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Renault eWays, il Gruppo Renault accelera la sua strategia di elettrificazione

Durante l'evento Renault eWays, il Gruppo francese ha illustrato i dettagli della sua nuova strategia elettrica.

Renault eWays, il Gruppo Renault accelera la sua strategia di elettrificazione
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 giu 2021

Il Gruppo Renault ha deciso di accelerare ulteriormente la sua strategia di elettrificazione. Durante l'evento "Renault eWays" a cui ha partecipato anche il CEO Luca de Meo, il Gruppo ha svelato tante novità dei suoi progetti di crescita nel settore delle auto elettriche. Alcuni aspetti della strategia erano già stati anticipati nei giorni scorsi. Si pensi, per esempio, all'accordo con Envision AESC per la creazione di una fabbrica per le batterie in Francia. Durante l'evento, però, sono emersi aspetti davvero molto interessanti che riguardano la tecnologia delle celle, il riciclo degli accumulatori, le piattaforme e molto altro.

Quella che annunciamo oggi è una storica accelerazione della strategia elettrica del Gruppo Renault e del “made in Europe”. Realizzando con Renault ElectriCity un ecosistema elettrico compatto, in grado di offrire efficienza ed alta tecnologia nel nord della Francia, ma anche una MegaFactory dedicata ai motori elettrici in Normandia, creiamo le condizioni della competitività direttamente a casa nostra. Formeremo, investiremo e stringeremo partnership con attori rinomati, ma anche emergenti, ognuno all’avanguardia nel suo settore di competenza: ST Micro-electronics, Whylot, LG Chem, Envision AESC e Verkor. Saranno lanciati dieci nuovi modelli elettrici e saranno prodotti fino a un milione di veicoli elettrici entro il 2030, dalle auto urbane a prezzi competitivi fino ai modelli sportivi alto di gamma. Puntiamo su design iconici come la famosa R5: vogliamo rendere i veicoli elettrici popolari.

Piano che mette al centro la Francia e che permetterà la creazione di molti nuovi posti di lavoro. Vediamo tutti i principali dettagli.

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NUOVA STRATEGIA SULLE BATTERIE

I francesi hanno ribadito la collaborazione con Envision AESC che porterà alla creazione di una Gigafactory a Douai con una produzione di 9 GWh nel 2024 e di 24 GWh nel 2030. Il Gruppo diventerà azionista della startup francese Verkor. Entrambe le società lavoreranno per sviluppare una batteria ad alte prestazioni adatta per il segmento C e superiori della gamma Renault, ma anche per i modelli della gamma Alpine. Nel 2022 sarà creata una linea pilota. Successivamente, a partire dal 2026 Verkor costruirà una Gigafactory in Francia con una capacità iniziale di 10 GWh che raggiungerà i 20 GWh nel 2030.

Il Gruppo Renault punterà per tutta la gamma delle sue vetture su celle con chimica NMC (Nickel, Manganese e Cobalto). Questo permetterà di realizzare fino a un milione di veicoli elettrici nell’ambito dell’Alleanza entro il 2030. La scelta di puntare su tali celle, spiega Renault, è dovuta al fatto che la "chimica offre un rapporto costo / chilometro molto competitivo, con un incremento fino al 20% dell’autonomia rispetto alle altre soluzioni chimiche e una performance di riciclo decisamente migliore".

Grazie a tutte queste iniziative, si punta progressivamente a ridurre i costi del pacco batteria del 60%, al di sotto dei 100 dollari/kWh nel 2025 e, successivamente, al di sotto degli 80 dollari/kWh nel 2030. L'obiettivo finale è di poter disporre della tecnologia allo stato solido per gli accumulatori.

NUOVI MOTORI

Renault è stato il primo costruttore a sviluppare un motore elettrico senza utilizzare terre rare del tipo "EESM – Electrically Excited Synchronous Motor". I francesi lavoreranno per introdurre progressivamente nuove migliorie tecnologiche a partire dal 2024 per arrivare a ridurre i costi e a migliorare l'efficienza del motore. Al riguardo, la casa automobilistica ha fatto sapere di aver stretto un accordo con la startup francese Whylot per realizzare un e-motor innovativo a flusso assiale.

Questa tecnologia inizialmente sarà utilizzata sui modelli ibridi con l'obiettivo di abbassare del 5% i costi, riducendo, contestualmente, fino a 2,5 g le emissioni di CO2. Novità anche per l'elettronica di potenza.

Il Gruppo incrementerà il controllo della sua catena di valore integrando l’inverter, il convertitore DC-DC e il caricatore di bordo (OBC) in un unico alloggiamento sviluppato in-house. Questo alloggiamento dal design compatto sarà compatibile con l’800V, con meno componenti per ridurre il costo, e sarà utilizzato su tutte le piattaforme e tutti i gruppi motopropulsori (BEV, HEV, PHEV) per un maggiore effetto di scala.

I moduli di potenza per l’inverter, il convertitore DC-DC e l'OBC si avvarranno rispettivamente del carburo di silicio (SiC) e del nitruro di gallio (GaN), grazie alla partnership strategica stretta con ST Microelectronics che era stata annunciata di recente. Oltre a tutto questo, Renault sta lavorando ad un gruppo propulsore più compatto che racchiude motore elettrico, riduttore ed elettronica di potenza in una singola unità.

In questo modo sarà possibile guadagnare il 45% del volume complessivo, ridurre del 30% il costo totale e diminuire del 45% le perdite di energia, cosa che permetterà un aumento dell'autonomia di circa 20 km.

PIATTAFORME DEDICATE

Durante la presentazione c'è stato spazio anche per parlare delle piattaforme su cui nasceranno i futuri modelli elettrici. Per i segmenti C e D, il Gruppo utilizzerà la piattaforma CMF-EV. Entro il 2025 si punta a 700.000 unità a livello dell'Alleanza. Tale base tecnica permetterà di realizzare vetture con un'autonomia sino a 580 km. Architettura che consente di disporre di ampio spazio a bordo in quanto tutti i componenti tecnici sono alloggiati nel vano motore. Tale architettura elimina tutti i cavi longitudinali, che passano dal posteriore all’anteriore, e riduce il peso e il costo.

Grazie al baricentro basso, le auto realizzate su questa piattaforma offrono anche un grande piacere di guida. La nuovissima Megane E-Tech Electric poggerà su questa architettura. Invece, per il segmento B, il Gruppo utilizzerà la piattaforma CMF-BEV che permetterà di realizzare veicoli elettrici accessibili. Tale soluzione tecnica ridurrà il costo del 33% rispetto all’attuale generazione della Zoe.

Questo risultato è stato ottenuto grazie all’intercambiabilità dei moduli delle batterie, a un gruppo motopropulsore da 100 kW a costo inferiore e all’acquisizione di tutti i componenti non elettrici della piattaforma CMF-B e dei suoi 3 milioni di veicoli all’anno entro il 2025. La piattaforma CMF-BEV offrirà grandi performance: fino a 400 km in ciclo WLTP, senza compromessi a livello di design, acustica e comportamento dinamico. Questa piattaforma sarà anche caratterizzata dall’innovazione Plug & Charge del Gruppo, basata sulla normativa NF-C 15118.

NUOVI MODELLI ELETTRICI

Il Gruppo Renault si è prefissato l'obiettivo di arrivare a lanciare 10 nuovi modelli 100% elettrici entro il 2025, di cui 7 a marchio Renault. Nel 2024, per esempio, sarà lanciata la Renault 5 che poggerà sulla piattaforma CMF-BEV e potrà contare su un'autonomia di 400 km. Arriverà anche la Renault 4 elettrica ribattezzata con il nome in codice "4ever". Nel 2022 debutterà, invece, la Megane E-Tech Electric.

Parlando strettamente del marchio Renault, l'obiettivo è di arrivare al 2025 con il 65% delle vendite composto da veicoli elettrici ed ibridi. Per il 2030 si punta al 90% di veicoli al 100% elettrici.

CICLO DI VITA DELLA BATTERIA

Il Gruppo, attraverso Mobilize, intende incrementare la durabilità e l’estensione delle applicazioni relative alle batterie, per generare sempre più valore in ogni singola fase del ciclo di vita. Per la "prima vita" della batteria nel veicolo si stanno sviluppando soluzioni “Vehicle-to-grid” (V2G) che consentono di ritrasmettere l’energia dalla batteria dei veicoli alla rete elettrica. Tecnologia che sarà importante in futuro per la stabilità della rete elettrica. Per Renault, il V2G potrà essere anche una potenziale fonte di guadagno per il cliente.

Un’auto collegata 8 ore al giorno potrebbe quindi generare un valore fino a 400 euro all’anno, grazie alle soluzioni V2G. Questi profitti ricorrenti, da condividere tra il Gruppo e i suoi clienti, consentiranno ai conducenti di compensare una parte del costo annuo del leasing del loro veicolo e al Gruppo Renault di ricavare un guadagno da queste attività.

Le batterie, alla fine del loro ciclo di vita sulle auto, sono ancora in grado di disporre fino a 2/3 della loro capacità iniziale ed è quindi possibile offrire loro una "seconda vita", magari all'interno di soluzioni di accumulo. Una volta che gli accumulatori arriveranno alla fine della loro vita, saranno riciclati. Il Gruppo sta sviluppando impianti per il retrofit, il riutilizzo, lo smontaggio e il riciclo delle batterie tramite il progetto Re-Factory a Flins, con l’obiettivo di generare oltre un miliardo di euro di fatturato entro il 2030 con queste attività di ricondizionamento e riciclo.

Grazie al consorzio creato con Solvay e Veolia sarà possibile recuperare i materiali strategici delle batterie come il cobalto, il nickel e il litio, in modo che possano essere riutilizzati per la produzione di altri accumulatori.

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