Limiti CO2 Unione Europea: emissioni massime di 59 g/km entro il 2030
L'Unione Europea ha confermato i limiti di emissioni di CO2 per le nuove auto con gli step del 2021, 2025 e 2030

I nuovi limiti di CO2 sono stati confermati come anticipato a fine 2018. L'Unione Europea ha fissato ad una media di 59 grammi di CO2 al chilometro il tetto massimo per le auto di nuova immatricolazione. Il risultato va raggiunto entro il 2030 e inasprisce il limite dei 95 grammi entro il 2021, con una progressione che ci porterà ad 80 grammi entro il 2025.
I produttori avranno quindi vita dura, costretti ad attingere all'elettrificazione in maniera massiccia per evitare le multe da parte dell'UE; nel 2018 la media per le auto di nuova immatricolazione era di 118 grammi al chilometro.
Chi non riuscirà a raggiungere gli obiettivi imposti incapperà in sanzioni ma la decisione sull'impiego del ricavato non è stata ancora presa: l'UE si è presa tempo fino al 2023 per capire dove indirizzare l'eventuale fondo.
Con i nuovi limiti di CO2, il Parlamento Europeo diffonde anche i dati sul contributo all'effetto serra del mondo dei trasporti: sommando auto, treni e aerei, si arriva a circa il 20% delle emissioni totali da parte dell'Europa, ennesima conferma che il lavoro della politica dovrà necessariamente abbracciare anche l'industria e il riscaldamento domestico per incidere in maniera più massiccia sulla salvaguarda dell'equilibrio del globo, senza contare la necessità di una politica estera volta ad allineare anche i Paesi al di fuori del Vecchio Continente.
Resta poi il conflitto tra climalteranti ed inquinanti (parliamo della differenza in questo articolo): con questa mossa l'Europa conferma di voler puntare ad una strategia che limita l'anidride carbonica, un climalterante, mentre gli USA ad esempio puntano sul limite dei NOx che, in quanto inquinanti, incidono sulla salute delle persone. Allo stesso tempo, però, le amministrazioni locali e regionali impongono blocchi ai diesel che emettono sì meno CO2 ma che – se privi di filtri come gli Euro più vecchi – rilasciano NOx, creando di fatto un'asimmetria dove si possono omologare ed immatricolare diesel a livello "globale" ma resta il rischio di per gli acquirenti di vederli bloccati a livello locale.