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Opel Corsa, la terza generazione della piccola tedesca festeggia i 25 anni

Design evoluto, dotazioni di sicurezza avanzate e una diffusione globale senza precedenti.

Opel Corsa, la terza generazione della piccola tedesca festeggia i 25 anni
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 17 nov 2025

Mentre dell’Opel Corsa guarda al futuro con il debutto nel mondo del gaming grazie alla GSE Vision Gran Turismo, e si attendono informazioni sulla prossima versione, il marchio tedesco celebra i venticinque anni di storia della terza generazione di una delle sue versioni più iconiche. Era infatti il 2000 quando, al Salone di Parigi, veniva presentata la terza generazione dell’Opel Corsa, una vettura che avrebbe ridefinito gli standard del segmento con un mix di design evoluto, soluzioni tecniche avanzate e una diffusione globale senza precedenti.

La terza generazione della Corsa

L’Opel Corsa C era una versione chiamato a raccogliere l’eredità di un modello già affermato, ma con l’obiettivo di alzare l’asticella in termini di tecnologia, sicurezza e qualità costruttiva. La nuova Corsa veniva proposta in oltre 80 Paesi e già al debutto rappresentava l’auto più diffusa del suo segmento a livello globale.

Pur evolvendosi nello stile, la vettura conservava tratti distintivi che la rendevano immediatamente riconoscibile come discendente diretta del modello precedente. Il design veniva rinnovato con linee più tese e superfici ben definite, in linea con il linguaggio stilistico che Opel adottava in quel periodo. Per la prima volta, le versioni a tre e cinque porte presentavano un posteriore identico, confermando la volontà di unificare la gamma. La carreggiata più larga non solo donava maggiore presenza su strada, ma offriva anche più spazio a bordo, con una larghezza maggiore di otto centimetri. Il passo più lungo, invece, garantiva un miglior comfort per i passeggeri posteriori.

Uno dei punti di forza della nuova generazione era rappresentato dalla carrozzeria interamente zincata, una scelta che migliorava la resistenza alla corrosione e la durata complessiva della vettura. La rigidità torsionale aumentava del 33% rispetto alla generazione precedente, contribuendo a una guida più solida e sicura.

Proprio la sicurezza era uno degli elementi più importanti dell’intero progetto. La dotazione comprendeva infatti airbag frontali e laterali, cinture con pretensionatori e limitatori di carico, poggiatesta anteriori attivi e la pedaliera sganciabile brevettata da Opel. Un sistema intelligente era in grado di rilevare la presenza del passeggero anteriore per attivare o meno il relativo airbag. Erano presenti anche i punti di ancoraggio Isofix per i seggiolini posteriori, mentre l’anno successivo sarebbero diventati di serie anche gli airbag a tendina.

Le innovazioni su prestazioni e consumi

Opel aveva lavorato anche per contenere i consumi, grazie a un miglioramento dell’aerodinamica e all’aggiornamento della gamma dei motori. Il coefficiente Cx si attestava a 0,32, un valore molto competitivo per una citycar dell’epoca. I motori a benzina ECOTEC erano già conformi ai limiti ambientali previsti dalla normativa Euro 4, in anticipo rispetto alla sua entrata in vigore. A questi si affiancavano due motorizzazioni turbodiesel 1.7 a iniezione diretta e quattro valvole per cilindro, da 65 CV e 75 CV, capaci di percorrere 100 km con appena 4,7 litri di gasolio nel ciclo misto.

Accanto al tradizionale cambio manuale a cinque marce e alla trasmissione automatica a quattro rapporti, Opel introduceva per la prima volta l’Easytronic. Questo sistema ibrido tra automatico e manuale offriva al guidatore la possibilità di scegliere tra la comodità della guida automatica e il controllo della cambiata manuale, in base alle condizioni del traffico o della strada. Una soluzione che rappresentava una novità assoluta per il segmento.

Anche la dinamica di guida veniva ottimizzata con l’adozione della sospensione anteriore a geometria DSA, sviluppata per migliorare tenuta di strada e sicurezza attiva. Per isolare meglio l’abitacolo dalle vibrazioni, motore e sospensioni venivano montati su un sottotelaio separato dalla carrozzeria.

L’Opel Corsa, prodotta in undici stabilimenti sparsi su cinque continenti e disponibile in nove varianti di carrozzeria, rappresentava un elemento centrale nella strategia del marchio. Il suo obiettivo era quello di reinterpretare il concetto di piccola auto europea (un approccio cui ancora oggi si guarda), puntando su sicurezza, efficienza e versatilità per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più ampio e diversificato.

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