antieconomica, considerando anche la manodopera che ci vuole. Cambiare la batteria può essere molto più semplice e tutto il resto continuerà a funzionare come prima

acitre

Si perché in Italia esistono solo Roma, Milano e le altre mega città fatte di condomini e gente senza box.

acitre

Posa il fiasco teomondo. Fatti un giro su autoscout e vedi quanto costano le leaf usate.

FCava

ad esempio se tra 10 anni i 6kw saranno normali e cambia la presa sulla macchina, devi cambiare anche il wallbox (se lo hai). Sai.... Oltre ai supercharger etc c'è gente che se la ricarica anche in casa.... Poi, ripeto.... Da quì a 10 anni bisogna vedere come sarà la situazione e cosa cambia sia nell'infotainment (ci sarà almeno il 6G che stanno sperimentando, il wifi 7 etc....) che nell'elettronica di bordo (adas, guida autonoma di livello superiore che richiede nuovo hw). Nessuno tra 10 anni vieta di avere una Tesla vecchia di 15 con motore ammodernato. Dipende se conviene e se al proprietario va bene non avere i nuovi ADAS etc. Ad esempio, un po' come avere ora una golf MK2 GTI con un motore 2.0tfsi (swap che si fa in germania) euro 6... Ma ti rimane una golf MK2...

derapage

dopo aver cambiato 10 cinghie di distribuzone, 3/4 frizioni, 200kg d'olio, 6/7 set di dischi freno, una 50ina di filtro aria e olio....

derapage

500km con 23E di benzina... con che auto?

Gianluigi

Non è proprio la normalità. Su internet è pieno anche di cretini

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