
08 Marzo 2023
Stellantis ha chiuso il 2022 con risultati finanziari record. Il Gruppo automobilistico ha ottenuto 179,6 miliardi di euro di ricavi. Si tratta di una crescita del 18% rispetto al 2021. Un risultato possibile, spiega Stellantis, grazie ai "prezzi netti favorevoli, al miglior mix modelli e agli effetti positivi dei cambi di conversione".
Il Gruppo ha ottenuto poi anche un utile netto di 16,8 miliardi di euro, pari ad una crescita del 26%. Invece, il risultato operativo rettificato è stato pari a 23,3 miliardi di euro, in crescita del 29%, con un margine del 13,0%, migliore rispetto all’obiettivo di superare il 12% al 2030. I flusso di cassa industriale netto è stato di 10,8 miliardi di euro. Si tratta di un aumento del 78%, un dato in linea con l’obiettivo del 2030 di superare i 20 miliardi di euro. La liquidità di casa disponibile è pari a 61,3 miliardi di euro. Risultati positivi che arrivano in un momento molto complesso per l'industria automotive.
Presentando i dati finanziari, il Gruppo automobilistico evidenzia che i numeri testimoniano che il Gruppo sta già rispettando gli impegni del piano Dare Forward 2030. Come sappiamo, l'obiettivo è quello di raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 (rispetto al 2021). Su questi risultati, il CEO Carlos Tavares, ha commentato:
Oltre ai nostri risultati finanziari record e all’implementazione mirata del piano Dare Forward 2030, abbiamo dimostrato anche l’efficacia della nostra strategia di elettrificazione in Europa. Ora abbiamo la tecnologia, i prodotti, le materie prime e l’intero ecosistema di batterie per condurre lo stesso percorso di trasformazione in Nord America, a partire dai nostri primi veicoli completamente elettrici Ram dal 2023 e Jeep® dal 2024. Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento a tutti i dipendenti e ai nostri partner per il contributo dato a creare un futuro più sostenibile.
Parlando dei principali risultati del 2022, il Gruppo Stellantis ha evidenziato l'aumento del 41% delle vendite globali di veicoli elettrici, pari a complessive 288.000 unità. Attualmente, la gamma delle BEV del Gruppo è composta da 23 modelli. Entro la fine del 2024, questa gamma sarà composta da 47 modelli. L’obiettivo è quello di proporre più di 75 BEV a livello globale entro il 2030.
Stellantis è al primo posto nelle vendite di veicoli commerciali elettrici nel mercato europeo e al secondo posto per le vendite complessive di veicoli elettrici. Fiat 500 è l’auto elettrica più venduta in Italia, mentre Peugeot e-208 domina il mercato in Francia. Sul fronte delle Plug-in, Stellantis è al primo posto negli Stati Uniti con la Jeep Wrangler 4xe leader nella classifica dei veicoli PHEV più acquistati sia negli Stati Uniti e sia in Canada.
Il Gruppo ha poi confermato le sedi delle sue cinque fabbriche per le batterie (tre in Europa e due in Nord America), in collaborazione con Automotive Cells Company, Samsung SDI e LG Energy Solution. Una, come sappiamo, sarà costruita in Italia. Sta andando avanti, invece, lo sviluppo delle piattaforme software STLA Brain, STLA SmartCockpit e STLA AutoDrive. I primi test su strada partiranno nel corso del 2023.
Previa autorizzazione degli azionisti, è previsto un dividendo ordinario di 4,2 miliardi di euro corrispondente a 1,34 euro per azione. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un programma di acquisto di azioni proprie per un valore massimo di 1,5 miliardi di euro, da perfezionarsi sul mercato entro la fine del 2023.
A seguito dei risultati finanziari del 2022, Stellantis ha annunciato che distribuirà un ammontare di 2 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo come riconoscimento del loro lavoro. Per quanto riguarda l'Italia, il premio medio complessivo sarà di 1.879 euro.
Ammonta ad un valore medio complessivo di 1.879 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, il premio che i dipendenti di Stellantis Italia, a cui è applicato il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), riceveranno in due tranches, a febbraio ed aprile.
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Commenti
Si, ma i prezzi sono diversi, qui le case stabiliscono i prezzi in base agli incentivi e sono pompati.
Quindi? Già ai tempi di FCA il grosso dei numeri erano nel mercato americano con RAM e Jeep e in Brasile, non siamo mica negli anni 90 ai tempi delle utilitarie Fiat
Siamo in Europa, e RAM ha prezzi competitivi non pompati come le aziende europee.
Lo so, ma è degli Agnelli... e si è sempre pensato "eh, siccome è degli Agnelli, loro tramite Exor saranno in grado di preservare l'italianità"... ahahah, agli Agnelli non importa niente dell'italianità, importa di fare soldi :)
Ti dimentichi tutto il mondo americano, RAM vende come il pane
Io nl, tu?
Tutte le aziende hanno debiti ma nel loro caso era emesso un report che li stessero ripagando a velocità notevole, proprio grazie ai listini pompatissimi.
stai rosicando?
Exor tanto non è mica italiana.
Tutte quali? Fiat al momento produce in Italia solo i modelli di fascia più alta che fanno poche vendite più la Panda, mentre 500 e Ypsilon, cioè i due modelli di punta in Italia dopo la Panda, sono prodotte in Polonia. La nuova Jeep Avenger, altra auto destinata a fare grossi volumi, hanno deciso di farla in Polonia nonostante, come ho detto sopra, gli stabilimenti produttivi siano utilizzati solo al 55%. Comunque, la riprova la avremo quando decideranno di rilasciare il famoso progetto 120, ovvero la nuova Panda. Se sposteranno la produzione in Polonia anche di quella, togliendo quindi dall'Italia l'unico modello che ancora fa volumi, ne vedremo delle belle.
Il motto di Stellantis credo sia "Chiagni e fotti", mendicare incentivi per poi flexare utili simili.
Ma ci credete veramente a questi piangina di imprenditori che stanno sempre a fare le vittime? Questi scoppiano di soldi e fanno le scenate piangendo miseria
Tutti i produttori stanno eliminando le basi di gamma, niente più Punto, a breve scomparirá la Fiesta.
Tutti si sono fatti i conti e hanno deciso di non vendere auto a basso prezzo.
Per quelle a basso prezzo rimarranno i produttori low cost come Dacia (che poi è sempre meno low cost) e le varie cinesate.
Prevedo una smartphonizzazione del mercato dell'auto. In fascia bassa le cinesate, il lusso e lo sportivo, e poi tutti medi e alti di gamma dai 30 ai 70 mila euro.
Auto sotto i 30 mila euro? Cinesate o similari.
Forse ha comprato una Fiat
Vendendo auto al doppio del loro valore e facendo pagare le riparazioni il triplo...e la gente che le compra pure.
Giusto i giorni scorsi ho visto una Fremont con una ammaccattura sul parafango anteriore, con la ruggine di quella pesante da far impallidire una fiat 127
Ma secondo te 180 miliardi li fai senza vendere auto?
la 500e e' fatta in italia
come mai fa tutte quelle auto in Italia?!
I prezzi sono alti, quindi sono alti i margini. Vale per tutti i produttori. Meno pezzi ma margini più alti. Eccoti l'utile record. Ripeto, Vale per tutti i produttori.
Se la quota azionaria fosse uguale la gestione sarebbe equilibrata.
Exor non centra nulla, è una società olandese.
Io sto parlando di un investimento azionario che il governo dovrebbe fare, così come lo ha fatto il governo francese (che tra l'altro controlla anche Renault, quindi è proprio un modus operandi).
Suvvia... l'amministratore delegato di tutto il gruppo è francese, gli amministratori delegati di Fiat e Alfa sono francesi... solo Lancia e Maserati sono gestite da italiani, e Lancia fa un modello di auto e Maserati venderà 100 auto l'anno. Fiat, che è il marchio più grande e storico italiano, è amministrata da un francese. Alfa uguale. Non ci resta niente. Leggo che i siti produttivi italiani funzionano al 55% della capacità, quelli francesi al 68%. Vogliamo scommettere su dove verranno chiusi i prossimi stabilimenti? E' stata un'acquisizione, ma non sono mica io, che sono un signor nessuno, a dirlo, lo hanno detto moltissimi analisti finanziari. Un'acquisizione molto soft, mascherata molto bene con delle illusorie clausole di salvaguardia, ma destinata a dispiegarsi pian piano nel corso degli anni. L'azionariato Exor? A loro interessa solo fare profitti. Lo Stato francese invece è dentro in maniera esplicita per tutelare gli interessi della Francia.
Tutto giusto, grazie alle vendite di Auto dai brand Francesi, non certo del brand fiat.
Abbiamo 5 stabilimenti grandi.
Avere un pacchetto azionario uguale a quello dei francesi sarebbe importante.
Certo, perché siamo stati noi a dargli i soldi tramite gli incentivi e a permettergli anche di gonfiare i listini.
Solo questione di tempo, si sapeva fin dal primo giorno della "fusione" che Stellantis sarebbe diventata francese.
Sono tutte aziende che operano nei rispettivi paesi! Fiat non più. Dobbiamo capire questa cosa, dobbiamo capire che non abbiamo più un'industria automobilistica e accettarlo.
Che cruda e dura realtà che hai descritto amico, difficilmente si può controbattere. Giusto sull'Ilva, quello il governo non può fare niente, chiudessero e delocalizzassero, diversamente non si può fare.
Le tuteli acquisendo una partecipazione azionaria uguale a quella del governo francese. Oppure pretendendo che anche i francesi vendano le loro quote.
Sono quegli interventi lì ad aver portato a questi risultati...
Tesla ha ricevuto dal governo statunitense delle cifre molto maggiori.
Concordo che non bisogna regalare soldi ai privati, ma comprare quote azionarie non è un regalo, è un acquisto.
Quale sarebbe l'impedimento?
Si possono fare entrambe le cose.
Non riesce a risolvere nemmeno il problema della rete internet.
Sull'industria dell'auto ci puoi mettere una pietra sopra. L'hanno comprata i francesi, punto.
Ho letto che invece i conti di Lapo vanno maluccio
Stellantis è controllata dal governo francese.
Sembra ci sia un piano dei francesi per far uscire Exor dall'azionariato di Stellantis, probabilmente stanno trattando sul prezzo.
Mi sembra che la risposta stia proprio in questo: "il pubblico dovrebbe fornire servizi efficienti e di buona qualità ciò che in italia proprio non avviene" e aggiungo che i brevetti possono essere venduti e alcuni dovrebbero restare patrimonio nazionale, esattamente come la Ferrari, a meno che non vogliamo che chiudono la fabbrica a Modena e la Ferrari dal 2024 si fa in Francia. Non mi sembra abbia un effetto positivo per la nostra economia e nemmeno per il nostro orgoglio (ammesso che qualcuno ne abbia)
Inoltre non è esatto quanto da te riportato dei settori strategici, partendo proprio dalle telecomunicazioni, ma anche nelle automobili, lo stato è presente in ogni settore strategico. Mi spiace adesso non poter continuare ad approfondire per mancanza di tempo, tuttavia la sostanza immagino sia ben chiara.
Semplicemente non capisco perchè uno stato si voglia occupare in prima persona di un privato e lo stesso stato non si voglia occupare in prima persona di sanità, giustizia, istruzione, ecc.
Quelle tecnologie sono patrimonio di chi le ha create ed eventualmente brevettate.
Ci sono appunto i brevetti per questo.
Poi dei settori strategici parliamone: in ambito telecomunicazioni negli altri paesi è praticamente tutto privato e non ci sono problemi (neanche in italia in realtà, visto che proprio grazie alla concorrenza dei molti player privati in italia abbiamo prezzi per GB sul mobile a dir poco stracciati e una copertura decente), il servizio di distribuzione (e raccolta) dell'acqua in italia è al 99.99% in mano pubblica ed è un mezzo disastro con un'infrastruttura a livelli del terzo mondo, vecchissima e in sfacelo.
Per il resto, il pubblico non serve a tutelare nulla, il pubblico dovrebbe fornire servizi efficienti e di buona qualità (ciò che in italia proprio non avviene) e creare le condizioni migliori possibili per far crescere le imprese (sia private che pubbliche, non è che non devono esistere imprese pubbliche, in alcuni casi).
Dovrebbe limitarsi a fare questo invece di sperperare valanghe di miliardi facendo gli imprenditori coi soldi degli altri (ovvero i contribuenti).
Quindi il problema casomai é come é organizzata questa autonomia differenziata.
Non il fatto che sia lo Stato o le Regioni ad occuparsene.
Poi per me é un nonsense passare la sanità alle regioni.
Ovviamente. Ma l'autonomia prevede alcune differenze, forse dovresti leggerle
Vendite giù a doppia cifra su tutti i mercati tranne Sudamerica. Auguri.
Perchè le Regioni... NON sono Stato? Sono privato?
Il tema infatti non è che se l'azienda va male serve lo stato e se va bene lo stato non serve. Lo stato su settori strategici come: l'acqua, telecomunicazioni, trasporti, sicurezza, agricoltura, beni culturali deve esserci a prescindere per tutelare i propri prodotti a livello di marchio, qualità e per mantenere la propria ricchezza. Il titolo dell'articolo infatti non è: Stellantis sta perdendo soldi, il titolo è: Stellantis ha fatto fruttare buoni utili. Io ho replicato: Cosa sta aspettando il governo (e purtroppo è stato un errore anche del governo Conte 2 non aver organizzato un tavolo con FCA) per far entrare CDP e tutelare le nostre tecnologie come: common rail, Twin Air, motore F.I.R.E. e tanti altri e i loro rispettivi marchi ribadendo che quelle tecnologie sono patrimonio nazionale?
Spero sia più chiaro.
Ma il punto è che se un'azienda va bene non serve lo stato, e se un'azienda va male non serve comunque perchè quello che farebbe è prolungare l'agonia ma spendendo molto di più.
Se in italia venissero tagliati posti di lavoro accadrebbe perchè l'italia è un paese dove conviene poco investire, ed è quello che va risolto, non regalare soldi in perdita alle aziende che tanto poi chiudono comunque.
Ma una volta che ha acquistato chi poteva acquistare il giro è bello che finito
Che qualcosa andò storto anche negli anni 90 non c'è dubbio, ma non è colpa dello stato ma della gestione della compagnia e lo stesso personale (in particolari i piloti).
Poi ci fu anche il crollo delle torri gemelle nel 2001 e lì un altro duro colpo, per non parlare poi dell'avvento delle compagnie low cost che l'ha uccisa totalmente (purtroppo).
Nessuno però dichiara (a ragion veduta, visto che per sapere determinate cose devi esserci stato) che le tasse aeroportuali venivano pagate appunto solo da Alitalia, perchè compagnie come KLM e le altre low cost, non versavano nulla.
Della cordata poi di Berlusconi, non ne voglio neanche parlare onestamente, come nemmeno di Ita, dove Altavilla ha fatto veramente male e meno male che si è dimesso.