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Stellantis, 10.000 posti di lavoro tagliati negli ultimi 4 anni in Italia: l'allarme di sindacati

I sindacati lanciano ancora una volta l'allarme sullo stato dell'industria automotive in Italia ed in particolare su Stellantis

Stellantis, 10.000 posti di lavoro tagliati negli ultimi 4 anni in Italia: l'allarme di sindacati
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 set 2025

L’industria automotive in Italia sta attraversando un momento molto delicato. Non è una novità e negli ultimi mesi abbiamo scritto diverse volte di come la produzione delle fabbriche italiane di Stellantis sia calata drasticamente tanto che oramai non si contano più gli stop produttivi, brevi o lunghi. Il caso di Mirafiori è quello più emblematico ma recentemente il Gruppo automobilistico ha annunciato anche una breve pausa produttiva per l’impianto di Pomigliano. A rimarcare ulteriormente il momento difficile ci ha pensato lunedì la Fiom-Cgil che ha evidenziato come Stellantis negli ultimi 4 anni abbia tagliato quasi 10.000 posti di lavoro in Italia. Il tutto mentre la produzione di veicoli, compresi furgoni e piccoli camion, si è più che dimezzata dal 2004.

L’ALLARME DEI SINDACATI

Più nel dettaglio, secondo Fiom-Cgil, i dipendenti Stellantis in Italia sono passati da 37.288 nel 2020 a 27.632 nel 2024. Si tratta di un calo importante su cui hanno influito, secondo i sindacati, le uscite volontarie.

In particolare, attraverso accordi sindacali che la Fiom-Cgil non ha firmato sono state definite specifiche iniziative di uscita con accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani e di voluntary leave mediante risoluzioni del rapporto di lavoro.

Gli esuberi dichiarati nel 2024 sono stati 3.700 e 2.352 nel 2025, per un totale di 6.052. Stando a quanto racconta Fiom-Cgil, i costi di queste ristrutturazioni ammontano a ben 777.276.000 euro. I sindacati fanno anche il punto sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in Stellantis.

Al primo settembre 2025 su 32.803 dipendenti, 20.233 sono interessati da cassa integrazione e contratti di solidarietà, il 61,68%.

Non se la passano meglio i lavoratori della componentistica, delle aziende committenti prese in esame, circa 8.523 lavoratori coinvolti su 13.865 sono in ammortizzatori sociali.

CROLLO DELLA PRODUZIONE

I sindacati sottolineano ancora una volta il crollo della produzione italiana di Stellantis. Si tratta di una situazione molto preoccupante per il futuro degli impianti italiani.

In 20 anni, dal 2004 al 2024, è stata persa una produzione di automobili pari a 515.944 unità. Considerando anche i veicoli commerciali, la perdita complessiva di volumi è stata pari a 520.798 unità. Nel 2024 sono state prodotte solo 289.154 auto e 190.784 veicoli commerciali. Negli stabilimenti che producono motori il crollo è di 534.700 unità, sempre dal 2004 al 2024.

Fiom-Cgil evidenziano anche un altro aspetto e cioè che dei nuovi modelli “mass market”, nessuno viene prodotto in Italia.

Topolino: Marocco; Fiat 600: Polonia; Alfa Junior: Polonia; Nuova Panda: Serbia; Nuova Lancia Y: Spagna.

Vista la situazione italiana molto critica, anche se i sindacati evidenziano come Stellantis stia perdendo quote di mercato non solo nel nostro Paese ma pure in Europa, viene chiesto un confronto con l’amministratore delegato Filosa per la definizione di un nuovo piano industriale.

Chiediamo un confronto con l’amministratore delegato Filosa per la definizione di un piano industriale che deve prevedere nuovi modelli mass market perché quelli annunciati non bastano a saturare gli stabilimenti, un piano per rafforzare la ricerca e sviluppo, il ripristino del progetto della gigafactory, il rilancio di Maserati e di Alfa Romeo, nuove assunzioni per invertire la strategia delle uscite incentivate e per rigenerare l’occupazione negli stabilimenti.

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