BMW, calano le vendite totali ma le elettriche registrano un +149,2%
Il mercato segna -6,2% a livello globale ma il segmento delle elettriche indica la strada futura al Gruppo tedesco con 35.289 modelli 100% elettrici venduti in tutto il mondo.
Il mercato delle elettriche chiama e BMW risponde. La Casa dell’Elica continua il suo percorso verso un futuro a zero emissioni e fa registrare numeri record nel primo trimestre del 2022. Nonostante la situazione geopolitica e sanitaria resa instabile dalla guerra tra Russia e Ucraina e dai nuovi lockdown in Cina dovuti agli ulteriori focolai Covid, a fronte della contrazione nelle vendite globali del BMW Group (-6,2% per un totale di 596.907 veicoli consegnati rispetto al primo trimestre del 2021) BMW e MINI hanno fatto registrare un aumento del 149,2% nelle vendite di veicoli 100% elettrici e raggiunto quota 35.289 unità totali.
Un successo frutto della strategia elettrificata portata avanti con decisione dal Gruppo tedesco, che nell’ultimo anno ha ancora ampliato la gamma di modelli a zero emissioni con due vetture efficienti, performanti e tecnologiche come la BMW iX e la BMW i4. “Il nostro obiettivo è espandere l'elettromobilità. Siamo pienamente sulla buona strada per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di crescita per i veicoli completamente elettrici nel 2022” ha commentato Pieter Nota, responsabile Clienti, vendite e membro del Consiglio di amministrazione di BMW AG. Considerando i marchi, soltanto BMW ha fatto registrare a livello globale una riduzione delle vendite rispetto al primo trimestre 2021 con 519.796 unità (-7,3%).
Numeri in crescita, invece, per la divisione BMW M GmbH dedicata alle vetture ad alte prestazioni (+3,1%), per il marchio MINI (+ 1,1%, 75.487 unità) e per il brand di lusso Rolls-Royce che con 1.624 vetture vendute ha ottenuto un +17,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda le performance delle varie aree commerciali, l’unico mercato che ha fatto segnare un aumento rispetto al primo trimestre del 2021 è stato quello delle Americhe, con un +2,9% (USA +3,7%). In Europa e in Asia, sempre per via dei problemi politici e sanitari già citati, le vendite hanno subito una contrazione rispettivamente del -7,8 e del 7,9%.