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Luca De Meo, fondi europei per le elettriche e superare la concorrenza cinese

Il manager italiano chiede una strategia comune europea per supportare le auto elettriche e battere la concorrenza cinese

Luca De Meo, fondi europei per le elettriche e superare la concorrenza cinese
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 19 mar 2024

Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault, all'interno di un'intervista con il The Financial Times ha lanciato un appello ai politici in vista delle prossime elezioni europee. Il manager italiano che, ricordiamo, è pure presidente di ACEA, ha chiesto all'Europa nuovi strumenti per supportare la transizione elettrica ed affrontare la concorrenza che sta arrivando dalla Cina.

In particolare, De Meo chiede un fondo europeo per finanziare gli incentivi per le auto elettriche e sostenere la filiera delle materie prime. Inoltre, chiede pure un programma congiunto per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica.

Il numero uno del Gruppo Renault sostiene un approccio "transfrontaliero" per sostenere lo sviluppo del settore automotive, invece di fissare semplicemente scadenze per l’eliminazione graduale delle auto a benzina e diesel. Per questo suggerisce la condivisione della spesa per i sussidi e la creazione di zone economiche speciali con agevolazioni fiscali a favore dei lavoratori. Racconta De Meo:

Quando si fissa una scadenza di 12 anni e si dice che tra 12 anni non si produrranno più automobili con motore a combustione, e se non lo si fa, ecco una multa, e poi ci vediamo tra 12 anni alla fine del tunnel, non è una strategia. Proponiamo di provare a costruire un piano insieme alle autorità pubbliche, alle persone di tutti i settori, alle organizzazioni no-profit e agli organismi scientifici. . . è in gioco circa il 10% della produzione europea.

Questo appello ai politici europei è stato lanciato contestualmente ad un manifesto in cui si raccomandano investimenti nello sviluppo del software e nei semiconduttori e un approccio meno prescrittivo alla riduzione delle emissioni di gas serra in Europa.

LA CINA

In Europa, l'industria automotive è alle prese con un rallentamento della domanda dei veicoli elettrici su cui le case automobilistiche hanno investito molto. Vetture che sono molto costose per i consumatori. Una fonte di preoccupazione sono i modelli dei costruttori cinesi che stanno arrivando in Europa. Al riguardo, sappiamo che l'Unione Europea ha avviato un'indagine anti-dumping sulle auto elettriche prodotte in Cina.

De Meo non ha voluto commentare i possibili dazi che l'UE potrebbe imporre ai costruttori cinesi. Invece, ha affermato che l’Europa deve proteggere il proprio mercato durante il passaggio ai veicoli elettrici, trovando allo stesso tempo un ruolo per i concorrenti cinesi, in parte perché le case automobilistiche europee potrebbero imparare da un Paese che è “una generazione avanti” nel settore.

Se vogliamo accelerare la crescita delle auto elettriche in Europa, dobbiamo giocare con i cinesi e trovare un modo per affrontarli.

Secondo il numero uno del Gruppo francese, i cinesi sarebbero pronti a raggiungere un accordo. Cosa suggerisce De Meo? Un incentivo alle case automobilistiche cinesi in Europa affinché utilizzino fornitori europei, o incoraggiare i fornitori cinesi a stabilirsi in Europa, rispecchiando le politiche della Cina nei confronti dei produttori esteri. Per il manager italiano, chiudere completamente la porta alla Cina sarebbe la peggior scelta possibile. Serve quindi, un approccio maggiormente strategico con una visione europea di largo respiro.

Se vuoi accelerare, non puoi ritrovarti con la Norvegia al 90% di auto elettriche e la Spagna al 4%. Dovremmo mettere in un unico paniere tutti i fondi disponibili per darli a chi non ha soldi per tali investimenti.

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