Lufthansa in ginocchio: il virus azzera i passeggeri
La situazione della compagnia tedesca è emblematica: l'intero settore è alle corde.
Il coronavirus ha messo in ginocchio il settore dei trasporti aerei: mesi di inattività pesano su aziende come Lufthansa, uno dei principali gruppi mondiali che controlla anche Swiss, Austrian Airlines, Edelwaiss, Brussels Airlines, Eurowings e Air Dolomiti.
La situazione di Lufthansa, in questo caso, va presa come caso emblematico, che si può tranquillamente traslare ad altre realtà – europee e non – colpite duramente da una situazione mai vissuta sino ad ora, e non di certo solamente dal punto di vista sanitario. E pensare che era stata proprio la compagnia tedesca a lanciare per prima l'allarme in piena pandemia: se lo Stato non ci aiuta, siamo destinati a morire, dicevano. Pesa, eccome, il riposo forzato negli hangar e sulla piste degli aeroporti protrattosi per lunghi mesi, senza contare che il trasporto aereo non è ancora entrato a pieno regime.
Tra litigi su quanti passeggeri possono salire a bordo (vedasi Ryanair) e possibili cancellazioni di voli ad agosto (uno su tre, si stima), ecco dunque le condizioni di salute (precaria) di uno dei carrier più grandi al mondo: Lufthansa parla esplicitamente di "collasso della comanda", che ha generato un crollo dei ricavi per l'intero Gruppo dell'80%. Nel Q2 2020, infatti, sono entrati 1,9 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi dal trasporto merci. Nel secondo trimestre del 2019 le entrate erano state pari a 9,6 miliardi di euro. Da gennaio a giugno l'azienda ha poi speso circa 2 miliardi di euro per il rimborso dei biglietti per i voli non effettuati.
Il declino, si legge nella nota ufficiale, è stato parzialmente compensato da una riduzione dei costi (part time per i dipendenti, contenimento delle spese operative e cancellazione delle spese non essenziali). Ciò non è bastato a rendere la situazione meno drammatica, anche considerando l'intero primo semestre (-52% di entrate a 8,3 miliardi di euro contro i 17,4 miliardi del Q2 2019).
A colpire ancora di più sono i dati sui passeggeri:
- 1,7 milioni nel Q2 2020, -96% su base annua
- 23,5 milioni nella prima metà dell'anno, -66% rispetto allo stesso periodo del 2019
Il ritorno a "una nuova normalità ricalibrata" è previsto non prima del 2024. Sono stati programmati 22.000 licenziamenti (sui 130.000 dipendenti totali) e la flotta verrà ridotta di almeno 100 aeromobili. L'offerta a luglio è tornata a crescere, anche se rappresenta solo il 20% dei volumi dello scorso anno:
- 20% a luglio
- 40% nel terzo trimestre per le tratte a medio e corto raggio, 20% per quelle a lungo raggio
- 55% nel quarto trimestre per le tratte a medio e corto raggio, 50% per quelle a lungo raggio
- 95% a fine anno per le tratte a medio e corto raggio, 70% per quelle a lungo raggio
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