Stellantis punta sulle batterie LFP per ridurre i costi delle elettriche
L'obiettivo è quello di rendere più accessibile alla classe media le vetture elettriche

Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha più volte puntato il dito sul costo delle auto elettriche. Come riporta Automotive News Europe, durante la presentazione dei dati finanziari del 2022 del Gruppo, il manager ha detto che si stanno valutando alcune azioni con l'obiettivo di abbassare i costi di queste vetture. Stellantis, del resto, deve fronteggiare la concorrenza sempre più insidiosa dei costruttori cinesi che progressivamente stanno ampliando le loro attività anche nel Vecchio Continente. Del resto, lo stesso Tavares ha più volte messo in guardia sui rischi del mercato automotive europeo con l'arrivo dei marchi della Cina.
Tra le azioni che il Gruppo Stellantis ha intenzione di portare avanti c'è quella di utilizzare in Europa le batterie LFP (litio-ferro-fosfato) sulle sue auto elettriche, almeno su alcuni modelli. Come sappiamo, questi accumulatori, sebbene offrano una densità energetica inferiore a quella delle batterie NMC (nichel-manganese-cobalto), sono meno costosi. Proprio per questo, queste batterie sono state scelte da diverse case automobilistiche proprio con l'obiettivo di ridurre i costi delle auto elettriche. Di recente, anche Ford ha deciso di utilizzarle su alcuni suoi modelli proprio per questo obiettivo. Tavares, al riguardo ha evidenziato:
Abbiamo bisogno delle batterie LFP e avremo le batterie LFP perché sono competitive in termini di costi e permettono di realizzare auto a prezzi accessibili per le classi medie.
Il piano di Stellantis, dunque, è quello di utilizzare le batterie LFP per rendere più accessibili le auto elettriche in Europa. Tavares, però, non ha voluto fornire una tempistica su quando Stellantis intende introdurre questi accumulatori all'interno dei suoi modelli.
Altro problema è chi fornirà le batterie LFP a Stellantis. Come sappiamo, il Gruppo sta lavorando alla costruzione di una serie di fabbriche per le celle delle batterie in Europa. Una di queste sarà realizzata in Italia. Al loro interno, però, si produrranno batterie del tipo NMC (nichel-manganese-cobalto). Dunque, per poter disporre degli accumulatori LFP (litio-ferro-fosfato), Stellantis dovrà rivolgersi a fornitori terzi. L'indiziato numero uno è CATL che già fornisce le sue batterie LFP a molte case automobilistiche tra cui Tesla e Ford. CATL è da tempo pure partner di Stellantis e, come sappiamo, sta investendo in Europa nella realizzazione di nuove fabbriche per poter fornire al meglio i suoi clienti.
Al momento, comunque, si tratta di speculazioni. Di certo c'è che Stellantis intende puntare sulle batterie LFP. Per capire la strategia di fornitura di questi accumulatori dovremo attendere l'arrivo di ulteriori notizie.