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Ducati MotoE V21L, svelati i dettagli della moto elettrica da gara

Svelati tutti i segreti della Ducati elettrica per la MotoE.

Ducati MotoE V21L, svelati i dettagli della moto elettrica da gara
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 giu 2022

Ducati ha condiviso molti più dettagli della moto elettrica che sta sviluppando per il campionato di MotoE. Dopo averla vista brevemente in azione in pista attraverso una serie di video che il costruttore ha condiviso in passato, finalmente possiamo scoprire molto di più su questo progetto.

La moto elettrica, nome in codice V21L,  per l'azienda di Borgo Panigale è molto importante in quanto potrà sperimentare soluzioni tecnologiche nel mondo delle competizioni e lavorare affinché tutto ciò che viene sviluppato in questo ambito possa poi approdare sui modelli di serie. Come sappiamo, il motorsport è da sempre un "laboratorio" perfetto dove poter sperimentare nuove tecnologie.

MOTORE E BATTERIA

Per realizzare la nuovo moto elettrica per il campionato di MotoE, l'azienda ha creato una squadra che ha unito i progettisti di Ducati e di Ducati Corse. La realizzazione della moto ha seguito il procedimento che abitualmente viene adottato sulle moto di produzione. Ducati evidenzia che la suddivisione dei compiti e il confronto continuo tra le persone che hanno composto la squadra sono stati fondamentali nel corso di tutto il percorso di sviluppo della moto.

Ma veniamo ai dettagli della nuova Ducati elettrica. Il peso della moto è di 225 kg, cioè 15 kg in meno rispetto ai requisiti minimi imposti da Dorna e FIM. Il motore elettrico dispone di una potenza di 110 kW (150 CV) con 140 Nm di coppia. Parlando di prestazioni, è stato raccontato che sul rettilineo del Mugello la moto è arrivata a toccare i 275 km/h.

Il pacco batteria che è l'elemento più vincolante per massa ed ingombro, è stato progettato per disporre di una sagoma pensata per seguire il naturale andamento della zona centrale della moto. Pesa 110 kg e dispone di una capacità di 18 kWh. Le celle sono del tipo 2170 (1.152 in totale). La presa di corrente si trova nel codone. L'accumulatore può essere rifornito ad una potenza massima di 20 kW (45 minuti per raggiungere l'80% della capacità della batteria).

Il motore pesa 21 kg e può arrivare a 18.000 giri al minuto. L'unità è stata sviluppata da un partner seguendo le specifiche richieste da Ducati. L'inverter (efficienza del 99%) pesa solamente 5 kg e deriva da un modello utilizzato nelle competizioni automobilistiche. La Moto elettrica di Ducati sfrutta un'architettura a 800 V.

Ducati ha prestato molta attenzione nello sviluppo del sistema di raffreddamento. I componenti, racconta l'azienda, sono raffreddati da un sistema a liquido particolarmente sofisticato ed efficiente con un doppio circuito studiato per rispondere alle differenti esigenze termiche del pacco batteria e del gruppo motore/inverter. La soluzione tecnica adottata ha permesso di garantire temperature stabili a tutto vantaggio della costanza delle prestazioni.

VERSO IL DEBUTTO IN MOTOE

L'azienda è andata ancora oltre nel raccontare i segreti della sua moto elettrica e ha aggiunto che l'involucro del pacco batteria è realizzato in fibra di carbonio e svolge anche la funzione di parte stressata della ciclistica, analogamente a quanto avviene per il motore della Ducati Panigale V4.

Abbiamo poi un telaio monoscocca Front Frame in alluminio per la zona anteriore dal peso di 3,7 kg. Il retrotreno è composto da un forcellone in alluminio dal peso di 4,8 kg con geometria molto simile a quella della Ducati Desmosedici impegnata in MotoGP. Il telaietto posteriore, che integra codino e sella pilota, è realizzato in fibra di carbonio.

Parlando della ciclistica, spicca all’avantreno una forcella pressurizzata Öhlins NPX 25/30 con steli rovesciati dal diametro di 43 mm derivata dal componente in uso sulla Superleggera V4, mentre al retrotreno è presente un ammortizzatore Öhlins TTX36 completamente regolabile. L’ammortizzatore di sterzo è un’unità Öhlins regolabile.

E per quanto riguarda l'impianto frenante, troviamo una soluzione sviluppata da Brembo. Davanti è presente un doppio disco in acciaio da 338.5 mm di diametro con alettature sul diametro interno al fine di aumentare la superficie di scambio termico e migliorare il raffreddamento durante l'uso gravoso in pista. Il doppio disco anteriore è abbinato a due pinze GP4RR M4 32/36 con pompa radiale PR19/18.

Dietro, invece, troviamo un disco singolo da 220 mm di diametro e 5 mm di spessore con pinza P34 e pompa PS13. Allo sviluppo della moto hanno contribuito anche i piloti Michele Pirro, Alex De Angelis e Chaz Davies. Attraverso il lavoro sull’elettronica si è puntato a ottenere una risposta dell’acceleratore analoga a quella di un’unità endotermica. Il piano di lavoro del progetto Ducati MotoE è già giunto ad uno stadio avanzato di sviluppo e procede a ritmo spedito verso il debutto della moto nella prossima stagione di MotoE.

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