Hyundai: auto elettriche e mobilità futura. Intervista a Edoardo Torinese | Video
HDmotori intervista Edoardo Torinese su auto elettriche, idrogeno, futuro, trasporti ed evoluzione della mobilità

Se il futuro delle auto significherà davvero elettrificazione e tecnologia, allora c'è un produttore che più di altri si sta avvantaggiando in questi settori, posizionando i tasselli giusti per trovarsi pronto al cambiamento. Cambiamento non improvviso e traumatizzante ma progressivo e dolce.
LA STORIA DI HYUNDAI… FINORA
Più volte ho avuto modo di lodare l'ottimo lavoro fatto dai coreani nell'elettrificazione: già con IONIQ Electric di prima generazione avevano riempito tutte le caselline: consumi ridotti, ricarica rapida (per i tempi) e gestione termica. Con Kona Electric hanno poi creato un'auto elettrica in grado di viaggiare, aggiungendo "autonomia" tra i traguardi già conquistati dalla sorella minore. Infine con l'ultimo aggiornamento è arrivata anche la connettività tramite app e un infotainment più moderno. E la tecnologia? NVIDIA è uno dei nomi più noti nel campo e ha appena stretto un accordo con i coreani.
Il 2020 ha però visto uno scenario mutato rispetto agli inizi della nuova era elettrica, con competitor sempre più agguerriti. Oggi a Hyundai va criticata un'assenza di ricarica veramente rapida sul restyling di Kona 2021, tecnologia disponibile nel bagaglio dei coreani ma prevista solo con la nuova piattaforma che dovrà ancora debuttare in commercio.
D'altro canto va riconosciuto a Cesare quel che è di Cesare: a quasi un anno di distanza dall'articolo in cui facevamo il punto della situazione, Hyundai ha dimostrato di saper mantenere le promesse: i camion a idrogeno sono arrivati, e li abbiamo visti dal vivo. Inoltre è stato confermato l'ingresso in IONITY e la piattaforma E-GMP si è addirittura trasformata in un brand dedicato alle elettriche: IONIQ.
SCENARI FUTURI
Edoardo Torinese riveste un ruolo interessante all'interno di Hyundai Italia: EV Strategy Manager. L'esistenza stessa di una figura del genere testimonia quanto il produttore sia impegnato nell'abbracciare il cambiamento in corso. Hyundai riconosce l'auto elettrica come la tecnologia predominante nel prossimo futuro ed è altresì conscia che l'avanzata degli EV si porta dietro altri cambiamenti connessi.
Temi sempre più discussi, seppur ancora non diffusi nel particolare contesto di un'Italia che paga qualche anno di ritardo rispetto ad altri Paesi, sono quelli del trasporto intermodale, del lento abbandono dell'auto come bene di proprietà e della condivisione.
Hyundai ha una strategia che anche altri produttori stanno abbracciando, quella di trasformarsi in una mobility company. Se da un lato è vero che nei commenti si legge sempre che gli italiani preferiscono acquistare l'auto, i dati dei produttori mostrano una situazione diversa.
Oggi la quota dei finanziamenti cresce e non parlo solo di quelli legati all'acquisto (anticipo, rate e maxi-rata), ma anche delle formule che segnano un primo passaggio verso il concetto di "auto come servizio". E se prima tutto ciò era vero per il mondo premium, le aziende o i titolari partite IVA, oggi la pratica inizia a diffondersi anche tra i marchi del mercato di massa.
ELETTRICHE, INCENTIVI E RIFLESSIONI ECONOMICHE
Cosa succederà quando finiranno gli incentivi per le auto elettriche? Edoardo non schiva completamente la domanda ma è chiaro che ci lascia in una zona grigia che andrà confermata dai fatti. Si parla di un contesto che sarà diverso da quello attuale perché la concorrenza porterà ad un abbassamento dei prezzi. L'interpretazione populista di questa risposta, non che populista significhi necessariamente falsa, è che i produttori oggi approfittano parzialmente del supporto degli Stati per compensare gli investimenti ingenti messi in campo finora.
Vero in parte, non per tutti e non è tutto bianco o nero: l'Europa ha imposto normative stringenti sulla CO2 emessa, i produttori hanno dovuto accelerare con gli investimenti e alcuni, quelli che non ce l'hanno fatta a restare nei limiti, hanno aumentato i listini facendo pagare all'utente le multe.
Hyundai è però tra i produttori più virtuosi perché il "super credito" delle elettriche ai fini dei calcoli sulle emissioni (ogni elettrica pesa come due auto) ha avvantaggiato i coreani rispetto ad una Toyota che, pur paladina dell'ibrido, in Europa è arrivata tardissimo con il suo primo EV.¹
Il piano è quella di farcela senza con le proprie gambe. Il marchio IONIQ, con la piattaforma E-GMP, sarà la chiave che potrà determinare la veridicità di queste aspettative, sfruttando economie di scala ormai consolidate tra le aziende del gruppo (inteso come Hyundai Motor Group) per riuscire a rendere davvero di massa l'elettrico. Ci riusciranno?
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