Elettrico: solo Volvo e Volkswagen in linea con obiettivi UE, le altre case in ritardo
Secondo un report di Transport & Environment, Volkswagen e Volvo sono le uniche due case automobilistiche che stanno rispettando gli obiettivi fissati dall'Unione Europea in termini di elettrificazione della gamma.
Tra tutte le case automobilistiche attive sul mercato, le uniche due che stanno rispettando gli obiettivi fissati dall'Unione Europea in termini di elettrificazione della gamma (l'ambito è quello del piano di neutralità climatica) sono Volkswagen e Volvo. A rivelarlo è uno studio di Transport & Environment, un'organizzazione no-profit di Bruxelles che promuove il trasporto sostenibile a livello europeo attraverso un cambiamento delle politiche dell'UE e globali che disciplinano il settore dei trasporti. Il report non prende in esame soltanto i dati sulle vendite, ma anche le strategie industriali dei vari comparti, come la fornitura delle batterie e la riconversione delle infrastrutture.
Aziende come Ford si sono invece poste obiettivi ambiziosi che tuttavia poggiano su piani poco solidi: T&E boccia l'ambizioso progetto dell'azienda a stelle e strisce di raggiungere la totale conversione del parco entro il 2030, affermando che entro quattro anni, nel 2025, i veicoli elettrici del parco auto copriranno solo il 13% della sua produzione.
Poi ci sono BMW, Toyota, Jaguar Land Rover, Daimler, Stellantis che sono invece poco propense al cambiamento e non hanno stabilito strategie concrete sulla conversione totale all'elettrico. La casa meno virtuosa di tutte, secondo lo studio, è proprio la giapponese Toyota: stando alle stime di T&E, nel 2025 la sua produzione totale sarà composta solo per il 10% da auto elettriche e le sue tecnologie ibride inquinanti costituiranno ancora il 44% dei veicoli del marchio destinati al Vecchio Continente nel 2030.
Numeri alla mano, a destare preoccupazione è soprattutto la mancanza di iniziative volontarie da parte delle aziende automotive, indice di scarsa ambizione e progettualità, insieme all'assenza di strategie industriali credibili. E qui subentra lo spettro di quanto accaduto nel 2016, ormai cinque anni fa, quando le case automobilistiche hanno mancato l'obiettivo condiviso di vendere almeno il 3,6% di auto elettriche (raggiungendo dunque meno della metà del target iniziale). Purtroppo, il quadro attuale non è da meno: come sostiene T&E, le vendite dell'elettrico in Europa potrebbe essere inferiori del 10% rispetto agli obiettivi imposti dai piani di neutralità climatica del Continente entro il 2030.
Ma quale sarebbe, quindi, la soluzione? I ricercatori chiedono ai legislatori europei di stabilire obiettivi vincolanti sulle emissioni di CO2 per le auto nei prossimi dieci anni, almeno del -25% entro il 2025 e almeno -40% entro il 2027, con le auto elettriche che dovrebbero arrivare a coprire il 65% della produzione totale entro il 2030 e con l'eliminazione totale delle auto con motore a combustione entro il 2035.
Come spiegato nel report, l'invito dei legislatori è anche quello di non concedere incentivi o agevolazioni per chi acquista veicoli ibridi e a combustione, dando una stretta ulteriore alla loro diffusione.