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Volkswagen rescinde l'accordo con i sindacati: licenziamenti più vicini?

L'azienda tedesca cancella gli accordi sindacali che salvaguardavano i lavoratori: mossa che potenzialmente apre la strada ai licenziamenti

Volkswagen rescinde l'accordo con i sindacati: licenziamenti più vicini?
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 11 set 2024

Volkswagen si trova in un situazione molto complessa che porterà, probabilmente, a prendere scelte dolorose con l'obiettivo di ridurre i costi e di salvaguardare il futuro. Ne abbiamo parlato già diverse volte e, adesso, c'è una novità molto importante, da un certo punto di vista clamorosa. Infatti, la casa automobilistica tedesca ha deciso di rescindere una serie di accordi sindacali tra cui quello molto importante che prevede il blocco dei licenziamenti fino al 2029 in 6 stabilimenti tedeschi.

L’OPPOSIZIONE DEI SINDACATI

Questo accordo sindacale era stato sottoscritto inizialmente nel 1994 e da allora è stato rinnovato più volte. Chiaramente, tale mossa da parte di Volkswagen aumenta le prospettive dei licenziamenti a cui i sindacati hanno comunque intenzione di opporsi visto che hanno più volte affermato che sono pronti a "dare battaglia".

Ovviamente, la rescissione degli accordi non è piaciuta ai sindacati. Il momento è certamente molto teso e questa scelta potrebbe avere anche l'effetto di inasprire i rapporti con le forze sindacali con cui Volkswagen dovrà trattare nei prossimi mesi.

Sicuramente si è già compromesso il rapporto con Daniela Cavallo, rappresentante dei dipendenti Volkswagen e membro del consiglio di sorveglianza, che ha affermato:

Faremo una fiera resistenza a questo storico attacco ai nostri posti di lavoro. Con noi, non ci saranno licenziamenti.

CHE SUCCEDE ADESSO?

La rescissione dell'accordo sulla salvaguardia dei posti di lavoro nelle fabbriche tedesche non avrà effetto immediato. Come riporta Automotive News Europe, le garanzie per i lavoratori scadranno effettivamente verso la metà del prossimo anno. In ogni caso, adesso Volkswagen ha le mani libere per portare avanti i suoi piani di riduzione dei costi.

Sappiamo che in bilico ci sono un paio di stabilimenti tedeschi che potrebbero essere chiusi. Blume, il CEO del Gruppo Volkswagen, aveva escluso taglia drastici ma appare chiaro che i prossimi mesi saranno molto delicati e che tutto può succedere.

Sulla rescissione degli accordi sindacali è poi intervenuto il responsabile delle risorse umane della Volkswagen, Gunnar Kilian, che ha sottolineato che tali misure puntano a ridurre i costi in Germania a un livello competitivo.

Nel tentativo di contrastare l'incertezza sui contratti di lavoro, Volkswagen afferma di voler anticipare le trattative salariali. Tali colloqui avrebbero dovuto iniziare a metà o fine ottobre, ma il consiglio aziendale ha chiesto che i colloqui inizino già questo mese.

In precedenza, il sindacato IG Metall aveva dichiarato che avrebbe potuto prendere in considerazione l'adozione di una settimana lavorativa corta di quattro giorni come alternativa alle chiusure, replicando una precedente campagna di riduzione dei costi degli anni '90.

Stando a quanto aggiunge Automotive News Europe, i tagli alla Volkswagen sono più difficili da far passare rispetto ad altre aziende. Metà dei seggi nel consiglio di sorveglianza dell'azienda sono occupati da rappresentanti dei lavoratori e lo stato tedesco della Bassa Sassonia, che detiene una quota del 20%, spesso si schiera con gli organismi sindacali.

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