Tesla punta su di un ex Mercedes per guidare la sua Gigafactory di Berlino

13 Novembre 2020 15

In Germania c'è chi già grida allo scandalo. Tesla, infatti, è riuscita a "strappare" alla Mercedes Rene Reif che ricopriva l'incarico di responsabile dell'impianto produttivo di Marienfelde vicino a Berlino. Un personaggio di spicco all'interno dell'azienda tedesca che andrà a lavorare adesso con il costruttore americano. Anche se non confermato ufficialmente, Reif che nel frattempo aveva chiesto al costruttore tedesco di andare in pensione anticipata verso la fine dell'anno, dovrebbe andare a sostituire Evan Horetsky che sino a poco tempo fa era il responsabile del progetto della Gigafactory di Berlino. Dirigente che di recente era stato licenziato da Tesla a seguito della scoperta di alcuni problemi che avevano complicato l'avanzamento del progetto di costruzione della fabbrica.

A Rene Reif dovrebbe quindi essere affidato il progetto della Gigafactory di Berlino dove in futuro sarà costruita la Model Y per il mercato europeo. Tesla sembra quindi intenzionata a puntare sull'esperienza del tedesco che in passato ha anche gestito la fabbrica Mercedes realizzata in Cina attraverso la joint venture Beijing Benz Automotive. Reif potrebbe portare un sicuro valore aggiunto alla gestione della fabbrica del costruttore americano in Germania.


Sino a qui nulla di strano. Infatti è abbastanza normale che le aziende assumano personaggi di valore da altre realtà concorrenti per migliorare le proprie attività. Per esempio, la qualità di costruzione delle Tesla è da sempre uno dei punti deboli delle auto elettriche americane. L'esperienza di Reif in Mercedes potrebbe permettere, almeno nella fabbrica tedesca, di migliorare sensibilmente questo aspetto.

C'è, però, qualcosa di più. Questo "passaggio" non è stato accolto positivamente dai sindacati tedeschi tanto che il sindacato IG Metall ha chiesto ai dipendenti Mercedes di organizzare una forma di protesta. Se da una parte non piace che una personalità di spicco passi ad un concorrente estero, c'è anche il timore che l'uscita di Reif nasconda qualcosa di più e cioè una mossa del costruttore tedesco di voler abbandonare la produzione di motori endotermici. C'è la sensazione, infatti, che la corsa all'elettrificazione possa mettere a rischio l'impianto produttivo di Berlino che Reif dirigeva e di conseguenza i suoi dipendenti anche se Daimler ha fatto sapere che il sito sarà ristrutturato all'interno del suo progetto di elettrificazione.


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Commenti

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axoduss

Ma i dirigenti non hanno clausole di non concorrenza?

Aristarco

Questo da decenni

Matteo

si ma che ne sanno i fanboy

mattbra

Non vedo la stranezza.
Chi doveva prendere Tesla....il commesso di un supermercato???!!!!
È più che giusto andare dal competitor di riferimento e fare una proposta allettante al suo CEO o direttore.

mattbra

La qualità è un conto ... l'organizzazione della fabbrica un altro

CiccioBastardo

Passato da Mercedes a BMW e infine in Volvo, non tornerò più indietro. Faccio 600km e scendo dalla macchina come se fossi stato su un divano.
Per non parlare poi di eleganza e sicurezza

Aristarco

concordo, impossibile parcheggiare senza telecamere ad alta risoluzione

IGN_mentale

Diciamo che negli ultimi anni Mercedes ha subito una grande involuzione divenendo Merdeces!

IGN_mentale

Niente da dire di come Geely ha rilanciato Volvo!
Geely è anche proprietaria di London Taxi, Lotus e possiede il 51% di Smart, se non vado errato!

Signor Rossi
Super Rich Vintage

Questo è alto tradimento, un tedesco dovrebbe continuare a lavorare per un marchio tedesco fino alla pensione, c'è il serio rischio che Tesla acquisisca il know how e cominci a produrre modelli con qualità più alta.

Mr. G - No OIS no party

Sottile come le plastiche della nuova Classe A. È pura verità

Mirko

Beh, ormai i componenti sono quasi tutti fatti in cina.

Myngionee

che commento sagace, che fine umorismo.

Mr. G - No OIS no party

Vedendo le ultime Mercedes, credo che riusciranno prima i tedeschi ad abbassare la loro qualità al livello di Tesla, piuttosto che non il contrario.

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