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MINI Cooper ed Aceman elettriche, con i dazi potrebbero costare molto di più

I dazi sulle elettriche prodotte in Cina potrebbero colpire anche MINI che costruisce due modelli in questo Paese

MINI Cooper ed Aceman elettriche, con i dazi potrebbero costare molto di più
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 18 giu 2024

I dazi che la Commissione Europea intende applicare alle auto elettriche prodotte in Cina continuano a far discutere il mondo politico e l'industria automotive. Abbiamo visto che la Germania sta lavorando ad una mediazione per trovare una soluzione che possa scongiurare l'entrata in vigore dei nuovi dazi o almeno abbassare il livello delle tariffe doganali che saranno applicate dai primi giorni del mese di luglio.

La posizione della Germania non stupisce visto che le case automobilistiche tedesche hanno forti interessi commerciali con la Cina. Inoltre, alcuni modelli venduti poi in Europa sono prodotti direttamente in Cina grazie a joint venture o accordi con aziende locali. Per esempio, la nuova MINI Cooper elettrica e la nuova MINI Aceman sono entrambe prodotte in questo Paese attraverso una joint venture con Great Wall.

POSSIBILI AUMENTI DI PREZZO IN ARRIVO

Stando a quanto racconta Reuters, la produzione di massa della Cooper elettrica è iniziata alla fine dello scorso anno, poco dopo che la Commissione Europea ha lanciato la sua indagine.

Con la produzione ancora agli inizi, la joint venture non è stata in grado di soddisfare le richieste avanzate dalla Commissione ad un livello tale da essere classificata come un società che ha collaborato all'indagine. Questo significa che potenzialmente le elettriche di MINI prodotte in Cina potrebbero essere soggette ad un dazio del 38,1%.

Un'imposizione di una tariffa doganale così elevata porterebbe ad un sensibile aumento dei prezzi di questi modelli, andando ad incidere in maniera importante sulle vendite in un momento in cui la casa automobilistica sta portando avanti un ambizioso piano di elettrificazione per diventare un marchio solo elettrico nel 2030.

Il Gruppo BMW di cui MINI fa parte può contare anche su di un'altra joint venture in Cina che si occupa della produzione della BMW iX3. Tuttavia, BMW Brilliance Automotive, questo il nome, è stata classificata come un'azienda che ha cooperato con l'indagine e quindi sarà soggetta a dazi dal 17,4% al 21%.

Tornando a MINI, il problema, però, potrebbe essere di medio termine. Già in passato la casa automobilistica aveva annunciato che nel 2026 avrebbe portato la produzione della Cooper elettrica e della Aceman elettrica nello stabilimento di Oxford. Vista la situazione, non sarebbe strano che il costruttore possa decidere di accelerare questo progetto.

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