Crisi dei chip, Stellantis ferma la produzione in diversi impianti europei
La crisi dei chip costringe Stellantis a rivedere i pani di produzione.

La crisi dei chip sta continuando a colpire duramente il settore automotive che già stava faticando a riprendersi dalle conseguenze dello scoppio della pandemia. Come riporta Automotive News Europe, Stellantis ha deciso di estendere lo stop alla produzione in diversi stabilimenti europei a causa della carenza di semiconduttori. Oggi, le auto dispongono di soluzioni tecnologiche molto avanzate, tanto che in alcuni casi possono essere considerate dei veri e propri "computer su 4 ruote". Questo significa che la loro produzione dipende sempre di più dalla disponibilità di queste componenti.
I siti produttivi francesi di Rennes e di Sochaux, in Francia, e la fabbrica di Eisenach in Germania, hanno subito diverse interruzioni della produzione la scorsa settimana. A quanto si è appreso, questa settimana la produzione non riprenderà presso la fabbrica di Rennes in Francia. Inoltre, sarà sospesa anche quella dello stabilimento di SevelSud in Italia dove si producono i veicoli commerciali leggeri.
Una delle linee di produzione dello stabilimento di Sochaux non è stata riavviata lunedì. Le attività presso il sito di Eisenach rimarranno ferme almeno sino ad oggi. Oltre alle conseguenze negative sul fronte economico per le case automobilistiche, i ritardi nella costruzione dei veicoli stanno allungando e non di poco i tempi di consegna delle nuove vetture. I clienti che hanno ordinato modelli nuovi, in diversi casi saranno quindi costretti ad attendere molto di più rispetto a quanto preventivato inizialmente.
Inoltre, l'incertezza sulla fornitura dei chip sta portando alcune case automobilistiche a rivedere i piani di lancio dei nuovi modelli. Al riguardo, si ricorda il rinvio del debutto sul mercato della nuova ed attesa Nissan Ariya proprio a seguito di questa problematica. Non si può poi non menzionare l'annuncio fatto nel mese di agosto da parte di Toyota del taglio della produzione globale del 40% per il mese di settembre, pari a circa 360 mila veicoli in meno. Una decisione che avrà un impatto importante sulle attività dei suoi stabilmenti.