Ford ristruttura le attività in Europa: più elettriche e SUV, meno dipendenti
Ford annuncia la ristrutturazione delle attività in Europa: 12.000 licenziamenti, nuove auto elettriche e SUV
Un nuovo modello di business e una gamma profondamente rinnovata: questo, in sintesi, il cuore della ristrutturazione annunciata da Ford per le proprie attività in Europa. A poche ore dalla presentazione del nuovo crossover compatto Ford Puma, la Casa dell'Ovale Blu ufficializza una strategia già anticipata negli USA: più SUV e crossover, più auto elettriche e ibride, più efficienza produttiva. L'obiettivo è, naturalmente, la sostenibilità finanziaria, con un margine EBIT del 6% a lungo termine.
La riorganizzazione avrà effetto già a partire dal 1° luglio, quando le attività europee di Ford saranno suddivise in tre gruppi – Veicoli Commerciali, Veicoli Passeggeri e Importazioni – ognuno con un management dedicato (responsabili marketing, produzione e sviluppo prodotti).
La crescita dei veicoli commerciali di Ford avverrà con la spinta dell'alleanza con Volkswagen stretta a gennaio, ma anche con le joint-venture Ford Otosan in Turchia e Ford Sollers in Russia. La divisione passeggeri sarà basata a Colonia e si focalizzerà sullo sviluppo e la produzione europea di auto pensate per il Vecchio Continente (berline e SUV/crossover, anche elettrici). Infine, Ford prevede che il numero dei veicoli importati come Mustang (anche in versione crossover elettrico entro la fine del 2020) ed Explorer (presentato ad aprile in versione ibrida plug-in), sarà "più che triplicato" su base annuale entro il 2024.
I prossimi anni saranno dedicati al lancio e all'arricchimento delle gamme di tre inediti modelli: la terza generazione di Ford Kuga (il SUV di segmento C disponibile in versione mild-hybrid, full-hybrid e ibrida plug-in), il nuovo B-SUV Ford Puma e la versione ibrida di Ford Explorer. Ogni modello passeggeri avrà una versione elettrificata e, a proposito di elettriche, la Casa ha annunciato che in Europa avverrà l'assemblaggio di una futura famiglia di veicoli elettrici.
Per rimanere competitiva, Ford dovrà intraprendere dei provvedimenti relativi ai propri stabilimenti produttivi:
- proposta di chiusura dell'impianto motori di Bridgend nel sud del Galles;
- chiusura dell'impianto trasmissioni di Acquitaine in Francia;
- chiusura dei tre impianti russi di Naberezhnye Chelny (assemblaggio), St. Petersburg (assemblaggio) e Elabuga (motori);
- vendita dell'impianto trasmissioni di Kechnec (Slovacchia) a Magna.
In totale, a fine 2020 Ford of Europe potrà contare su 18 stabilimenti, contro i 24 di inizio 2019. In contemporanea, verrà ridotta la forza lavoro con il licenziamento di 12.000 persone (di queste 2.000 sono incluse nella riduzione di 7.000 posti di lavoro a livello globale annunciata lo scorso maggio). Attualmente, nei propri impianti Ford impiega circa 51.000 persone: una volta che saranno consolidate tutte le joint venture, tuttavia, la forza lavoro aumenterà fino a stabilizzarsi a 65.000 persone.