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Renault: il futuro di Alpine è a rischio | Rumor

Renault potrebbe chiudere 4 stabilimenti come parte del suo progetto di riduzione dei costi; a rischio ci sarebbe il futuro del marchio Alpine.

Renault: il futuro di Alpine è a rischio | Rumor
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 21 mag 2020

Renault sta lavorando ad un piano industriale che sarà presentato il 28 maggio. Secondo recenti indiscrezioni, il costruttore francese punterà molto sulla riduzione dei costi e per questo alcuni modelli poco redditizi potrebbero essere eliminati. L'obiettivo sarebbe quello di arrivare a risparmiare 2 miliardi di euro. A tutto questo si aggiunge un rapporto di Le Canard Enchainé che fa sapere che la sorte di ben 4 stabilimenti sarebbe a rischio.

Nello specifico, si tratterebbe della fabbriche di Dieppe, di Choisy-le-Roi, di Caudan e di Flins. La possibile chiusura dello stabilimento di Dieppe metterebbe in forse il futuro di Alpine. In quella struttura, ristrutturata nel 2017, viene prodotta la A110 che, però, sta vivendo una fase calante, con un primo trimestre del 2020 non certamente tonico (solo 61 unità immatricolate a febbraio). Il futuro del celebre marchio sportivo potrebbe quindi essere a rischio anche se appare difficile che Renault possa effettuare una scelta così drastica. Tagliare modelli poco redditizi è una cosa ma eliminare un marchio iconico come Alpine è tutta un'altra storia.

Colpisce anche la possibilità che venga chiuso il sito di Flins, uno dei più importanti del marchio francese. Qui vengono prodotte la Renault Zoe (Qui la nostra prova), la Renault Clio e la Nissan Micra. Purtroppo, l'impianto sta lavorando molto al di sotto della sua capacità massima ed è già stato deciso che la produzione di alcuni di questi modelli sarà spostata altrove.

Non si dovrà comunque attendere molto per scoprire il nuovo piano industriale del marchio francese. Va comunque aggiunto che Renault ha ottenuto un prestito di 5 miliardi di euro per superare il crollo della domanda causata dallo scoppio del virus. Da capire, quindi, se questa novità potrebbe portare il costruttore a rivedere alcuni aspetti del suo nuovo piano.

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