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Ministro Giovannini, su stop endotermiche negoziati in corso in UE. Servono colonnine

Il Ministro parla dello stop alle vendite delle endotermiche al 2035 e degli incentivi.

Ministro Giovannini, su stop endotermiche negoziati in corso in UE. Servono colonnine
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 21 dic 2021

La proposta del CITE di fissare la data dello stop alle vendite delle nuove auto endotermiche in Italia dal 2035 ha fatto molto discutere. Su questo tema è intervenuto il Ministro Enrico Giovannini all'interno di un'intervista con Radio 24. Il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha sostanzialmente confermato quanto annunciato dal CITE, provando, comunque, a fare chiarezza su questa decisione.

Il Ministro ha spiegato che la scelta della data come proposta da presentare al Parlamento "è stata richiesta anche dai produttori per dare certezza". Inoltre, ha ribadito che si parla di stop alle vendite delle auto nuove e non del blocco della circolazione di quelle esistenti. Enrico Giovannini ha poi aggiunto che il Governo lavorerà con le associazioni di categoria in prospettiva del traguardo del 2035. Del resto, le stesse case automobilistiche stanno già investendo verso un futuro solo elettrico.

È una misura su cui le case produttrici stanno già investendo. Il peggiore errore sarebbe quello di essere nella retroguardia.

Parlando della proposta della Commissione Europea dello stop alle vendite delle endotermiche dal 2035, il Ministro ha raccontato che una decisione finale sarà presa nel 2022. Le negoziazioni stanno già andando avanti da un anno e ci sono Paesi che propongono date dal 2025 al 2040. Per regolamento europeo, comunque, la data dovrà essere per forza fissata il prossimo anno.

L'Italia, a quanto pare, spingerà per il 2035. Comunque, il Ministro aggiunge che dietro a queste date c'è un ragionamento. Mediamente, il rinnovo del parco circolante di un Paese richiede circa 7 anni. Questo vuol dire che da qui al 2035 sono sostanzialmente due cicli di rinnovo.

Spostare di due anni in avanti, non fa molta differenza. In più, il mercato stesso sta andando in questa direzione.

INCENTIVI SI, MA….

Il Ministro ha poi aggiunto che l'evoluzione dell'auto elettrica deve essere accompagnata dalla disponibilità di colonnine e punti di ricarica, un concetto che pare ben chiaro al Governo che intende intervenire attraverso il PNRR. Sul tema degli incentivi, Enrico Giovannini ha rassicurato che il processo di transizione sarà accompagnato da incentivi ma ha pure evidenziato che "non ha molto senso spingere con gli incentivi un mercato se poi non si trovano punti di ricarica in casa o in giro per la città".

Dunque, incentivi si ma a condizione che ci sia un'adeguata infrastruttura di ricarica. E sul tema proprio dell'infrastruttura, il Ministro sottolinea che l'Italia è indietro rispetto ad altri Paesi come, per esempio, la Francia ma che attraverso il PNRR si punterà a recuperare il terreno perso.

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