Concessionari Stellantis scrivono alla UE: rinviare gli obiettivi di riduzione della CO2
I rivenditori della casa automobilistica affermano che gli obiettivi di CO2 legati alla vendita di auto elettriche sono "irrealizzabili nelle attuali condizioni di mercato"

Continua il dibattito sulla possibile revisione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 delle flotte delle auto che dovrebbero entrare in vigore nel 2025. Come abbiamo visto, ACEA assieme anche ad alcuni Paesi UE tra cui l'Italia, chiede che questa scadenza venga modificata. C'è chi invece non ci sta. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, si è schierato sul fronte opposto. Più volte il numero uno del Gruppo automobilistico ha ribadito che le regole si conoscevano già da anni e cambiarle adesso sarebbe surreale. Stellantis, secondo Tavares, sarebbe pronta a raggiungere l'obiettivo richiesto dall'UE.
Pare, però, che i concessionari Stellantis non la pensino alla stessa maniera e preferiscano la linea proposta da ACEA. Quattro associazioni che rappresentano i concessionari europei di Stellantis hanno infatti chiesto all'UE di concedere al settore più tempo per raggiungere l'obiettivo più restrittivo di emissioni medie di CO2 della flotta, che entrerà in vigore l'anno prossimo.
La lettera inviata al presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen è firmata da Aecp (concessionari Peugeot), Accde (Citroën e DS), Adefca (Fiat, Lancia, Abarth, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional) ed Euroda (Opel e Vauxhall).
RINVIARE GLI OBIETTIVI DEL 2025
Secondo i concessionari Stellantis oggi è impensabile che il mercato assorba tutte le auto elettriche che dovrebbe per consentire di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni a livello di flotta.
In qualità di distributori, siamo in contatto quotidiano con clienti finali che spesso rifiutano le BEV a causa di preoccupazioni su prezzo, autonomia e accessibilità. Ciò ci pone in una posizione contraria a quella del produttore che rappresentiamo, che rimane ottimista circa il rispetto di queste severe normative UE. Tuttavia, dal nostro punto di vista, è chiaro che il settore non è ancora pronto a raggiungere il volume necessario di vendite di veicoli elettrici. Questa crescente divergenza tra obiettivi normativi, prontezza del mercato e aspettative del produttore è motivo di preoccupazione. Non è stata quindi una sorpresa quando la maggior parte dei produttori europei, tramite Acea, ha chiesto un rinvio di questi obiettivi, una proposta che sosteniamo pienamente.
I concessionari non credono quindi che gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 previsti per il 2025 possano essere raggiunti alle attuali condizioni di mercato. Dunque, posizione ben differente da quella di Tavares che continua a ribadire che Stellantis riuscirà a soddisfare quanto previsto dalla normativa UE.
Le associazioni hanno anche esortato von der Leyen “a prendere in considerazione cambiamenti legislativi che faciliterebbero una transizione più graduale verso gli obiettivi del 2035”, affermando che ciò andrebbe a vantaggio di “tutte le parti interessate”.
Sull'iniziativa delle associazioni che rappresentano le concessionarie Stellantis è intervenuto il Gruppo che attraverso un portavoce ha dichiarato:
Insieme ai nostri concessionari e all’offerta di auto elettriche esistente di 40 modelli, abbiamo già raggiunto la terza posizione sul mercato BEV dell’Ue, molto vicino a Tesla, e siamo molto orgogliosi di contribuire come squadra alla lotta contro il riscaldamento globale. I nostri concessionari beneficeranno in Europa nel 2025 di altri 6 Bev e 3 Mild-Hybrid pur avendo già in showroom alcune offerte ineguagliabili come le convenientissime Citroen e-C3 e e-C3 Aircross, e la Peugeot E-3008 che stabilisce il punto di riferimento di 700 km di autonomia, per citarne alcune. Lavoreremo con i nostri concessionari per definire il mix perfetto di vendite entro i limiti della conformità alle norme sulle emissioni di Co2, sfruttando la nostra piattaforma multi-energia come asset unico nel mercato europeo.