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Stellantis nel mirino della Casa Bianca: rispetti gli impegni presi

La crisi Stellantis non ha fine e dopo i difficili rapporti con il Governo italiano si apre adesso un nuovo fronte con la Casa Bianca e i sindacati americani.

Stellantis nel mirino della Casa Bianca: rispetti gli impegni presi
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 18 ott 2024

Stellantis sempre più bella bufera. Dopo i deludenti risultati delle vendite e i conseguenti stop alla produzione in alcuni stabilimenti, il gruppo automobilistico franco-italiano si trova adesso nel fuoco incrociato dei governi italiano e americano.

Dopo il Governo Meloni, a chiedere chiarimenti al CEO Carlos Tavares è stata infatti nelle ultime ore la Casa Bianca, che pretende dal gruppo il rispetto degli impegni presi nel 2023 con la United Auto Workers, ovvero il sindacato americano dei lavoratori del settore automobilistico.

Le autorità americane chiedono a Stellantis di confermare la promessa riguardante l'espansione della produzione presso gli impianti che in passato erano stati fermati causando grosse difficoltà economiche alle comunità locali. Se dall'azienda non dovessero arrivare segnali positivi, i sindacati delle zone interessate si dicono pronti allo sciopero.

GLI IMPEGNI DI STELLANTIS DEL 2023

Gli impegni di Stellantis erano stati assunti l'anno scorso dopo uno sciopero durato sei settimane e prevedevano un investimento di 1,5 miliardi di dollari per riaprire lo stabilimento di Belvidere, in Illinois.

Qui il gruppo intendeva costruire nuovi modelli di pick-up di medie dimensioni entro il 2027, il tutto all'interno di un progetto di rilancio che passa per un piano di investimenti pari a 19 miliardi di dollari.

Gli investimenti promessi sono però in ritardo, come riconosciuto dalla stessa Stellantis nei mesi scorsi e il motivo è da ricercare ovviamente nelle difficoltà in cui versa attualmente il gruppo. Nonostante questo, l'azienda assicura di voler mantenere i propri impegni investendo negli Stati Uniti, creando posti di lavoro e sostenendo le comunità locali.

IN BALLO LA PRODUZIONE DEL RAM 1500 IN MICHIGAN

I rapporti con la UAW restano comunque tesi, tanto che nelle ultime settimane Stellantis ha intentato 11 cause legali contro alcune comunità locali e contro gli stessi sindacati, accusati a loro volta di non aver rispettato gli accordi del 2023 nel momento in cui hanno minacciato di scioperare per via dei ritardi subiti dal piano di rilancio.

Parallelamente sono circolate delle voci che vedrebbero Stellantis intenzionata a spostare in Messico la produzione di alcuni pick-up, tra cui il Ram 1500, riducendo quindi il carico di lavoro dell'impianto di Sterling Heights, in Michigan, che oggi assembla proprio i veicoli Ram. 

Tali indiscrezioni sembrano tuttavia non trovare conferma nelle dichiarazioni ufficiali del gruppo, che proprio per lo stabilimento dei Michigan ha annunciato un investimento di 235 milioni di dollari necessario a continuare la produzione dei pick-up Ram.

Il braccio di ferro è quindi destinato a continuare, con Stellantis chiamata a difendersi su due fronti infuocati nelle opposte sponde dell'Atlantico.

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