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Incerto il futuro delle fabbriche Volkswagen in Germania: la Cina guarda con interesse

La Cina punta sulle fabbriche tedesche: quali sono i possibili sviluppi

Incerto il futuro delle fabbriche Volkswagen in Germania: la Cina guarda con interesse
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 16 gen 2025

Funzionari e aziende cinesi tengono sotto osservazione le fabbriche tedesche in procinto di chiudere, con un particolare interesse verso i siti produttivi della Volkswagen. Una fonte vicina al governo cinese, citata da Reuters, ha spiegato che l'acquisizione di una fabbrica in Germania potrebbe rafforzare l'influenza della Cina nel settore automobilistico europeo. Sebbene le aziende cinesi abbiano investito in molteplici settori in Germania, come telecomunicazioni e robotica, la produzione di auto su territorio tedesco rappresenterebbe una novità strategica.

Le aziende cinesi stanno considerando questa mossa per aggirare le tariffe imposte dall'UE sulle auto elettriche importate dalla Cina. Costruire veicoli elettrici direttamente in Germania garantirebbe anche una maggiore competitività nei confronti delle case automobilistiche europee, già messe sotto pressione dalla rapida ascesa di produttori asiatici.

EUROPA AUTOMOTIVE IN AFFANNO

Volkswagen sta attualmente valutando il destino dei suoi stabilimenti di Dresda e Osnabrück, due siti soggetti a una riorganizzazione legata a tagli dei costi e calo delle vendite. Lo stabilimento di Dresda, che produce l’ID3 elettrica e impiega 340 lavoratori, vedrà la fine delle attività nel 2025, mentre quello di Osnabrück, dove si assemblano 2.300 T-Roc Cabriolet all'anno, sarà operativo fino al 2027. Una fonte interna a Volkswagen ha suggerito che l'azienda sarebbe disposta a vendere il sito di Osnabrück, potenzialmente per un valore stimato tra i 100 e i 300 milioni di euro, considerata un’alternativa più conveniente alla chiusura totale.

Nonostante ciò, l’eventuale coinvolgimento cinese incontra alcune resistenze, principalmente da parte dei sindacati tedeschi. I lavoratori, rappresentati da Stephan Soldanski, sembrano però aperti all’idea di produrre per joint venture cinesi, purché gli standard e il marchio Volkswagen siano mantenuti. Tuttavia, la tensione politica rimane alta, specialmente in un contesto in cui i rapporti economici tra Germania e Cina si sono raffreddati, complicando ulteriormente le decisioni strategiche di investimento.

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