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Multe UE per le emissioni di CO2: parla il commissario Wopke Hoekstra

Il tema delle sanzioni alle case automobilistiche che non rispetteranno i limiti alle emissioni continua a tenere banco in Europa. Sul tema è intervenuto il commissario UE Wopke Hoekstra.

Multe UE per le emissioni di CO2: parla il commissario Wopke Hoekstra
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 16 gen 2025

L'Unione Europea tira dritto per la propria strada e continua a dichiararsi intenzionata a far rispettare lo stop ai veicoli termici a partire dal 2035. Tutto ciò nonostante le richieste che arrivano quotidianamente dal settore automobilistico, ormai da mesi stretto in una morsa che vede i costruttori europei alle prese da una lato con la debole domanda dei veicoli elettrici che mette a rischio produzione e investimenti, e dall'altro sempre più con il fiato sul collo della forte la concorrenza portata dalle case cinesi, che minacciano di conquistare sempre più quote di mercato con i loro prodotti venduti a prezzi concorrenziali.

Il settore dell'auto europea vive insomma un momento molto delicato che mette al rischio perfino la sopravvivenza futura di alcune aziende storiche. In un contesto così difficile rischia di pesare non poco la scure delle multe che l'Unione Europea intende comminare ai costruttori che non raggiungeranno gli obiettivi di emissioni massime previsti per il 2025. Una preoccupazione in più per i gruppi dell'automotive, che per questa ragione hanno chiesto più volte nei mesi scorsi una revisione delle normative.

Sul tema è intervenuto nelle scorse ore Wopke Hoekstra, Commissario europeo per l'azione per il clima che in un'intervista a Bloomberg Television ha lanciato un'apertura verso il comparto automobilistico, mantenendo però fede agli obiettivi imposti dall'UE all''interno del famoso Green Deal presentato ormai cinque anni fa a Bruxelles. Queste le sue dichiarazioni:

Faremo del nostro meglio per garantire che questo settore abbia un futuro molto luminoso qui in Europa. Non ho dubbi che raggiungeremo l'obiettivo del 2035 in tempo.

LE SANZIONI POTREBBERO ESSERE CONTENUTE

Per quanto riguarda il delicato tema della sanzioni che potrebbero portare i costruttori a fare pooling acquistando crediti dalle aziende più "virtuose" come Tesla, il politico olandese ha spiegato che la Commissione Europea non ha ancora calcolato l'importo delle eventuali multe (l'ACEA stima che le somme potrebbero arrivare fino a 15 miliardi di euro), ricordando però che il precedente del 2020 ha comportato il pagamento di importi contenuti.

Hoekstra ha sottolineato anche che non tutti i costruttori sono d'accordo sulla revisione degli obiettivi, ma che al contrario ci sono aziende, che hanno investito molto sulle auto elettriche, le quali stanno facendo forti pressioni per mantenere invariati gli obiettivi climatici.

Secondo quanto affermato dal commissario europeo, si può dedurre quindi che a chiedere un cambio delle politiche ambientali siano solo i costruttori rimasti indietro, cioè quelli che hanno investito poco e in maniera tardiva sull'elettrificazione, o che forse lo hanno fatto in maniera sbagliata.

Hoekstra ha ribadito l'intenzione di mantenere fede agli impegni della lotta al cambiamento climatico, riconoscendo però la necessità di andare incontro alle imprese del settore in modo da cercare un punto di incontro che non affossi l'intero comparto.

Per questo motivo il politico ha ammesso che a Bruxelles si è stati "troppo unidimensionali", cioè che le autorità si sono concentrate su un solo aspetto della questione, il taglio alle emissioni, tralasciando del tutto le conseguenze che le politiche adottate potrebbero avere sul fronte industriale e su quello occupazionale.

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