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Collaudo Sahariano per la Defender Dakar: obiettivo Dakar 2026

Defender Rally ha completato il più impegnativo collaudo della prima Defender Dakar D7X-R per le competizioni

Collaudo Sahariano per la Defender Dakar: obiettivo Dakar 2026
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Gabriele Lupo
Gabriele Lupo
Pubblicato il 3 ott 2025

Defender Rally ha intensificato i preparativi in vista del debutto al Dakar Rally 2026 e al FIA World Rally-Raid Championship (W2RC), portando a termine un impegnativo test in Marocco con la nuova Defender Dakar D7X-R. 

A presenziare a questo fondamentale test c’era anche il nuovo Team Principal di Defender Rally, Ian James, recentemente nominato anche Managing Director di JLR Motorsport. Ian guiderà il team Defender Rally alla Dakar e al W2RC, in cui metterà a frutto tutta l’esperienza maturata in McLaren Electric Racing, dove era Managing Director e Team Principal.

Defender, l’iconico 4×4 progettato per unire prestazioni e resistenza, sarà protagonista al Dakar Rally 2026, dove tre Defender Dakar D7X-R prenderanno parte alla nuova categoria “Stock" riservata ai veicoli di serie. Due di queste vetture continueranno poi la stagione affrontando anche le restanti quattro tappe del FIA World Rally-Raid Championship (W2RC).

Al centro del progetto c’è la nuova Defender Dakar D7X-R, evoluzione da competizione sviluppata a partire dai primi prototipi. Spinta da un V8 biturbo da 4,4 litri, condivide con la Defender OCTA di serie la robusta architettura in alluminio D7x, la trasmissione e la catena cinematica. La scocca è stata realizzata presso il moderno Nitra Manufacturing Centre in Slovacchia, per poi essere completata nel Regno Unito dal team Defender Rally secondo le specifiche tecniche previste per la categoria “Stock" dei rally raid.

La prima D7X-R è stata recentemente testata a Erfoud, in Marocco, durante il collaudo più impegnativo finora svolto nel programma di preparazione. L’obiettivo era accumulare chilometraggio su terreni simili a quelli della Dakar, con prove iniziali su dune ridotte e successivi percorsi di centinaia di chilometri attraverso uadi, altipiani rocciosi, tratti sabbiosi e ostacoli naturali. A portare la vettura al limite sono stati i piloti di livello mondiale Stéphane Peterhansel, Sara Price e Rokas Baciuska, insieme ai rispettivi copiloti che hanno utilizzato i “roadbook" digitali, gli stessi che alla Dakar forniranno le indicazioni del percorso pochi minuti prima della partenza di ogni tappa cronometrata.

 

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