Urso: il Governo ha fatto la sua parte, Stellantis no. Gigafactory o niente fondi
Nuove polemiche il tra il ministro Urso e Stellantis. Ultimatum sul progetto della Gigafactory di Termoli

Ancora polemiche tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e Stellantis. Nel suo intervento al meeting di Rimini, il ministro è tornato a parlare della situazione del settore automotive italiano sottolineando che il Governo ha fatto la sua parte ma Stellantis no.
Come sappiamo, tra le parti sono in corso da tempo trattative sull'aumento della produzione di auto in Italia come partire di un piano di rilancio del settore automotive italiano. Questa intesa sembrava questione di mesi quando si iniziò a discuterne. Invece, ad oggi ancora non è stato trovato un accordo e come abbiamo visto, tra le parti non sono mancate accuse e polemiche.
Tornando al meeting di Rimini, il ministro ha commentato:
Tocca alla Fiat assumersi la responsabilità sociale, tocca a Stellantis rilanciare l’auto in Italia e noi aspettiamo una risposta da tempo. Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no.
Accusa ben precisa a cui Stellantis ha prontamente replicato.
Concentrati su piano, governo crei condizioni.
Il Gruppo automobilistico intende lavorare con le parti interessate "per affrontare i principali impatti dell'elettrificazione e della crescente concorrenza nel contesto di un mercato europeo che è ben al di sotto dei livelli pre-pandemia e che non consentirà alla produzione di tornare a crescere immediatamente come la nostra industria sta affrontando a livello globale in Europa".
Stellantis poi chiede al Governo di contribuire a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità, indispensabili per realizzare la transizione epocale che la mobilità sta vivendo.
IL GOVERNO HA FATTO LA SUA PARTE
Insomma, continuano le polemiche tra il Governo e il Gruppo automobilistico con il ministro che ribadisce il lavoro fatto per accontentare le richieste di Stellantis. Al riguardo, Urso racconta:
Nel primo incontro con Tavares lui mi chiese due cose per progettare lo sviluppo dell'auto italiana per raggiungere l'obiettivo di un milione di veicoli. La prima di rimuovere l'ostacolo dell'Euro 7, e ci siamo riusciti, per questo Stellantis ha annunciato il prolungamento di alcuni modelli. Poi ci chiese un piano incentivi commisurato alla produzione in Italia e abbiamo fatto il più grande piano incentivi sull'auto, un miliardo di euro. Avevamo come obiettivi la rottamazione di veicoli altamente inquinanti e poi consentire che l'auto elettrica fosse alla portata anche dei ceti più deboli.
Il ministro sottolinea che sono stati raggiunti tutti questi obiettivi, ma non quello del sostegno alla produzione italiana, questo perché "era Stellantis che doveva aumentare la produzione nel nostro Paese per rispondere alle richieste sollecitate dagli incentivi".
Quindi il governo ha fatto la sua parte, l'azienda no.
UNA RISPOSTA SULLA GIGAFACTORY O ADDIO AI FONDI DEL PNRR
Urso ha poi toccato un altro tema importante e cioè quello della Gigafactory di Termoli. Come sappiamo, il progetto è stato momentaneamente messo in pausa. Stando a quanto emerso un po' di tempo fa, della fabbrica si dovrebbe tornare a parlare alla fine dell'anno. Scenario che ovviamente aveva preoccupato molto i sindacati visto che tutte le trattative erano state interrotte.
Al meeting di Rimini, Urso è stato molto chiaro: se non arriverà presto una risposta, il progetto dovrà dire addio ai fondi del PNRR.
Perché se non risponde positivamente sul progetto della gigafactory a Termoli, le risorse del Pnrr saranno destinate ad altri. Non possiamo perdere le risorse del Pnrr perché Stellantis non mantiene gli impegni. E la scadenza è nelle prossime ore.
Insomma, o Stellantis in tempi brevi confermerà il progetto della Gigafactory di Termoli o i fondi del PNRR destinati a questo progetto saranno dirottati altrove.
Stellantis deve dirci come vuole realizzare la crescita del sistema dei veicoli nel nostro paese per raggiungere l'obiettivo del milione di veicoli, con cui Tavares disse di essere d'accordo. Devono rispondere in quali stabilimenti, se davvero faranno la quinta auto a Melfi, se davvero investono su Pomigliano, se davvero intendono realizzare a Cassino, se intendono fare la 500 ibrida a Mirafiori. Stellantis deve dirci anche con quali investimenti, perché non può presentarci contratti di sviluppo, come è successo, in cui richiede risorse allo Stato per ridurre l'occupazione. È Stellantis che deve capire che i contratti di sviluppo si fanno con chi crea occupazione, non con chi la riduce.