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Energia, consumi elettrici stazionari in Italia a novembre. Rinnovabili al 33,9%

Da gennaio a novembre di quest’anno le fonti rinnovabili hanno coperto il 42% del fabbisogno

Energia, consumi elettrici stazionari in Italia a novembre. Rinnovabili al 33,9%
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 21 dic 2024

Consumi energetici stazionari a novembre 2024. Il nuovo rapporto di Terna che mensilmente scatta una fotografia dei consumi di energia del nostro Paese, racconta che lo scorso mese il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,1 miliardi di kWh, valore sostanzialmente stazionario rispetto a novembre 2023 (+0,2%). Andando a guardare i dati dall'inizio dell'anno, si scopre che da gennaio a novembre 2024 il fabbisogno nazionale di energia è in crescita del 2,1% rispetto al medesimo periodo del 2023.

Andando avanti, come ogni mese, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ha poi elaborato l'indice IMCEI (Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali) che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette energivore. Tale indice a novembre 2024 ha fatto registrare un calo del 5,8% rispetto allo stesso mese del 2023. Positivi i comparti del cemento, calce e gesso, ceramiche e vetrarie, alimentari e meccanica. Invece, in flessione chimica, metalli non ferrosi, cartaria, siderurgia e mezzi da trasporto.

Terna ha poi calcolato l’indice IMSER (Indice Mensile dei Servizi) relativo al mese di settembre. Tale indice è infatti sempre in "ritardo" di un paio di mesi e si basa sui dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval). Dunque, è stata registrata una variazione negativa dell'1,7%. Resta comunque positiva la variazione dei primi nove mesi (+4,2%). In particolare, pressoché tutti i comparti hanno registrato variazioni negative ad eccezione di attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione pubblica e difesa.

PRODUZIONE E RINNOVABILI

Entrando più nei dettagli del mese di novembre 2024, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’84,9% dalla produzione nazionale e per la quota restante (15,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,8 TWh, il 16,6% in meno rispetto a novembre 2023. A livello progressivo, da gennaio a novembre 2024, l’import netto è stazionario (-0,2%) rispetto ai primi undici mesi del 2023.

La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,5 miliardi di kWh. Le rinnovabili? Lo scorso mese hanno coperto il 33,9% della domanda elettrica. A titolo di confronto, a novembre 2023 avevano coperto il 40,8%. Guardando i dati dall'inizio dell'anno, da gennaio a novembre di quest’anno le fonti rinnovabili hanno coperto il 42% del fabbisogno, rispetto al 37,3% dei primi undici mesi del 2023.

In aumento la produzione della fonte termica (+23,2%) e fotovoltaica (+30,6%); continua tuttavia ad essere in riduzione la quota di produzione a carbone, -55,8% rispetto allo stesso mese del 2023. In diminuzione la fonte idrica (-25,9%), eolica (-40,8%) e geotermica (-2,9%). L’incremento della produzione del fotovoltaico è dovuto al contributo positivo sia dell’aumento di capacità in esercizio (+353 GWh) che del maggiore irraggiamento (+117 GWh).

Terna poi aggiunge che nel corso del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.714 MW (di cui 6.108 MW di fotovoltaico). Parliamo quindi di 1.658 MW (+33%) in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al 30 novembre nel nostro Paese si registrano 75,8 GW di potenza installata da fonti rinnovabili: 36,4 GW di solare e 12,9 GW di eolico. Tra gennaio 2021 e novembre 2024 sono stati istallati complessivamente 16.934 MW di capacità rinnovabile, superando così di 826 MW il traguardo di fine anno delineato dal Burden Sharing.

Da gennaio a novembre 2024, la potenza nominale degli accumuli in esercizio è aumentata di 1.882 MW. Al 30 novembre 2024 si registrano in Italia circa 720.000 installazioni che corrispondono a circa 12.186 MWh di capacità e 5.331 MW di potenza nominale, di cui 927 MW utility scale contrattualizzati tramite il capacity market. Nel dettaglio, da inizio anno la potenza nominale dei sistemi di accumulo in alta e altissima tensione è aumentata di 679 MW.

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