
14 Ottobre 2023
Pirelli ha presentato un logo che servirà per identificare i pneumatici "green", cioè quelli che contengono almeno il 50% di materiali di origine naturale e riciclati. Il nuovo marchio che ritrae due frecce in un cerchio, sarà adottato sui nuovi prodotti e ha debuttato per la prima volta sullo pneumatico P Zero E, che contiene, su tutta la gamma al lancio, più del 55% di materiali di origine naturale e riciclati
L'azienda fa sapere che si rivolgerà sempre ad enti terzi per certificare la percentuale dei materiali eco-compatibili presenti all'interno dei suoi pneumatici dotati del nuovo logo. Grazie a questo marchio, i consumatori potranno riconoscere quali sono i prodotti di Pirelli maggiormente sostenibili. Giovanni Tronchetti Provera, Head of Sustainability and Future Mobility di Pirelli, ha commentato:
Da diversi anni Pirelli ha avviato una costante riduzione dell’impatto ambientale, percorso confermato da tutti i principali indici di sostenibilità che ci hanno riconosciuto impegno e trasparenza. Grazie ai risultati raggiunti finora, ma anche all’approccio concreto che abbiamo scelto. Per questo motivo, per esempio, indichiamo la percentuale di materiali sostenibili dicendo ‘almeno il’, non ‘fino a’. Continueremo su questa strada che anche i costruttori automobilistici nostri partner riconoscono e premiano.
Il percorso di Pirelli verso un ridotto impatto ambientale passa attraverso un ricorso sempre maggiore a materiali sostenibili. Il primo obiettivo fissato da Pirelli, inizialmente previsto entro il 2025, è già stato raggiunto con due anni di anticipo grazie al P Zero E. Il prossimo passo, entro il 2030 e sempre per linee di prodotto selezionate, prevede che si superino il 60% di materiali di origine naturale e il 12% di riciclati, con meno del 30% di quelli di natura fossile.
Parlando del nuovo P Zero E, questo pneumatico fa parte della gamma Ultra High Performance (UHP) ed è stato realizzato con nuovi materiali per coniugare prestazioni e sostenibilità. L'azienda racconta di aver utilizzato lignina, proviene dagli scarti dell'industria della cellulosa e della carta, silice da lolla di riso derivata dagli scarti della coltivazione del riso, nerofumo circolare derivato dall'olio di pirolisi degli pneumatici fuori uso, polimeri bio-circolari prodotti con monomeri derivati da oli da cucina usati o da olio di pirolisi dei pneumatici, gomma naturale, bio-resine e rayon.
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Commenti
Perché..gli altri sono insostenibili..?