Indagini sulle auto elettriche cinesi, BYD: continueremo il piano di crescita in Europa
L'azienda cinese non sembra essere preoccupata dell'indagine avviata dalla Commissione Europea

La Commissione Europea ha avviato formalmente da qualche giorno l'indagine anti-dumping sulle auto elettriche prodotte in Cina. Si tratta di un tema molto "caldo" su cui se ne discuterà ancora molto in futuro. Sull'indagine è intervenuta BYD che ha confermato il suo impegno in Europa. La casa automobilistica cinese ha pure aggiunto che offrirà la massima collaborazione nel corso delle indagini. Inoltre, l'azienda non pare essere particolarmente preoccupata.
MASSIMA TRASPARENZA
Il vicepresidente esecutivo di BYD, Stella Li, ha confermato l'impegno dell'azienda nel voler crescere in Europa, nonostante l'indagine promossa dalla Commissione Europea. Stella Li sottolinea che la priorità di BYD, come azienda quotata in borsa, è quella di una gestione trasparente e aperta alla condivisione delle informazioni.
Siamo una società quotata in borsa che deve essere gestita con trasparenza e apertura alla condivisione delle informazioni. Quindi non ci preoccupiamo di eventuali indagini in corso in Europa.
Dunque, BYD intende condividere con l'Unione Europea tutte le informazioni richieste per dissipare ogni possibile dubbio sulla sua produzione di auto elettriche. Secondo Li, la crescita dei veicoli elettrici rappresenta una rivoluzione che non tutti capiscono e questo può causare preoccupazioni. Tuttavia, ritiene che una volta condivise tutte le informazioni, le preoccupazioni si dissiperanno visto che non c'è nulla da contestare.
BYD ha venduto più di 2 milioni di auto Plug-in ed elettriche dall'inizio dell'anno, metà delle quali completamente elettriche. Nel terzo trimestre del 2023, BYD ha quasi superato Tesla come produrre di auto elettriche. Per Stella Li, tuttavia, non c'è la volontà di competere con Tesla per diventare il principale produttore di auto elettriche. Infatti, l'azienda auspica il continuo successo della società di Elon Musk, riconoscendo che contribuisce in modo significativo a promuovere la diffusione delle auto elettriche.
Ricordiamo, infine, che l'indagine appena avviata potrà durare un massimo di 13 mesi. Se giuridicamente giustificati, eventuali dazi antisovvenzioni provvisori potranno essere imposti già entro 9 mesi dall'avvio dell'indagine.