Il governo britannico garantirà un prestito da 1,7 miliardi di euro a JLR per salvare la filiera
La misura punta a salvaguardare posti di lavoro e capacità produttiva di uno dei settori più importanti dell’economia nazionale.

Emergono nuovi dettagli sul prestito garantito da 1,7 miliardi di euro (1,5 miliardi di sterline) che il governo britannico ha previsto a favore di Jaguar Land Rover dopo l’attacco informatico che ha costretto l’azienda a sospendere la produzione per più di un mese. Mentre Jaguar Land Rover si avvia al (lento e graduale) ritorno alla normalità, il governo del Regno Unito ha varato questa misura per salvaguardare la capacità produttiva di uno dei settori trainanti dell’economia nazionale, in un momento che per JLR è reso ancora più delicato dalla transizione elettrica, dai dazi imposti dagli Stati Uniti e dalle sfide legate al contesto post-Brexit. Non a caso in estate il gruppo ha comunicato la nomina del nuovo CEO per il compito, ora ancora più arduo, di risollevare le sorti dell’azienda.
Conseguenze critiche non solo per JLR
Il blocco produttivo cui è stata costretta Jaguar Land Rover (che ha portato alla mancata consegna di circa 40.000 auto) ha avuto ripercussioni significative non solo sugli stabilimenti dell’azienda, ma anche su numerosi fornitori, in particolare le piccole e medie imprese dell’indotto, alcune delle quali hanno dichiarato di avere liquidità sufficiente solo per pochi giorni. I tre impianti del costruttore britannico, che insieme producono circa 1.000 vetture al giorno, rappresentano un importante polo occupazionale per le aree di Birmingham e Liverpool.
L’intervento del governo si concretizza attraverso una garanzia pubblica offerta da UK Export Finance, l’agenzia nazionale per il credito all’esportazione. In questo modo sarà possibile sbloccare finanziamenti privati a favore di Jaguar Land Rover e, soprattutto, del suo indotto. Il prestito non peserà direttamente sul bilancio pubblico, ma consente di mobilitare risorse ingenti in tempi rapidi.
Il ministro dell’Industria Peter Kyle ha definito l’attacco informatico non solo un’aggressione a un marchio storico dell’automotive britannico, ma un colpo all’intero settore produttivo del Paese. Secondo Kyle, la garanzia sul prestito permetterà di sostenere la filiera e di proteggere posti di lavoro qualificati in un comparto strategico.
Nel frattempo alcune aziende collegate alla produzione di Jaguar Land Rover hanno iniziato a ridurre gli orari di lavoro o a ricorrere ai primi licenziamenti. Un sondaggio realizzato nei giorni scorsi conferma come il blocco abbia già avuto effetti concreti sull’occupazione. Un problema che il finanziamento previsto dal governo prova ad arginarne le conseguenze e che mostra come un “semplice” attacco informatico possa provocare effetti devastanti per un’intera economia nazionale. Un episodio che risulta ancora più preoccupante in uno scenario geopolitico contraddistinto da forti tensioni per le quali un possibile conflitto potrebbe non giocarsi solamente con le armi tradizionali, ma anche con strumenti capaci di produrre effetti potenzialmente devastanti.
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