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Euro 7, passo indietro della Commissione Europea?

La Commissione Europea punta su norme meno severe

Euro 7, passo indietro della Commissione Europea?
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 24 ott 2022

Della normativa Euro 7 ancora non c'è traccia nonostante fosse data più volte in imminente arrivo. A quanto pare, sembra che la Commissione Europea abbia deciso di rivederla pesantemente inserendo limiti sulle emissioni molto meno stringenti di quanto inizialmente ipotizzato. Questo, almeno, è quanto riporta un rapporto di Politico che afferma di aver avuto accesso ad una nuova bozza della normativa Euro 7.

VITTORIA DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE?

A quanto pare, la Commissione Europea sembra intenzionata a fare un passo indietro, cancellando i suoi propositi di voler proporre limiti sulle emissioni così severi da aver portato alcune case automobilistiche ad affermare che la nuova normativa avrebbe causato una fine precoce dei motori endotermici. Dunque,  il nuovo orientamento sarebbe quello di predisporre limiti sulle emissioni molto simili a quelli previsti attualmente dalla normativa Euro 6.

Perché questo cambiamento di rotta? Secondo quanto raccontato, la Commissione Europea avrebbe preso questa decisione dopo aver valutato l'attuale situazione economica e geopolitica che ha portato, tra le altre cose, ad un importante aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime.

Questa situazione mette una pressione senza precedenti sulla catena di approvvigionamento automobilistico e solleva problemi di accessibilità ai consumatori, in un contesto generale di alta inflazione.

Dunque, la Commissione Europea vuole ridurre al minimo i costi di sviluppo dei nuovi motori endotermici che, comunque, sono destinati ad essere eliminati tra poco più di 10 anni visto che dal 2035, se non ci saranno intoppi, non si potranno più vendere nuovi modelli benzina e diesel.

Proprio di recente, il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares, aveva sottolineato la necessità di cancellare Euro 7. Infatti, aveva sottolineato che dal punto di vista dell'industria automobilistica, la nuova normativa non aveva senso visto che farebbe sprecare molte risorse che potrebbero essere spese per il processo di elettrificazione. Il numero uno del Gruppo automobilistico sostanzialmente pensava che non aveva molto senso investire su motori da introdurre nei prossimi anni se l'Unione Europea ha già deciso di mettere la parola fine ai modelli benzina e diesel dal 2035.

Questa cambio di rotta da parte dell'Unione Europea rappresenta, dunque, una vittoria per le case automobilistiche. Non rimane che attendere la pubblicazione del testo finale. A quanto pare, con tutte le cautele del caso visto quanto successo in passato, la nuova normativa dovrebbe essere pubblicata il 9 novembre.

Non si sono fatte attendere le prime reazioni al rapporto di Politico. Da parte di Transport & Environment, per esempio, sono arrivate forti critiche. Per l'associazione, la Commissione Europea si sarebbe piegata alla lobby dell'industria automobilistica dando priorità ai profitti delle aziende piuttosto che alla salute delle persone.

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