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Auto elettriche cinesi, le reazioni dell'industria sui dazi: trovare un'intesa

Diverse case automobilistiche europee chiedono che l'UE e la Cina trovino un accordo per scongiurare i dazi

Auto elettriche cinesi, le reazioni dell'industria sui dazi: trovare un'intesa
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 ott 2024

Le reazioni dell'industria automobilistica al voto dei Paesi UE sui dazi per le auto elettriche di fabbricazione cinese non si sono certamente fatte aspettare. Come abbiamo visto, il risultato del volto mostra una spaccatura netta tra i Paesi membri. Questa situazione permette, però, alla Commissione Europea di poter decidere e quindi è scontato che andrà avanti.

Non sono pochi i commenti che mostrano perplessità sull'iniziativa promossa dalla Commissione Europea e non mancano le bocciature nette, soprattutto da parte delle case automobilistiche tedesche. Da più parti si chiede che si tenti ancora la via del dialogo per trovare un'intesa. Vediamo alcuni dei principali commenti dell'industria auto.

LE REAZIONI DELL’INDUSTRIA

Partiamo da ACEA che in una nota stampa fa sapere di aver preso atto che il risultato del voto degli Stati membri dell’UE di questa mattina consente alla Commissione Europea di procedere con la sua proposta di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di auto elettriche prodotte in Cina.

L'associazione ricorda di aver sempre affermato che il commercio libero ed equo è essenziale per creare un'industria automobilistica europea competitiva a livello mondiale, mentre una sana concorrenza stimola l'innovazione e la scelta per i consumatori.

Il commercio libero ed equo è essenziale per garantire parità di condizioni per tutti i concorrenti, ma è solo un aspetto della competitività globale. Affinché il settore automobilistico europeo sia competitivo nella corsa globale dei veicoli elettrici, è fondamentale una strategia industriale completa, come evidenziato nel rapporto Draghi. Ciò implica garantire l'accesso a materiali critici e a energia a prezzi accessibili, stabilire un quadro normativo coerente, espandere l'infrastruttura di ricarica e rifornimento di idrogeno, fornire incentivi di mercato e affrontare vari altri fattori chiave. ACEA si aspetta che il regolamento che impone le misure anti-sovvenzioni venga pubblicato entro la fine di ottobre. Riconosciamo inoltre gli sforzi paralleli in corso di Bruxelles e Pechino per negoziare una possibile alternativa ai dazi compensativi.

IL NO DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE TEDESCHE

Bocciatura netta da parte del CEO di BMW Oliver Zipse. Per il manager il voto di oggi è un segnale fatale per l'industria automobilistica europea.

Il voto di oggi è un segnale fatale per l'industria automobilistica europea. Ciò di cui c'è bisogno ora è un rapido accordo tra la Commissione europea e la Cina per impedire un conflitto commerciale da cui nessuno trae vantaggio. Il fatto che la Germania abbia votato contro i dazi è un segnale importante e aumenta le possibilità di una soluzione negoziata.

Anche da parte del Gruppo Volkswagen arriva l'invito a trovare un accordo. Il Gruppo tedesco ha invitato l'UE e il governo cinese "a proseguire in modo costruttivo i negoziati in corso per una soluzione politica".

Confermiamo la nostra posizione secondo cui i dazi previsti rappresentano un approccio sbagliato e non migliorerebbero la competitività dell'industria automobilistica europea.

Non molto differente il pensiero di Mercedes che afferma che il voto potrebbe avere "conseguenze negative di vasta portata". Anche per Mercedes bisogna lavorare per trovare un accordo. Inoltre, chiede un rinvio dell'applicazione delle nuove tariffe doganali.

Le posizioni della case automobilistiche tedesche comunque non stupiscono visto che sappiamo bene i forti interessi che hanno sul mercato cinese.

Anche Stellantis è intervenuta ribadendo di essere a favore di una concorrenza libera e leale.

Stellantis è a favore di una concorrenza libera e leale e, pur operando in un settore sotto pressione per i piani di decarbonizzazione e per l'offensiva commerciale globale cinese, punta a colmare velocemente il gap di competitività.

DELUSIONE DALLA CINA

Commenti sono ovviamente arrivati anche dalle aziende cinesi tra cui Geely che tra le sue controllate annovera anche Volvo, Polestar, Lynk & CO, Zeekr e Lotus, e detiene una quota del 50% di Smart.

Geely Holding esprime grande delusione per la decisione della Commissione. La decisione non è costruttiva e potrebbe potenzialmente ostacolare le relazioni economiche e commerciali UE-Cina, danneggiando in ultima analisi le aziende europee e gli interessi dei consumatori.

MG Motor France ha affermato che il voto avrebbe "rallentato" la transizione ai veicoli elettrici in Francia, che ha votato a favore delle tariffe.

La Commissione europea intende tassare eccessivamente i veicoli 100% elettrici proposti da MG in Francia, rallentando così la transizione verso una mobilità individuale più virtuosa, auspicata dalla stessa Commissione entro il 2035.

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